Padre Alberto Maggi commenta il Vangelo di domenica prossima, 23 aprile 2017, Seconda domenica dopo Pasqua.
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OTTO GIORNI DOPO VENNE GESร
Commento al vangelo di P. Alberto Maggi OSM
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesรน, stette in mezzo e disse loro: ยซPace a voi!ยป. Detto questo, mostrรฒ loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesรน disse loro di nuovo: ยซPace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voiยป. Detto questo, soffiรฒ e disse loro: ยซRicevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonatiยป.
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dรฌdimo, non era con loro quando venne Gesรน. Gli dicevano gli altri discepoli: ยซAbbiamo visto il Signore!ยป. Ma egli disse loro: ยซSe non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credoยป.
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e cโera con loro anche Tommaso. Venne Gesรน, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: ยซPace a voi!ยป. Poi disse a Tommaso: ยซMetti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!ยป. Gli rispose Tommaso: ยซMio Signore e mio Dio!ยป. Gesรน gli disse: ยซPerchรฉ mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!ยป.
Gesรน, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perchรฉ crediate che Gesรน รจ il Cristo, il Figlio di Dio, e perchรฉ, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
Quando leggiamo il vangelo, per comprendere quello che l’evangelista ci vuol trasmettere, dobbiamo sempre prendere le distanze dalle tradizioni e soprattutto dalle immagini pittoriche, con le quali gli artisti hanno inteso tramandare quest’episodio. ร il caso di Tommaso, che viene presentato normalmente, nella storia, come l’incredulo, come colui che mette il dito nelle piaghe del Signore, nelle mani, e soprattutto nel costato come, per esempio, nel bellissimo quadro del Caravaggio, ma dal vangelo nulla di tutto questo, vediamo.
Scrivere l’evangelista che โTommaso, uno dei Dodici, chiamato Dรฌdimoโ, Dรฌdimo significa โgemelloโ. Delle quattro volte, dei quattro momenti che appare Tommaso in questo vangelo, per ben tre, e il numero tre significa โcompletoโ, viene presentato come il gemello, il gemello di chi? ร il gemello di Gesรน, perchรฉ gli assomiglia nel comportamento. In apocrifi si legge che โTommaso รจ chiamato il mio idoneo secondoโ, ma perchรฉ รจ considerato il gemello di Gesรน? Quando Gesรน ha annunziato ai discepoli che voleva andare in Giudea, perchรฉ Lazzaro, il suo amico, era morto, tutti i discepoli avevano paura, hanno detto a Gesรน: ma vai in Giudea, cercavano di ammazzarti. Tommaso รจ stato l’unico che ha detto: andiamo anche noi a morire con lui. Mentre Pietro voleva morire per Gesรน, e finirร poi per tradirlo, Tommaso no, Tommaso ha compreso che non c’รจ da dare la vita per Gesรน, ma, con lui, bisogna dare la vita per gli altri. Per questo Tommaso viene presentato come il gemello, cioรจ colui che assomiglia di piรน a Gesรน, e la sua importanza risalta in questo vangelo, perchรฉ, per ben sette volte, apparirร il nome suo. Quindi โchiamato Dรฌdimo, non era con loroโ, perchรฉ non era con loro? Abbiamo letto, in questo brano, che i discepoli erano a porte chiuse, per paura di fare la stessa fine di Gesรน. Ebbene Tommaso, che รจ il gemello di Gesรน, lui non ha paura, non ha paura di morire come il suo maestro.
โGli dicevano gli altri discepoli: ยซAbbiamo visto il Signore!ยป. Ma egli disse loro: ยซSe non vedo nelle sue mani il segno dei chiodiโ, รจ solo da Giovanni che sappiamo che, per Gesรน, sono stati usati i chiodi per crocifiggerlo, โe non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credoยปโ, letteralmente โio non crederรฒโ. Questa affermazione di Tommaso non va interpretata come una negazione assoluta della risurrezione di Gesรน, ma รจ il desiderio di credere, รจ un po’ (come) quando noi, nell’italiano, quando ci annunciano una notizia bella, straordinaria, impensata, cosa diciamo noi? โno, non ci posso credere!โ, non รจ che non ci vogliamo credere, ci sembra talmente grande, oppure quando diciamo: โnon รจ possibile, non รจ vero!โ, non รจ che neghiamo il fatto, รจ che รจ troppo bello che ci sembra impossibile. Quindi qui Tommaso non nega la possibilitร , ma esprime il suo desiderio ardente di poterla sperimentare.
