Il racconto della creazione ci offre una veduta panoramica sul mondo. La Scrittura rivela che โin principioโ Dio designรฒ lโumanitร a collaborare nella custodia e nella protezione dellโambiente naturale. Allโinizio, come leggiamo in Genesi (2,5), ยซnessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata, perchรฉ il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e non cโera uomo che lavorasse il suoloยป. La terra ci venne affidata come dono sublime e come ereditร della quale tutti condividiamo la responsabilitร finchรฉ, โalla fineโ, tutte le cose in cielo e in terra saranno ricapitolate in Cristo (cfr Ef 1,10). La dignitร e la prosperitร umane sono profondamente connesse alla cura nei riguardi dellโintera creazione.
Tuttavia, โnel frattempoโ, la storia del mondo presenta una situazione molto diversa. Ci rivela uno scenario moralmente decadente, dove i nostri atteggiamenti e comportamenti nei confronti del creato offuscano la vocazione ad essere collaboratori di Dio. La nostra tendenza a spezzare i delicati ed equilibrati ecosistemi del mondo, lโinsaziabile desiderio di manipolare e controllare le limitate risorse del pianeta, lโaviditร nel trarre dal mercato profitti illimitati: tutto questo ci ha alienato dal disegno originale della creazione. Non rispettiamo piรน la natura come un dono condiviso; la consideriamo invece un possesso privato. Non ci rapportiamo piรน con la natura per sostenerla; spadroneggiamo piuttosto su di essa per alimentare le nostre strutture.
Le conseguenze di questa visione del mondo alternativa sono tragiche e durevoli. Lโambiente umano e quello naturale si stanno deteriorando insieme, e tale deterioramento del pianeta grava sulle persone piรน vulnerabili. Lโimpatto dei cambiamenti climatici si ripercuote, innanzitutto, su quanti vivono poveramente in ogni angolo del globo. Il nostro dovere a usare responsabilmente dei beni della terra implica il riconoscimento e il rispetto di ogni persona e di tutte le creature viventi. La chiamata e la sfida urgenti a prenderci cura del creato costituiscono un invito per tutta lโumanitร ad adoperarsi per uno sviluppo sostenibile e integrale.
Pertanto, uniti dalla medesima preoccupazione per il creato di Dio e riconoscendo che la terra รจ un bene in comune, invitiamo caldamente tutte le persone di buona volontร a dedicare, il 1ยฐ settembre, un tempo di preghiera per lโambiente. In questa occasione, desideriamo offrire un rendimento di grazie al benevolo Creatore per il magnifico dono del creato e impegnarci a custodirlo e preservarlo per il bene delle generazioni future. Alla fine, sappiamo che ci affatichiamo invano se il Signore non รจ al nostro fianco (cfr Sal 126/127), se la preghiera non รจ al centro delle nostre riflessioni e celebrazioni. Infatti, un obiettivo della nostra preghiera รจ cambiare il modo in cui percepiamo il mondo allo scopo di cambiare il modo in cui ci relazioniamo col mondo. Il fine di quanto ci proponiamo รจ di essere audaci nellโabbracciare nei nostri stili di vita una semplicitร e una solidarietร maggiori.
Noi rivolgiamo, a quanti occupano una posizione di rilievo in ambito sociale, economico, politico e culturale, un urgente appello a prestare responsabilmente ascolto al grido della terra e ad attendere ai bisogni di chi รจ marginalizzato, ma soprattutto a rispondere alla supplica di tanti e a sostenere il consenso globale perchรฉ venga risanato il creato ferito. Siamo convinti che non ci possa essere soluzione genuina e duratura alla sfida della crisi ecologica e dei cambiamenti climatici senza una risposta concertata e collettiva, senza una responsabilitร condivisa e in grado di render conto di quanto operato, senza dare prioritร alla solidarietร e al servizio.
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Dal Vaticano e dal Fanar, 1ยฐ settembre 2017
Papa Francesco e il Patriarca Ecumenico Bartolomeo
