Vangelo del giorno – 13 novembre 2017 – don Antonello Iapicca

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L’UMILE CONSAPEVOLEZZA DELLA NOSTRA PICCOLEZZA CONSENTE A CRISTO DI OPERARE IN NOI IL MIRACOLO DELLA FEDE CHE VINCE E SALVA IL MONDO

Vivere senza fede credendo e facendo credere di averne: รจ questo lo scandalo piรน grande, quello che chiude il cielo a chi ci sta intorno, che scandalizza i piccoli, i fratelli della comunitร , chi si avvicina appena al Signore. Un cristiano senza fede รจ come il sale che perde il sapore: non serve, anzi รจ occasione di inciampo, รจ meglio per lui sparire, essere calpestato come polvere sotto i sandali. Si tratta di una Parola molto dura, con la quale dobbiamo confrontarci. “Non possiamo accettare che il sale diventi insipido e la luce sia tenuta nascosta” (Benedetto XVI).ย Il cristianesimo non รจ roba da tavole rotonde, da talk show, da comitati organizzativi; la Chiesa non รจ un’istituzione umana.ย 
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Quando vi si trasforma diviene scandalo, un ostacolo su cui inciampano i suoi figli, ingannati e sedotti da una menzogna ipocrita: “Eโ€™ diffusa oggi qua e lร , anche in ambienti ecclesiastici elevati, l’idea che una persona sia tanto piรน cristiana quanto piรน รจ impegnata in attivitร  ecclesiali. Si spinge adย una specie di terapia ecclesiastica dell’attivitร , del darsi da fare; a ciascuno si cerca di assegnare un comitato o, in ogni caso, almeno un qualche impegno all’interno della Chiesa. In un qualche modo, cosรฌ si pensa, ci deve sempre essere unโ€™attivitร  ecclesiale, si deve parlare della Chiesa o si deve fare qualcosa per essa o in essa. Ma uno specchio che riflette solamente se stesso non รจ piรน uno specchio; una finestra che invece di consentire uno sguardo libero verso il lontano orizzonte,ย si frappone come uno schermoย fra l’osservatore e il mondo, ha perso il suo senso” (J. Ratzinger, Relazione tenuta al Meeting di Rimini 1987). La Chiesa narcisa che si rimira e cosรฌ si illude di adempiere alla sua missione diviene scandalo, unoย schermoย che impedisce di vedere Dio. Grave, gravissimo, tanto che pur di non cadere in questo scandalo รจ meglio mettersi una pietra al collo e gettarsi in mare!

E’ anche nel quadro del “guai” del Vangelo di oggi che vanno compresi i “guai” che Gesรน indirizza ai farisei e ai dottori della Legge. Guai a chi scandalizza i piccoli, i discepoli, coloro che Lui ha chiamato. Guai a chi, chiuso nella propria ipocrisia, afferma e agisce in modo che la Chiesa perda il suo “sapore” profetico per immergersi nel fetore mondano. Guai a quanti pervertono la Chiesa, guai agli “attivisti” ipocriti cheย tendono trappole e lacciย alla fede, nelle forme che qualche anno fa l’allora Card. Ratzinger stigmatizzava cosรฌ: secondo questi, “la Chiesa non deve piรน venir calata giร  dall’alto. No! Siamo noi che “facciamo” la Chiesa, e la facciamo sempre nuova.ย Cosรฌ essa diverrร  finalmente la “nostra” Chiesa, e noi i suoi attivi soggetti responsabili. L’aspetto passivo cede a quello attivo. La Chiesa sorge attraverso discussioni, accordi e decisioni… ย L’attivista, colui che vuol costruire tutto da sรฉ… restringe l’ambito della propria ragione e perde cosรฌ di vista il Mistero…ย L’attivista, colui che vuol sempre fare, pone la sua propria attivitร  al di sopra di tutto. Ciรฒ ย limita il suo orizzonte all’ambito del fattibile, di ciรฒ che puรฒ diventare oggetto del suo fare. Propriamente parlando egli vede soltanto degli oggetti. Non รจ affatto in grado di percepire ciรฒ che e piรน grande di lui, poichรฉ ciรฒ porrebbe un limite alla sua attivitร .ย L’uomo viene amputato.ย Quanto piรน nella Chiesa si estende l’ambito delle cose decise da sรฉ e fatte da sรฉ, tanto piรน angusta essa diventa per noi tutti” (J. Ratzinger,ย Relazione al Meeting di Rimini, 1987). Angusta e irta diย ostacoli.ย 

