Re dellโuniverso
Lโunico re
Con questa domenica la comunitร cristiana conclude il ciclo dellโanno liturgico. La pasqua settimanale ha fatto rivivere e ripresentare la forza vittoriosa del Crocifisso sulla morte e lโha applicata ai giorni dellโuomo sotto il sole.
La densitร del mistero della pasqua, cristallo dalle mille facce, ha riverberato la sua luce sul cammino della Chiesa e dellโumanitร intera, imprimendo nello scorrere dei giorni la feconditร della vita del Cristo risorto. Ha dato vita, infuso speranza, rallegrato il volto degli uomini, delle donne, dei bambini e degli anziani.
In questa domenica la Chiesa alza lo sguardo sul suo Signore e rende esplicito il suo grido di amore e di sottomissione totale, nella fiducia completa, a Colui che regge le sorti degli uomini e dellโuniverso intero.
Le circostanze nelle quali Pio XI, dopo tre suppliche che si elevarono ai papi fin dal 1899, stabilรฌ la solennitร di Cristo re con lโenciclicaย Quas primasย dellโ11 dicembreย 1925 possono essere state molteplici. Forse non del tutto esclusa anche la volontร di mostrare, ai vari regimi che richiedevano unโobbedienza assoluta, chi fosse lโeffettivo e unico re a cui obbedire. Scrive papa nellโenciclica: ยซE perchรฉ piรน abbondanti siano i desiderati frutti e durino piรน stabilmente nella societร umana, รจ necessario che venga divulgata la cognizione della regale dignitร di nostro Signore quanto piรน รจ possibile. Al quale scopo ci sembra che nessunโaltra cosa possa maggiormente giovare quanto lโistituzione di una festa particolare e propria di Cristo reยป.
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Non si puรฒ non notare la sottolineatura della destinazione anche sociale degli effetti sperati dallโintroduzione di questa solennitร . ร perรฒ con sguardo di fede che oggi tutta la comunitร ecclesiale si raccoglie per levare il suo sguardo amoroso di adorazione e ringraziamento a Colui che, con la sua regalitร pacifica, dona un punto fisso di speranza che non delude chi cammina nella storia.
Affronterรฒ i pastori
Durissima risuona nel famoso c. 34 del libro del profeta Ezechiele la requisitoria, un vero e proprio oracolo di condanna (34,1-10), pronunciata contro i passati governanti del popolo di Israele (Ez 22, 23-31): i principi, i sacerdoti, i profeti, โgli uomini della terraโ/โam hฤhฤreแนฃ (non sembrano tanto essere ยซgli abitanti della campagnaยป โ cosรฌ la traduzione CEI โ ma ยซi proprietari terrieriยป, come ben traduce L. Alonso Schรถkel), che commettono violenza e si danno alla rapina.
YHWH proclama la loro dura condanna, il loro โlicenziamento in troncoโ per aver condotto il popolo alla rovina dellโesilio a causa della ricerca del loro puro interesse personale. Essi hanno trascurato e violato i loro doveri istituzionali che comportavano la cura attenta della popolazione, specialmente delle persone piรน deboli e povere. Invece le hanno sfruttate a fondo con tasse esorbitanti, soprusi vari, oracoli falsi e prezzolati, un atteggiamento generale di irridente noncuranza dei propri doveri di governance oculata e coscienziosa, nella ricerca del bene comune.
YHWH non ha veramente bisogno di tali intermediari della sua regalitร e della sua santitร . Non perderร neanche tempo a cercarne altri in loro sostituzione. Intende affrontare vis a vis questi โpastoriโ degeneri e reclamare indietro il suo gregge maltrattato, ridotto a carne da macello, triturato dalle loro bocche animalesche, vere e proprie โfauciโ.
Io stesso
โIo stesso/โฤnรฎโ โ ripete YHWH con enfasi piรน volte nel suo oracolo di incoraggiamento (34,11-22) โ prenderรฒ in mano la situazione ormai insopportabile ai miei occhi.
La sua opera sarร non solo negativa di โlicenziamento in troncoโ dei suoi mediatori incapaci, corrotti e dalla coscienza ormai insensibile a ogni delitto, facce di bronzo, inamovibili figure del โmondo di mezzoโ colluso a doppio filo col potere politico e religioso.
