Il commento alle letture di domenica 22 ottobre 2017 a cura dei Missionari della Via.
Il tributo era uno dei segni piรน odiosi per far sentire al popolo dโIsraele la sua condizione di schiavitรน: si trattava di un denaro a testa (census) che tutti dovevano versare allโImpero romano, tranne bambini e anziani. La domanda posta a Gesรน non era mossa da sincera ricerca della veritร , ma solo per farlo cadere: se Gesรน avesse detto di non pagare, era denunciabile ai romani come ribelle; se avesse detto di pagare, allora sarebbe stato dichiarato come un servo dei romani, perdendo la stima del popolo. Ma la sapienza sconfigge la furbizia: Gesรน non risponde diretta- mente e anzitutto chiede una moneta. Lui cosรฌ dimostra di non avere quel denaro del nemico oppressore, che invece i suoi accusatori hanno avidamente in tascaโฆ
E andando avanti, dice la famosa frase: date a Cesare quel che รจ di Cesare, e a Dio quello che รจ di Dio. Che cosa intende principalmente Gesรน? Se andiamo a vedere la storia, i cristiani nel I secolo furono molto perseguitati dai romani, non perchรฉ fossero contro lโimpero o perchรฉ mancassero ai propri doveri civili, ma perchรฉ non veniva accettata la prioritร che i cristiani non davano allโimperatore, ma a Dio: davano a Cesare quello che รจ suo, ossia le tasse, ma non quello che รจ di Dio, cioรจ lโadora- zione, il proprio cuore! I cristiani avevano un solo Signore, Gesรน, e solo davanti a Lui si inginocchiavano. Per noi cristiani dunque il problema non รจ che dobbiamo stare fuori dal mondo, ma dobbiamo fare la cosa piรน difficile: essere nel mondo ma non essere del mondo, stare nel mondo ma essere di Dio, appartenendo a Lui, obbedendo a Lui. ร un problema di possesso: io di chi sono? A chi appartengo? A chi o a che cosa ho dato il mio cuore? Il punto non รจ stare fuori dal contesto di Cesare, fuori dal mondo, ma รจ continuare ad essere di Dio nel mondo! Da qui, possiamo anche trarre unโaltra famosa interpretazione: date allo Stato ciรฒ che
รจ giusto, siate cioรจ onesti cittadini, ricordando che siete tutti responsabili del bene della comunitร . Gesรน ovviamente non pone Dio e lo Stato sullo stesso piano, perchรฉ anche lo Stato (Cesare) dipende da Dio e a Lui deve rendere conto. Anche attraverso โCesareโ, Dio interviene indirettamente nella storia, conducendola secondo i suoi progetti. Il cristiano รจ dunque chiamato ad ob- bedire allo Stato, ma anche a resistere quando questi si mette contro Dio e la sua legge. Prima che agli uomini, bisogna infatti obbedire a Dio e alla propria coscienza; non si puรฒ dare a Cesare lโanima che รจ di Dio! Ad esempio, nes- suna legge delle Stato che mina la vita, il bene, il bello puรฒ essere accettata da un cristiano! Poi, per quanto riguarda chi ruba allo Stato (ad esempio con lโevasione fiscale), sappia che fa un grave peccato e non danneggia solo una
singola persona, ma lโintera comunitร . ร chiaro che anche lo Stato devโessere giusto ed equo nellโimporre le tasse. E si ruba non solo sottraendo dei beni, ma anche rifiutando di collaborare o di rispettare i beni comuni. Ecco alcuni esempi: un ragazzo che devasta un giardino pubblico o sfregia unโopera (dai banchi di scuola al muro di un edificio), ruba alla comunitร ; un adulto che bleffa sulle tasse, ruba alla comu- nitร ; un lavoratore che non lavora pur prendendo regolarmente il suo stipendio, ruba alla comunitร ; un dirigente che attraverso vie non proprio legali arriva ad accaparrare compensi smodati, ruba alla comunitร (card. A. Comastri). Per non parlare poi di chi, pec- cando gravemente, omette di pagare gli operai o di versarne i contributi; o di chi crea pericolosi mercati paralleli in nero; o di chi, instaurando la mentalitร del โfavoreโ, arriva a gestire illegalmente assunzioni, visite mediche, gradua- torieโฆ favorendo chi avrebbe meno bisogno o chi รจ meno capace, ostaco- lando cosรฌ il progetto di Dioโฆ o di chi, cadendo persino in forme di malavita organizzata, ruba soldi e libertร alle persone imponendo pagamenti ai nego- zianti in cambio di una โprotezioneโ, attirandosi lo sdegno di Dio… Qualcuno potrebbe obiettare: sรฌ, ma lo fanno tutti! Puรฒ essere che molti lo facciano, ma
รจ proprio per questo che il mondo va male! Solo lโamore cambia il mondo, solo il bene ci rende liberi! Date dunque a Cesare quel che รจ di Cesare, e a Dio quel che รจ di Dio.
