Commento al Vangelo del 17 Luglio 2016- don Luciano Cantini

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don Luciano Cantini

L’irona di un rimprovero

Una donna
Strano รจ questo racconto che solo Luca conosce, piรน che un episodio sembra stia iniziando una parabola i cui protagonisti emergono come al solito da una situazione di anonimato: un villaggio, una donna; anche i discepoli che erano in cammino spariscono dalla scena. Luca aveva lasciato il dottore della legge con l’affermazione ยซVa’ e anche tu fa’ cosรฌยป (Lc 10,37) ed ancora aleggia la sua domanda: ยซMaestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?ยป (Lc 10,25).
L’ambito รจ quello della comunitร  cristiana che si sta ancora interrogando ce lo rivela il termine Kyrios (Signore), in pochi versetti lo troviamo tre volte (cfr At 6,1-6: l’istituzione della diaconia).
Al di lร  del fatto concreto, quello che รจ interessante รจ come Luca lo racconta.

[ads2]Marta
Marta sembra essere la protagonista del racconto, donna piena di iniziativa, capacitร , generosa, sa spendersi per gli altri. รˆ lei che accoglie Gesรน nella sua casa, che si dร  da fare nelle faccende perchรฉ l’accoglienza sia la migliore possibile; ha la forza di rimproverare la sorella addirittura pretendere che sia il suo ospite a metterla in riga.
Maria, invece sta seduta semplicemente ascoltando; l’atteggiamento รจ quella della discepola con il Maestro, per le consuetudini per nulla conveniente, forse provocante.
Queste due donne incarnano in qualche modo lo spirito d’Israele, da una parte l’ansia di fare per ereditare la vita eterna che la religione della tradizione aveva addossato al popolo, dall’altra il bisogno di rispondere all’invito di Dio: Shemร  Yisrael – Ascolta Israele (Dt 6,4). ยซChe cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?ยป (Lc 10,26).
Sotto sotto c’รจ anche la questione femminile, tra i rabbini del tempo c’era l’opinione che piuttosto che affidare ad una donna la Thorร  era meglio darle fuoco; Giovanni ci fa conoscere questa mentalitร  dalla perplessitร  dei discepoli che si meravigliavano che parlasse con una donna (Gv 4,27).
Gesรน sta ribaltando le convenzioni sociali dell’epoca: si lascia accogliere dalle donne, colloquia con loro, ammette una donna al suo insegnamento. Giร  Luca aveva accennato al gruppo di donne che li servivano con i loro beni (Lc 8,3).

Tu ti affanni
L’intervento di Marta ha i connotati di un atteggiamento legato alla tradizione, non รจ ammissibile che una donna si distolga dalle faccende di casa, Marta vorrebbe che Gesรน la rinviasse al ruolo riservato alle donne dalla consuetudine perchรฉ non capisce, non vede la novitร , preferisce la sicurezza che la tradizione offre.
Nel rimprovero di Gesรน dovremmo cogliere due aspetti conditi con un tocco di ironia.
La prima annotazione sono le molte cose che procurano agitazione e affanno che si contrappongono a una cosa sola che invece รจ necessaria. Come diciamo noi il troppo stroppia, a volte affoghiamo la vita in mille troppe faccende da perdere il senso dell’essenzialitร , le cose prendono il sopravvento sulle persone e le relazioni sono sacrificate dall’abbondanza di strutture, le regole sommergono la buona volontร  e la veritร  รจ annebbiata dalle convenzioni. Cosรฌ in Marta si insinua una punta di collera e la divisione dalla sorella.
Il secondo aspetto รจ la parte migliore che Maria ha scelto; letteralmente Ten agaten merida รจ la porzione buona senza un termine di paragone. In questa espressione si nascondono diversi significati: Ten agaten รจ in Luca anche la terra, quella buona (Lc 8,8) in cui cade il seme che produce cento volte tanto; nell’antico testamento Meris รจ la porzione di ereditร , la porzione di terra che spetta ad ogni tribรน dove finalmente esercitare la libertร . Maria pare aver scelto la liberazione che la porzione buona gli offre. Potremmo cogliere la sottile ironia nel momento in cui Marta sta preparando la tavola, Maria si รจ giร  servita della porzione (nel senso del cibo) buona. Alla divisione tra le molte cose sceglie una cosa sola, l’essenziale, alla agitazione la tranquilla mitezza, alla collera la pace del cuore, alla sicurezza delle regole l’avventura della discepola.

don Luciano Cantini | Qumran

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XVI Domenica del Tempo Ordinario – Anno C

Lc 10, 38-42
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesรน entrรฒ in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitรฒ.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: ยซSignore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiutiยป. Ma il Signore le rispose: ยซMarta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’รจ bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarร  toltaยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 17 – 23 Luglio 2016
  • Tempo Ordinario XVI, Colore verde
  • Lezionario: Ciclo C | Anno II, Salterio: sett. 4

Fonte: LaSacraBibbia.net

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