YHWH assumerร in prima persona tutti i compiti che spettano a chi รจ chiamato alla guida politica e religiosa del popolo. Il mondo non รจ dei furbi e dei potenti, schierati con le lobby cieche verso i popoli ma ben decise nel perseguire i loro target aziendali.
La Chiesa non รจ dei carrieristi e di chi cammina a braccetto con i massoni e i banchieri rotti a tutto. La Chiesa e lโumanitร , il creato stesso โ papa Francesco, con lโenciclica Laudato siโ ce lโha ricordato con accenti realistici e accorati โ appartengono allโunico Signore, โreโ, che tutto ha affidato allโumanitร perchรฉ ยซlo coltivasse e lo custodisseยป (Gen 2,15) con oculatezza e rispetto.
ย Cercherรฒ, radunerรฒ, fascerรฒ
YHWH annuncia con decisione una serie di azioni, ripetute piรน volte, che richiamano, con un vocabolario piรน โpastoraleโ, il suo operato giร compiuto nel primo esodo di Israele, quello dallโEgitto. Le ripercorriamo con consolazione, perchรฉ accarezzare con le nostre mani il volto del nostro Dio che ci confida il suo amore รจ il centro della nostra fede e della nostra speranza. Questa รจ la โregalitร โ del nostro Dio!
Egli promette, da ora in poi: โandrรฒ in cerca/dฤraลก (del bestiame piccolo/แนฃลโn)โ, โcercherรฒ mettendomi sulle tracce/biqqฤr (> bฤqฤr/bestiame grosso; > biqqฤrฤh/ritracciare seguendo le tracce), โstando in mezzo al mio gregge (quando) disperso; li โlibererรฒ/wehiแนฃแนฃaltรฎโ dai luoghi dove sono stati dispersi; li โfarรฒ uscire/wehรดแนฃฤโtรฎโ dai popoli; โli radunerรฒ/weqibbaแนฃtรฎm dai (loro) paesi; โli farรฒ venire/wahฤbรฎโลtรฎmโ nella loro terra; โli pascerรฒ/รปreโรฎtรฎmโ; โio stesso pascerรฒ il mio greggeโ โe io stesso li raccoglierรฒ nellโovile/farรฒ sdraiare/farรฒ riposare/โarbรฎแนฃฤmโ; โcercherรฒ/โฤbaqqฤลก la perduta/distruttaโ, โfarรฒ tornare/โฤลกรฎb la sperdutaโ; โla ferita fascerรฒโ e โla malata renderรฒ forteโ; โla grassa e la forte custodirรฒ/โeลกmลr (correggendo lโoriginale ebraico โโeลกmลr/distruggerรฒโ), le pascerรฒ โcon diritto/bemiลกpฤแนญโ (ยซcome รจ dovutoยป, L. Alonso Schรถkel).
La lettura liturgica termina col v. 17, con il quale inizia una parte dellโoracolo di incoraggiamento che prevede perรฒ anche unโazione โdiscriminante/giudiziariaโ di YHWH verso il suo popolo/gregge. Ci sono violenti che calpestano (inquinano?) lโerba che rimane dopo che loro si sono saziati, gente che intorbida (inquina?) lโacqua dopo che loro si sono dissetati, persone che sgomitano i piรน โdeboliโ (v. 21) fino a costringerli ad allontanarsi e a disperdersi (espulsione dal mondo del lavoro? espatrio forzato per mancanza di lavoro?). Gli altri mangiano e bevono i rimasugli di erba (inquinata) e bevono acqua torbida (dagli scarichi abusivi?) (vv. 18-21).
In questa situazione YHWH non puรฒ girare la testa dallโaltra parte ed esimersi dal diventare โgiudice tra/ลกลpฤแนญ bรชnโ la pecora grassa e la pecora magra (v. 20), โfacendo giustizia tra/ weลกฤpaแนญtรฎ bรชnโ pecora e pecora, โliberando/wehรดลกaโtรฎ lโoggetto di โpreda/bฤzโ.
YHWH รจ re che regnerร in prima persona, pascerร personalmente, giudicherร in modo monocratico. La sua regalitร e la sua cura pastorale รจ โsalvezzaโ per le โpredeโ.
Il pastore-re separa
ยซNovumย inย Vetereย latetย et inย Novoย Vetusย patetยป, afferma Agostino parlando del rapporto tra Nuovo e Antico Testamento (Quaestionesย inย Heptateucum, 2, 73:ย PLย 34,ย 623;ย cf.ย conc.ย ecum.ย Vat. II, Deiย Verbum, 16; CCC 129.). Il Nuovo Testamento รจ nascosto nellโAntico, mentre lโAntico รจ svelato nel Nuovo. Eppure nel nostro caso sembra proprio che sia lโAntico a spiegare il Nuovo.
