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Il testo ed il commento al Vangelo del 7 settembre 2016 – Lc 6, 20-26
XXIII Settimana del Tempo Ordinario – Anno II
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- Pubblicitร -
- Colore liturgico: Verde
- Periodo: Terza settimana del Salterio
- Mercoledรฌ – 23.a Tempo Ordinario
- Santo del giorno: S. Regina, Guido
- Ascolta, figlia, guarda, porgi lโorecchio
- Liturgia: 1 Cor 7, 25-31; Sal 44; Lc 6, 20-26
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Lc 6, 20-26
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesรน, alzร ti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:
ยซBeati voi, poveri,
perchรฉ vostro รจ il regno di Dio.
Beati voi, che ora avete fame,
perchรฉ sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete,
perchรฉ riderete.
Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dellโuomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perchรฉ, ecco, la vostra ricompensa รจ grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
Ma guai a voi, ricchi,
perchรฉ avete giร ricevuto la vostra consolazione.
Guai a voi, che ora siete sazi,
perchรฉ avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete,
perchรฉ sarete nel dolore e piangerete.
Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profetiยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
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Commenti al Vangelo di Lc 6, 20-26
Commento a cura dei Monaci Benedettini
[ads2]Beati voi!
Com’รจ diverso lo sguardo del Signore dal nostro! Come sono diverse le sue valutazioni dalle nostre! Ci sorprende e ci sconvolge. Egli oggi posa i suoi occhi sui discepoli, li posa su ciascuno di noi, con il preciso intento di indicarci su quali valori dobbiamo posare i motivi di gaudio e di beatitudine. A noi anelanti alle ricchezze e ai beni del mondo dice: ยซBeati voi poveri, perchรฉ vostro รจ il regno di Dioยป.
Egli, nella sua divina bontร , vuole dilatare gli spazi del nostro spirito per farci comprendere che i beni del Regno non sono minimamente paragonabili a quelli della terra. Vuole convincerci che il futuro che รจ stato riservato dal buon Dio, sazierร completamente ogni nostro desiderio nella pienezza della vera gioia senza fine. Gesรน proclama beati anche coloro che sono nell’afflizione e nel dolore, affermando semplicemente che il nostro pianto si cambierร in gioia.
Rimane per noi l’assurdo e il mistero del dolore e dell’umana sofferenza fin quando non avremo il coraggio e la fortuna di salire coraggiosamente fino al Calvario e lรฌ rimirare con tutta la nostra fede, al crocifisso, armandoci di santa pazienza per attendere fino al terzo giorno, fino al mattino della nostra pasqua: ยซRallegratevi in quel giorno ed esultate, perchรฉ, ecco, la vostra ricompensa รจ grande nei cieliยป.
La beatitudine del dolore raggiunge poi la sua concretezza storica nelle violenze e nelle persecuzioni, negli insulti e nell’odio, in tutte le ยซpassioniยป che i seguaci di Cristo subiranno nel corso dei secoli: รจ la beatitudine dei martiri, รจ l’eroismo della fede, รจ la perfetta assimilazione a Cristo crocifisso. I ยซguaiยป che seguono vogliono ancora smentire le nostre umane tendenze e metterci in guardia dalle inevitabili tentazioni.
Vogliono soprattutto farci evitare il facile errore di sopravvalutare le nostre ยซcoseยป, inevitabilmente fragili e legati solo al tempo. La nostra mรจta รจ il cielo e l’eternitร .