โOtto giorni dopoโ, รจ importante questa indicazione: l’ottavo giorno รจ il giorno della resurrezione di Gesรน, e la comunitร dei credenti ha imparato a riunirsi per la celebrazione eucaristica, โOtto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e cโera con loro anche Tommaso. Venneโ, meglio, letteralmente โvieneโ โGesรนโ, il verbo al presente indica che, ogni volta che la comunitร si riunisce, si manifesta la presenza di Gesรน, โa porte chiuse, stette in mezzoโ, รจ importante questa indicazione che l’evangelista giร ha presentato, che Gesรน, tutte le volte che si manifesta ai suoi, si colloca al mezzo. Gesรน non si mette al di sopra, non si mette come primo, ma al centro. Cosa significa questo? Significa che tutte le altre persone attorno a lui, hanno la stessa relazione, non c’รจ qualcuno piรน vicino a Gesรน e qualcuno piรน distante, qualcuno prima e altri dopo, ma Gesรน รจ al centro in mezzo, e tutti gli altri attorno.
โe disseโ, e, per la terza volta, Gesรน pronuncia โยซPace a voi!ยปโ, non รจ un augurio, Gesรน non dice: โla pace sia con voiโ, ma รจ un dono. Gesรน, quando si manifesta, dona sempre questa pace, cioรจ la pienezza della felicitร , e, con essa, il dono dello Spirito, che รจ capace di prolungare, attraverso gli apostoli, il dono d’amore del Padre all’umanitร .
โPoi disse a Tommaso: ยซMetti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!ยปโ, ebbene di fronte a questo invito di Gesรน, Tommaso si guarda bene di mettere il dito nelle piaghe del Signore, al contrario, โGli rispose Tommaso: ยซMio Signore e mio Dio!ยปโ, รจ la piรน alta professione di fede di tutti i vangeli, quindi altro che incredulo, Tommaso รจ il credente perfetto. Giovanni aveva presentato Gesรน come colui che era la rivelazione di Dio, e Gesรน, a Filippo, aveva detto: โchi ha visto me, ha visto il Padreโ, e, sempre Gesรน, aveva detto: โquando avrete levato il figlio dell’uomo, allora saprete che io sonoโ, il nome divino, ebbene Tommaso รจ il primo tra i discepoli a riconoscere in Gesรน la pienezza della divinitร , la pienezza della condizione divina, โยซMio Signore e mio Dio!ยปโ.
โGesรน gli disse: ยซPerchรฉ mi hai veduto, tu hai creduto; beatiโ, ci sono due beatitudini nel vangelo di Giovanni, strettamente legate con(tra) loro: una, quella nella cena, dopo il servizio che Gesรน ha fatto della lavanda dei piedi, quando Gesรน dice: โbeati se le metterete in praticaโ, cioรจ se (c’รจ) questo atteggiamento di servizio, e l’altra รจ questa che รจ strettamente collegata: l’atteggiamento di servizio permette di sperimentare il Cristo risorto nella propria vita, โbeati quelli che non hanno visto e hanno creduto!ยปโ. Quelli che, nel tempo, si susseguiranno, non sono svantaggiati, ma anzi sono beati, hanno una fortuna in piรน. Quel messaggio che ci dร l’evangelista รจ che non c’รจ bisogno di vedere per poter credere, ma credere, dare adesione a Gesรน, e si diventa un segno che gli altri possono vedere.
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OTTAVA DI PASQUA.
In Albis, della Misericordia di Dio.
II Domenica del Tempo di Pasqua
- Colore liturgico: Bianco
- At 2, 42-47; Sal. 117; 1 Pt 1, 3-9; Gv 20, 19-31
Gv 20, 19-31
Dal Vangelo secondo Giovanni
19La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesรน, stette in mezzo e disse loro: ยซPace a voi!ยป. 20Detto questo, mostrรฒ loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21Gesรน disse loro di nuovo: ยซPace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voiยป.
22Detto questo, soffiรฒ e disse loro: ยซRicevete lo Spirito Santo. 23A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonatiยป. 24Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dรฌdimo, non era con loro quando venne Gesรน. 25Gli dicevano gli altri discepoli: ยซAbbiamo visto il Signore!ยป. Ma egli disse loro: ยซSe non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credoยป.
26Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e cโera con loro anche Tommaso. Venne Gesรน, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: ยซPace a voi!ยป. 27Poi disse a Tommaso: ยซMetti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!ยป. 28Gli rispose Tommaso: ยซMio Signore e mio Dio!ยป. 29Gesรน gli disse: ยซPerchรฉ mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!ยป.
30Gesรน, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. 31Ma questi sono stati scritti perchรฉ crediate che Gesรน รจ il Cristo, il Figlio di Dio, e perchรฉ, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 16- 22 Aprile 2017
- Tempo di Pasqua I, Colore – Bianco
- Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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