Il cristianesimo invece รจ fede che opera per mezzo della caritร :ย รจ, essenzialmente, perdono. Un gelso trapiantato e gettato nel mare significa qualcosa di impossibile, che supera le leggi della natura. Per questo, alla domanda dei discepoli di aumentare la loro fede, Gesรน risponde indicando il seme piรน piccolo della terra: con esso ci vuol dire cheย la fede o la si ha o non la si ha, non si tratta di misurarne la quantitร . E’ un dono celeste, una virtรน teologale. Non si vede e non si pesa, se ne percepisce la presenza attraverso le opere che essa ispira. Laddove c’รจ la fede appaiono opere di vita eterna, che superano la giustizia dei farisei, che vanno al di lร  delle capacitร  umane, del fattibile stabilito nei comitati. La fede รจย l’atmosferaย del Regno dei Cieli. Un cristiano รจ un po’ come un centometrista che va in altura per stabilire un record di velocitร . La “velocitร ” della fede รจ il perdono, impossibile per chi “corre” al livello del mare, possibile per chi “corre” alle altezze del Cielo. Il cristiano infatti รจ nel mondo ma non รจ del mondo: รจ del Cielo, e vive come gli astronauti sulla luna o nelle navicelle spaziali, dove si muovono in assenza di gravitร .ย 
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Ecco, la fede ci catapulta nel Regno dei Cieli dove รจ assente la forza gravitazionale della concupiscenza che fa schiava la carne e che ci spinge giรน, ci attacca alla terra e ci fa pensare ed operare secondo il mondo. La gravitร  ci impedisce di avvicinarci, liberi, ai fratelli e di perdonarli. La gravitร  ci scandalizza, ci fa inciampare; per questo, quanto piรน ricorriamo alla carne e alla sua fallace sapienza, tanto piรน cadremo, ci feriremo, precipiteremo nel mare. La gravitร  che si oppone allo Spirito รจ come la pietra di cui ci parla il Signore: ci trascina irrimediabilmente nel profondo delle acque della morte. ย 
La fede invece ci fa umili, autentici, abbandonati al soffio rigenerante dello Spirito Santo, leggeri come il vento. Come Abramo, docile alla chiamata di Dio, piombata nel mezzo del suo fallimento: ha creduto che Dio poteva compiere l’impossibile, come “trapiantare un gelso nel mare”, che per lui significava vedere suo figlio apparire nel grembo sterile di Sara. Ha balbettato รจ vero, ma รจ partito abbracciando la debolezza di Sara, e si รจ lasciato amare, correggere, sino ad vederlo nascere quel figlio e stringerlo a sรฉ, sino ad offrirlo a Colui che glielo aveva donato. E in quella fede siamo nati noi, tutti “gelsi trapiantati nel mare”, opere uniche e celesti plasmate da Dio.ย 
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La fede, infatti, ci rende figli del Regno, dove saltano le regole umane e sono superate le stesse leggi di natura. Per la fede, con una parola si puรฒ dire ad una albero di sradicarsi e “trapiantarsi” nel mare. E come puรฒ un albero essere piantato nel mare, mettere radici nell’acqua? Come puรฒ una moglie perdonare un marito che l’ha tradita? Come puรฒ accoglierlo settanta volte sette in casa dopo quattrocentonovanta tradimenti? Come puรฒย dimenticare sempre, scusare tutto, credere tutto, coprire tutto? Solo se ella stessa รจ stata trapiantata nel Regno, se, alla voce di Cristo che l’ha chiamata, ha obbedito per fede ed รจ stataย trasferitaย nel Cielo.ย 
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La vita alla quale siamo stati chiamati รจ proprio quella di un gelso che stende le sue radici nel mare, immagine della morte, per elevarsi sino al Cielo: dalle radici riceve la morte che, come pecore condotte al macello, la storia ci riserva ogni giorno; dal Cielo riceviamo la luce della fede, la vita divina che vince la morte. Per questo San Paolo esplode nella benedizione al Padre “che ci ha messi in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce.ย รˆ lui infatti che ci ha liberati dal potere delle tenebre eย ci haย trasferitiย nel regno del suo Figlio diletto,ย per opera del quale abbiamo la redenzione, la remissione dei peccati” (Col. 1, 2ss).ย 
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Ilย perdono, infatti, opera quellaย ablatioย di cui parla San Bonaventura citato dall’allora Card. Ratzinger: “Lo scultore non fa qualcosa. La sua opera รจ invece unaย ablatio: essa consiste nell’eliminare;ย nel toglier viaย ciรฒ che รจ inautentico. In questa maniera, attraverso laย ablatio, emergeย la nobilis forma, cioรจ la figura preziosa”. Il perdono toglie via il peccato e ci cosรฌย trasferisceย nel Cielo, fa emergere l’immagine divina e perciรฒ autentica dell’uomo. Dio si rivela come tale e diverso dall’uomo proprio nel perdono:ย Egli dimentica davvero, non restano in Lui le scorie del ricordo, ha il potere di cancellare dalla propria memoria i nostri peccati. In noi uomini purtroppo non รจ cosรฌ. Per questo abbiamo bisogno di essere continuamente trasferiti in Cielo, trapiantati dalla terra nella quale si nutrono i ricordi, al mare, alle acque delle viscere della sua misericordia, dove essere gestati e rinnovati nell’amore. “Cosรฌ la prima, fondamentale ablatio, che รจ necessaria per la Chiesa, e sempre nuovamenteย l’atto della fede stessa. Quell’atto di fede che lacera le barriere del finito e apre cosรฌ lo spazio per giungere sino allo sconfinato, e uscire fuori dai limiti del nostro sapere e del nostro potere… Ciรฒ significa che la Chiesa dev’essere il ponte della fede che infrange le mura del finito e libera lo sguardo verso le dimensioni dell’Eterno.ย La Chiesa infatti non esiste allo scopo di tenerci occupati come una qualsiasi associazione intramondana e di conservarsi in vita essa stessa, ma esiste invece per divenire in noi tutti accesso alla vita eterna.” (J. Ratzinger,ย ibid).