Nellโultimo suo grande discorso prima della sua passione, Gesรน conclude il suo dire con il celebre brano del cosiddetto โGiudizio finaleโ o โIl giudizio delle nazioniโ.
Al momento della sua โvenuta/elthฤโ (piรน che โritornoโ), il โFiglio dellโuomoโ non soffrirร piรน, come aveva insegnato nella sua vita pubblica (Mc 8,31), piรน che โpredettoโ Gesรน, integrando la concezioni bellica, regale e salvifica circa il Figlio dellโuomo presente nellโAntico Testamento, ma soprattutto nei testi paratestamentari (piรน che o โapocrifiโ o โintertestamentariโ, cf. soprattutto 1Enoch). Anche per Gesรน, nel racconto il Figlio dellโuomo nella sua venuta decisiva, cruciale, escatologica, eserciterร il giudizio.
Allโinizio del suo racconto simbolico egli compare come un โpastore/poimฤnโ (Mt 25,32) che, al cospetto di tutte le genti, โsepara/aphoriseiโ le sue pecore dalle capre (nella realtร , forse in vista del riposo notturno).
Subito dopo, perรฒ, il pastore diventa allโimprovviso โil re/ho basileusโ (v. 34) che separa โquelliโ alla sua destra da quelli posti alla sua sinistra. I primi (fra le nazioni) sono โbenedetti dal Padreโ suo (v. 34), โi giusti/hoi dikaioiโ (v. 37), sia per il loro comportamento in vita che, soprattutto, per la grazia preveniente del Padre, accettata e assecondata nella coscienza e nelle opere.
Il loro destino di gloria รจ la sovranitร di Dio accolta in pienezza cosciente da tutti, in gioia corale e comunitaria, prevista da sempre, fin dalla creazione del mondo, nel disegno del Padre. La sovranitร ha cominciato a crescere nel mondo e nella Chiesa, ma si realizza in pienezza al termine dei tempi delle persone, dei popoli, del creato stesso.
Gli altri (fra le nazioni) sono chiamati โmaledetti/katฤramenoi (v. 41), non recettivi del bene-dire di Dio sugli uomini sia in coscienza che nel comportamento. Gesรน e lโevangelista Matteo evitano accuratamente di dire che essi sono โmaledetti dal Padre mioโ!
Un giudizio che salva
Il brano del profeta Ezechiele riporta lโoracolo di incoraggiamento con il quale YHWH assicurava che avrebbe rintracciato il percorso delle sue pecore disperse al momento in cui fosse stato โin mezzo al suo gregge (di bestiame minuto)/betรดk-แนฃลโnรดโ (Ez 34,12), โportando salvezza/ wehรดลกaโtรฎ leแนฃลnรฎโ (34,22) col suo โgiudizioโ/ weลกฤpaแนญtรฎ bรชnโ (34,20), pascendole โcon diritto/bemiลกpฤแนญโ (ยซcome รจ dovutoยป, L. Alonso Schรถkel) (34,16), salvando le pecore magre dallโostilitร escludente delle grasse (ivi). Un giudizio che salva!
ย Un re-pastore โneiโ poveri
Nellโoracolo di incoraggiamento di Ezechiele YHWH assicurava il suo essere โin mezzo al suo popolo/betรดk-แนฃลโnรดโ. Nel Vangelo di Matteo Gesรน afferma che il Figlio dellโuomo/pastore/re si identifica con le pecore piรน โdeboliโ: ยซlโavete fatto a meยป.
Esse sono le persone piรน deboli e in difficoltร . Sono le pecore magre, costrette ad accontentarsi dei rimasugli lasciati da quelle forti, costrette a cornate a farsi da parte e ad essere escluse dalla โcomunitร pastoraleโโฆ I โbenedetti dal Padreโ non sapevano che, aiutando loro, di fatto venivano incontro al loro Signore, di cui i poveri sono i veri โvicariโ.
Anche i โmaledettiโ non lo sapevano, ma non hanno mosso in dito verso lโumanitร ferita che stava davanti ai loro occhi. I poveri, gli scarti della storia e delle societร , sono vicini al cuore di Dio, e adesso che Gesรน ha proclamato il vangelo nessun cristiano puรฒ piรน dire โQuando maiโฆ?โ.