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Preghiamo la Parola
Signore, aiutaci ad essere bravi cristiani e onesti cittadini, che danno a Cesare il suo e a te il cuore!
fr. Umile mdv
Condividiamo la Parola
VERITAโ: Vita interiore e sacramenti
โLโimmagine di Cesare รจ scolpita su una moneta, mentre lโimmagine di Dio รจ dentro di te. Se la perdita di una moneta ti rattrista, a maggior ragione non dovrebbe farti piangere lโavere disprezzato lโimmagine di Dio che รจ in te?โ (S. Agostino).
CARITAโ: Testimonianza di vita
La cosa piรน difficile รจ restare uniti a Dio mentre siamo in mezzo alle cose. A che cosa รจ attaccato il mio cuore? Che cosa mi chiude facilmente alla caritร verso Dio e verso gli altri? E chiediamo aiuto allo Spirito Santo perchรฉ ci renda liberi di amare!
PERLE PER LโANIMA
La moneta del tesoro divino (S. Lorenzo da Brindisi)
Siamo fatti ad immagine e somiglianza di Dio (Gen 1,26). Tu sei uomo, o cri- stiano. Sei quindi la moneta del tesoro divino che reca l’effigie e la scritta dell’imperatore divino. Perciรฒ, io chiedo con il Cristo: ยซQuest’effigie e questa scritta di chi sono?ยป. Tu rispondi: ยซDi Dioยป. Aggiungo: ยซPerchรฉ quindi non rendi a Dio ciรฒ che รจ suo?ยป.Se vogliamo essere realmente un’immagine di Dio dobbiamo assomigliare al Cristo, poichรฉ egli รจ l’immagine della bontร di Dio e l’effigie che esprime il suo essere (cf. Eb 1,3). E Dio ha destinato coloro che co- nosceva in anticipo ad essere l’immagine del suo Figlio (Rm 8,29)… Cosรฌ co- loro che somigliano al Cristo con la loro vita, la loro condotta e le loro virtรน, modellandosi su di lui, rendono veramente visibile l’immagine di Dio.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 22 ottobre 2017 anche qui.
XXIX Domenica del Tempo Ordinario – Anno A
- Colore liturgico: Verde
- Is 45, 1. 4-6; Sal.95; 1 Ts 1, 1-5; Mt 22, 15-21
Mt 22, 15-21
Dal Vangelo secondoย Matteo
15Allora i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come coglierlo in fallo nei suoi discorsi. 16Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: ยซMaestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo veritร . Tu non hai soggezione di alcuno, perchรฉ non guardi in faccia a nessuno. 17Dunque, diโ a noi il tuo parere: รจ lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?ยป. 18Ma Gesรน, conoscendo la loro malizia, rispose: ยซIpocriti, perchรฉ volete mettermi alla prova? 19Mostratemi la moneta del tributoยป. Ed essi gli presentarono un denaro. 20Egli domandรฒ loro: ยซQuesta immagine e lโiscrizione, di chi sono?ยป. 21Gli risposero: ยซDi Cesareยป. Allora disse loro: ยซRendete dunque a Cesare quello che รจ di Cesare e a Dio quello che รจ di Dioยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 22 – 28 Ottobre 2017
- Tempo Ordinario XXIX
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo A
- Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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