Gli scandali a cui purtroppo assistiamo, non diversi da quelli che hanno ferito la Chiesa durante la sua storia, sono gravissimi. E certo, guai a chi li ha provocati. Ma non esiste peccato che non possa essere perdonato! Lo scandalo piรน grande รจ un altro, รจ una Chiesa dove si sia smarrito il perdono. Una Chiesa senza Cristo… Una Chiesa dove lo scandalo non possa essere gettato nel mare, sepolto nel sacrificio di Cristo, trapiantato in esso perchรฉ possa essere trasformato nella vita nuova donata dalla sua resurrezione; una Chiesa senza la fede che operi nella caritร , che schiuda le viscere della misericordia per ridare la vita ai morti.ย 
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Infatti, “solo il perdono, il fatto del perdono, permette la franchezza di riconoscere il peccato” (Benedetto XVI) e ispira la decisione di convertirsi.ย “Non รจ certamente un caso che nelle tre tappe decisive del formarsi della Chiesa la remissione dei peccati giochi un ruolo essenziale.ย La Chiesa non รจ una comunitร  di coloro che ยซnon hanno bisogno del medicoยป, bensรฌ una comunitร  di peccatori convertiti, che vivono della grazia del perdono, trasmettendola a loro volta ad altri”ย (Card. J. Ratzinger). Tutti noi abbiamo scandalizzato, tutti ci siamo scandalizzati di Cristo. Con Pietro e i discepoli siamo scappati e abbiamo trascinato tante persone nel nostro tradimento: coniugi, figli, amici. Tutti noi, con san Paolo, abbiamo perseguitato la Chiesa. Ma in essa possiamo oggi ripetere con lui la parola “sicura e degna di essere da tutti accolta: Cristo Gesรน รจ venuto nel mondo per salvare i peccatori e di questi il primo sono io. Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia, perchรฉ Gesรน Cristo ha voluto dimostrare in me, per primo, tutta la sua magnanimitร , a esempio di quanti avrebbero creduto in lui per avere la vita eterna” (1 Tim. 1, 15-16).ย 
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Tutti noi, come Pietro, possiamo incontrare ogni giorno nella Chiesa, il volto misericordioso del Signore che ci viene a cercare sulla riva dei nostri fallimenti, e sperimentare il suo amore che ci spinge ad amarlo, nonostante tutto. Laddove questo รจ smarrito in favore di criteri mondani, ai piccoli non rimane altro che inciampare e scappare dal moralismo asfissiante che condanna il peccatore pretendendo di estirpare il peccato. Ed รจ l’esperienza delle nostre famiglie, chiese domestiche, dove cosรฌ spesso regnano il moralismo freddo o il lassismo buonista, tentativi carnali di aggiustare le cose eludendo l’unica possibilitร  autentica, il perdono, la misericordia.ย In essa e solo in essa siamo rigenerati e allevati, le viscere materne dove possiamo accogliere il seme della fede.ย 