Gesรน non narra certo il suo racconto per spaventare la gente con lo spauracchio del giudizio finale, quando i โmaledettiโ andranno nel โsupplizio eterno/kolasin aionionโ. Narra di un giudizio di salvezza per i benedetti dal Padre suo, mettendo in guardia tutti dal non costruirsi un autogiudizio che si svolge giร qui sulla terra.
Un uomo chiuso ai poveri รจ un poverโuomo, dalla vita asfittica, dallโuniverso mentale chiuso, narrowminded. Giร ora si autopreclude a una vita aperta, donata, allโaria pulita dellโamore, alla gratitudine di poter partecipare con altri alla comune umanitร e, se credente, ad accogliere i โvicari di Cristoโ in terra.
ยซDio, nostro salvatoreโฆ vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della veritร ยป (1Tm 2,3b-4). Il Padre non aspetta sadicamente la fine della storia per fare i conti e vendicarsi dei cattivi/maledetti (da se stessi/dal male che li ha dominati). Il Dio della Bibbia non รจ certo arbitrario, capriccioso, incomprensibile o assurdo. Stabilirร la veritร delle cose, ma con una modalitร sua, salvando nella purificazione accolta. Non potrร certo comportarsi alla fine in modo diverso da come si รจ rivelato nel cuore e nel volto di Gesรน, il Figlio amatoโฆ
La vita, adesso!
La parola di Dio รจ una parola di vita, di gioia. ยซโฆ Comโรจ vero che io vivo โ oracolo del Signore Dio โ, io non godo della morte del malvagio, ma che il malvagio si converta dalla sua malvagitร e viva. Convertitevi dalla vostra condotta perversa! Perchรฉ volete perire, o casa dโIsraele?ยป, annuncia il profeta Ezechiele (Ez 33,11).
E YHWH, tramite il suo profeta Mosรจ, invita accorato: ยซVedete, io pongo oggi davanti a voi benedizione e maledizione: la benedizione, se obbedirete ai comandi del Signore, vostro Dio, che oggi vi do; la maledizione, se non obbedirete ai comandi del Signore, vostro Dio, e se vi allontanerete dalla via che oggi vi prescrivo, per seguire dรจi stranieri, che voi non avete conosciutoยป (Dt 11,26-28).
Il giudizio del re-pastore รจ un giudizio che salva i poveri per primi, proteggendoli dai violenti (cf. Ezechiele). ร un giudizio di cui si conoscono i termini per avere la vita fin dโora. ยซVedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male. Oggi, perciรฒ, io ti comando di amare il Signore, tuo Dio, di camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme, perchรฉ tu viva e ti moltiplichi e il Signore, tuo Dio, ti benedica nella terra in cui tu stai per entrare per prenderne possessoโฆ Prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra: io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione. Scegli dunque la vita, perchรฉ viva tu e la tua discendenzaยป (Dt 30,15-16.19).
Commento a cura di padre Roberto Mela scj – Fonte del commento: Settimana News
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
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XXXIV Domenica del Tempo Ordinario – Anno A
Nostro Signore Gesรน Cristo Re dell’Universo
- Colore liturgico: Verde
- Ez 34, 11-12.15-17; Sal. 22; 1 Cor 15, 20-26.28; Mt 25, 31-46
Mt 25, 31-46
Dal Vangelo secondoย Matteo
31Quando il Figlio dellโuomo verrร nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederร sul trono della sua gloria. 32Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerร gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, 33e porrร le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. 34Allora il re dirร a quelli che saranno alla sua destra: โVenite, benedetti del Padre mio, ricevete in ereditร il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, 35perchรฉ ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, 36nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmiโ. 37Allora i giusti gli risponderanno: โSignore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? 38Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? 39Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?โ. 40E il re risponderร loro: โIn veritร io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli piรน piccoli, lโavete fatto a meโ. 41Poi dirร anche a quelli che saranno alla sinistra: โVia, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, 42perchรฉ ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, 43ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitatoโ. 44Anchโessi allora risponderanno: โSignore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?โ. 45Allora egli risponderร loro: โIn veritร io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi piรน piccoli, non lโavete fatto a meโ. 46E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eternaยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 26 Novembre – 02 Dicembre 2017
- Tempo Ordinario XXXIV
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo A
- Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
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