Commento alle letture di domenica 16 aprile 2017 – Missionari della Via

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Il commento alle letture di domenica 16 aprile 2017 a cura dei Missionari della Via.

Alleluia, Cristo รจ risorto! รˆ veramente risorto! La Vita ha vinto la morte, l’Amore il peccato, la Veritร  la menzogna!
Gesรน ha fatto Pasqua, cioรจ รจ passato da questo mondo al Padre, per spalancarci le porte del cielo e donarci, se lo accogliamo, il Suo Amore, il Suo Spirito e con esso il perdono dei peccati e la vita eterna!

Accogliendo Cristo possiamo passare dalla schiavitรน del peccato alla libertร  dei figli di Dio, dal vivere centrati su noi stessi al vivere per gli altri: “E’ uno scrollarsi di dosso le mille catene che ci tengono schiavi… infatti siamo schiavi delle cose, dei comodi ai quali non sappiamo rinunciare; schiavi dei pregiudizi e delle mode; schiavi soprattutto dei peccati, perchรฉ chiunque commette il peccato รจ schiavo del peccato (Gv. 8, 34). Dio, a Pasqua, ci chiama a uscire, a ribellarci a tutto ciรฒ, a destarci dal sonno terribile in cui siamo immersi, ad alzarci e a metterci in cammino… Aprirci a Dio… non รจ un invito astratto: Egli entra nella nostra vita Bisogna spalancargli le finestre… esporre la nostra vita al suo giudizio e al suo perdono” (R. Cantalamessa).

Perciรฒ facciamo Pasqua: lasciamoci perdonare da Dio nella confessione e risorgiamo a vita nuova!
La risurrezione non รจ una formula matematica cui aderire intellettualmente, ma รจ un evento con cui misurarsi e di cui farne esperienza in noi, prendendo posizione: credere o no, accogliere o rifiutare. Per viverla non basta sapere che Gesรน รจ risorto, ma bisogna credere che Gesรน รจ Dio, il Signore morto e risorto per noi, aprendogli il cuore, tagliando con il peccato e decidendoci a seguirlo, mettendo in pratica la Sua Parola: allora sรฌ che anche noi, uniti a Lui, andiamo oltre la morte!

Nel Vangelo Maria di Magdala รจ scossa per la dolorosa perdita del Maestro che l’aveva amata, perdonata, fatta riscoprire in tutta la sua preziositร  e bellezza. Lei, fedele sin sotto la croce, รจ la prima che si mette in cammino per cercarlo: chi ama infatti desidera vedere e stare con l’amato. Lo cerca nella tomba che รจ stranamente aperta; turbata, non pensa alle parole di Gesรน sulla risurrezione e si fa prendere dalla paura, legge tutto umanamente e scappa, pensando che qualcuno l’abbia trafugato. Eh sรฌ, altro รจ parlare di risurrezione, altro รจ crederci; altro รจ parlare di sofferenza come occasione per amare Dio, altro รจ non farsi travolgere dal dolore, dai perchรฉ, dalla paura della morte.

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Quante volte leggiamo con occhi superficiali e negativi la realtร : tutto grigio, tutto va male, tutte capitano a noi e spesso siamo a caccia dei (presunti) colpevoli. Assumiamo il ruolo di vittime, nel quale tutto sommato ci crogioliamo e ci diamo per vinti, rinchiudendoci nei sepolcri della nostra tristezza. Maria dovrร  lasciarsi stupire da una novitร  che non si aspetta: quella della vita che vince la morte passandoci attraverso, non scansandola. Dovrร  imparare a leggere in modo diverso i fatti: quello che sembrava solo un fallimento, una sofferenza inaudita e magari inutile, รจ stata in realtร  utile e preziosa! I discepoli, all’udirla, corrono immediatamente verso il sepolcro; in loro un mix di nostalgia e trepidazione, speranze e paure.

Giovanni, il discepolo dell’amore, corre piรน veloce: l’amore mette le ali, fa capire prima gli altri e la veritร  delle cose. Ma Giovanni ha anche tanto rispetto per il primato di Pietro e non entra, lo aspetta; Pietro per primo osserva una scena tranquilla, un ordine perfetto; ma non dice nulla, non si sbilancia, “sospende il giudizio”, invece Giovanni vide e credette. Giovanni sa vedere piรน in profonditร  le cose perchรฉ le legge alla luce della Parola e dell’amore di Dio: “รˆ la fede nella Parola del Signore e nel suo amore che consente di iniziare e continuare a credere la resurrezione in mezzo agli innumerevoli segni di morte che traversano la nostra vita e il nostro mondo” (p. E. della Corte).
Anche nella nostra vita c’รจ questo salto da fare: altro รจ vedere segni, altro รจ credere, certi che Dio, anche dal male, sa trarre un bene piรน grande!

Miei cari, possiamo sperimentare la risurrezione in ogni nostra delusione e sofferenza: spalanchiamo il cuore alla gioia, facciamo Pasqua, passiamo tra le braccia del Signore, che nell’Eucaristia ci trasmette tutto se stesso, perchรฉ in Lui: “siamo nati e non moriremo mai piรน” (C. Petrillo).

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Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 16 aprile 2017 anche qui.

Domenica di Pasqua della Risurrezione

Gv 20, 1-9
Dal Vangelo secondo Giovanni

Nel giorno dopo il sabato, Maria di Mร gdala si recรฒ al sepolcro di buon mattino, quand’era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. Corse allora e andรฒ da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesรน amava, e disse loro:

ยซHanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!ยป .
Uscรฌ allora Simon Pietro insieme all’altro discepolo, e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse piรน veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro.
Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrรฒ.

Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrรฒ nel sepolcro e vide le bende per terra, e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte.

Allora entrรฒ anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioรจ doveva risuscitare dai morti.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 16- 22 Aprile 2017
  • Tempo di Pasqua I, Colore – Bianco
  • Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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