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Nella Lettera inviata ai fedeli d’Irlanda in merito agli scandali della pedofilia nel clero, il Santo Padre scriveva che “Nellโ€™affrontare la presente crisi, le misure per occuparsi in modo giusto dei singoli crimini sono essenziali, tuttaviaย da sole non sono sufficienti:ย vi รจ bisogno di una nuova visione per ispirare la generazione presente e quelle future a far tesoro del dono della nostra comune fede”. Alla radice degli scandali vi รจ sempre il non aver fatto tesoro del dono della fede. Esiste uno scandalo che dร  ad ogni altro scandalo una tragica definitivitร , che si frappone come ostacolo al miracolo della rinascita, della conversione, alla missione stessa della Chiesa. Un prete pedofilo ferisce la Chiesa e rivela il baratro del male e dell’iniquitร  che tutti ci lambisce, giorno dopo giorno. Ma una donna che, in silenzio e nel segreto delle quattro mura domestiche, riaccoglie e perdona un marito adultero schiude il Cielo sulla terra, e la sua luce potente – la luce della Pasqua – รจ capace di trasfigurare e redimere anche il peccato piรน grande.ย 
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Per perdonare occorre la fede che si incarna nella caritร , primizia della vita celeste. Per ricevere il dono della fede occorre poter ascoltare l’annuncio del Vangelo e poter crescere in esso, perchรฉ la fede viene dalla stoltezza della predicazione.ย Lo scandalo piรน grande รจ dunque privare la Chiesa della sua missione specifica, imprescindibile, l’annuncio del Vangelo. E’ย inevitabileย che avvengano scandali, perchรฉ siamo liberi e possiamo sempre cedere agli inganni del demonio. Il Signore ย conosceva chi aveva scelto, sapeva della debolezza dei membri della Chiesa.ย 
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Quanti scandali durante la sua storia, eppure, anche tra quelli piรน dolorosi, non si รจ mai spento lo zelo per l’annuncio del Vangelo e la custodia fedele del deposito della fede. Chi crede di sfuggire agli scandali cambiando e adeguando le strutture รจ solo un superficiale e un mondano, che dal mondo e dai suoi criteri crede di poter attingere per riformare e rinnovare la Chiesa. Chi pensa cosรฌ non conosce l’uomo e neanche il potere dell’elezione divina. La Chiesa ha sempre vissutoย borderline, toccando le cose del mondo se ne รจ piรน volte contaminata. Ma i carismi, i santi, il fuoco dello Spirito non ha mai smesso di assisterla per farle compiere la sua missione essenziale di annunciare il Vangelo sino ai confini della terra. Per questo รจย da evitareย e combattere innanzi tutto lo scandalo che spenga lo zelo alla Chiesa, che silenzi la proclamazione della Buona Notizia in favore di strategie mondane, invenzioni umane, succedanei sterili della predicazione. “Quanta poca fede cโ€™รจ in tante teorie, quante parole vuote! Quanta sporcizia cโ€™รจ nella Chiesa.. Quanta superbia, quanta autosufficienza!” (J. Ratzinger,ย Via Crucis, 2005).

Non esiste altro antidoto agli scandali che la stoltezza della predicazione, seguita da una seria iniziazione cristiana. Solo chi ascolta e si apre alla Parola creatrice puรฒ sfuggire, unito a Cristo, ai lacci del demonio: un ragazzo puรฒ rispettare la sua fidanzata; una moglie puรฒ aprirsi alla vita e non appropriarsi del suo corpo; un commerciante puรฒ trafficare senza eludere le tasse; un presbitero puรฒ custodire la castitร  e la parresia senza cedere ai compromessi;ย solo la Parola e i sacramenti possono donare la fede audace che permette di vivere tra le fiamme della fornace del mondo senza scottarsi, amando oltre il fuoco delle passioni, perdonare infinite volte, anche il nemico. Siamo chiamati dunque, come scrive il Santo Padre nell’indire l’Anno della Fede, a tenere sempre aperta “La “porta della fede” (cfr At 14,27) che introduce alla vita di comunione con Dio e permette lโ€™ingresso nella sua Chiesa… Eโ€™ possibile oltrepassare quella soglia quando la Parola di Dio viene annunciata e il cuore si lascia plasmare dalla grazia che trasforma. Attraversare quella porta comporta immettersi in un cammino che dura tutta la vita… per tenere fisso lo sguardo su Gesรน Cristo, “colui che dร  origine alla fede e la porta a compimento”: la gioia dellโ€™amore, la risposta al dramma della sofferenza e del dolore,ย la forza del perdono davanti allโ€™offesa ricevuta e la vittoria della vita dinanzi al vuoto della morte, tutto trova compimento nel suo mistero” (Benedetto XVI,ย Motu Propio “Porta Fidei”).ย ย 

La vita infatti ci crocifigge ogni giorno con il Signore, per vivere in Lui e vivere la vita nella carne nellaย suaย fede. La fede del Servo che prende ogni peccato su di sรฉ. Lui guarda ogni uomo con fede, con amore, con misericordia. Lui offre la sua vita gratuitamente, nelle certezza che essaย puรฒ cambiare il cuore dell’uomo piรน indurito. Il suo amore puรฒ cambiare il piรน grande peccatore. Lui perdona settanta-volte-sette, cioรจ sempre, perchรฉ sino all’ultimo istante per ogni uomo c’รจ speranza. Chi di noi ha fatto l’esperienza di questo amore, non puรฒ non amare, perdonare infinitamente. Chi รจ stato graziato settanta-volte-sette dal Signore, ha fede, guarda tutto e tutti con fede.ย Il suo unico giudizio รจ la misericordia. La propria presunta giustizia basata sulla carne e che fa gli altri a fettine รจ lo scandalo, l’inciampo piรน grande.ย Che Dio ce ne liberi e ci faccia conoscere sempre piรน profondamente il Suo amore, scandaloso per i giustizialisti e giustizieri d’ogni tempo, stoltezza per gli intelligenti d’ogni cultura; potenza e salvezza per i piccoli, i poveri, i peccatori. L’amore crocifisso, scandalo e stoltezza, unica salvezza. Di chi non ne ha proprio nessuna in questo mondo.

don Antonello Iapicca

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 17, 1-6
Dal Vangelo secondoย  Luca

In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซรˆ inevitabile che vengano scandali, ma guai a colui a causa del quale vengono. รˆ meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. State attenti a voi stessi!
Se il tuo fratello commetterร  una colpa, rimproveralo; ma se si pentirร , perdonagli. E se commetterร  una colpa sette volte al giorno contro di te e sette volte ritornerร  a te dicendo: “Sono pentito”, tu gli perdoneraiยป.
Gli apostoli dissero al Signore: ยซAccresci in noi la fede!ยป. Il Signore rispose: ยซSe aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Srร dicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbeยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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