Commento al Vangelo di domenica 10 luglio 2016 – a cura di Ileana Mortari

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Chi รจ il mio prossimo?

Eโ€™ noto che nel suo insegnamento Gesรน di Nazareth si serve molto spesso di parabole, come quella โ€“ celeberrima โ€“ del Buon Samaritano, propria di Luca.

Ora, in che cosa consiste il metodo parabolico e perchรฉ Gesรน lo usa in modo cosรฌ frequente e originale, al punto che questi suoi interventi costituiscono un โ€œunicum โ€ nella letteratura di tutti i tempi?

La parabola รจ un interessante esempio di strategia comunicativa che il Maestro mette in atto quando si trova di fronte ad interlocutori troppo condizionati dai loro pregiudizi o troppo sicuri di sรจ per mettersi in discussione. Essa si compone di due momenti: il primo consiste in un racconto fittizio, ma molto verisimile, tratto dalla comune esperienza quotidiana e condotto secondo una logica stringente che coinvolge lโ€™ascoltatore, portandolo ad esprimere un giudizio equilibrato e oggettivo; nella seconda fase il narratore trasferisce il racconto fittizio alla realtร  dellโ€™interlocutore in forza di unโ€™analogia di struttura che il soggetto interessato non puรฒ piรน negare, prendendo atto cosรฌ che il precedente giudizio da lui formulato si applica proprio a se stesso!

Estremamente eloquenti a questo proposito sono nel Primo Testamento lโ€™episodio di Davide e Natan (2 Samuele 12) e nel vangelo quello di Gesรน e Simone il fariseo narrato da Luca al cap.7 (vv.36-47). Ma anche nel brano di questa liturgia festiva possiamo constatare lโ€™efficacia del metodo parabolico.

Un dottore della legge, probabilmente infastidito dallโ€™affermazione di Gesรน riportata da Luca qualche riga prima (โ€œTi rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoliโ€ – v.21), gli pone una domanda โ€œper metterlo alla provaโ€, cioรจ per vedere come lโ€™oscuro rabbi di Galilea, che non proveniva da nessuna scuola teologica riconosciuta, se la sarebbe cavata nel rispondere ad una questione allora molto dibattuta.

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Poichรฉ Gesรน lo rinvia alla Scrittura, ma soprattutto lo esorta a mettere in pratica quanto vi รจ comandato, egli, โ€œper giustificarsiโ€, cioรจ per riportare il discorso sul piano teorico, pone un nuovo interrogativo circa unโ€™altra questione assai discussa dai maestri giudei: come va circoscritto e delimitato il โ€œprossimoโ€? Nellโ€™ebraismo si andava infatti dalle posizioni piรน rigide, per cui si considerava prossimo solo lโ€™appartenente alla propria setta o gruppo religioso (farisei, esseni, zeloti, etc.) a quelle molto aperte per cui lโ€™amore doveva andare da uno del proprio popolo fino al nemico e persino allo schiavo (cosรฌ ad esempio Filone Alessandrino).

Con la sua risposta Gesรน non si colloca in nessuna delle posizioni attestate; ma, come รจ sua abitudine, reimposta la questione stessa, operando addirittura un capovolgimento: la domanda cui i maestri giudei davano risposte diversificate diventa per Lui la domanda sulla capacitร  di vedere i bisogni dellโ€™altro, provarne โ€œcompassioneโ€ e rispondervi nella misura della propria caritร .

Egli mostra in pratica questo nuovo criterio per definire il โ€œprossimoโ€ utilizzando โ€“ come dicevamo โ€“ un racconto parabolico, caratterizzato da un realismo molto forte, come si deduce dai particolari, tutti perfettamente rispondenti al contesto geografico, sociale e religioso della regione palestinese, teatro della drammatica avventura occorsa al giudeo proveniente da Gerusalemme.

E alla domanda finale: โ€œChi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che รจ incappato nei briganti?โ€, il โ€œsapienteโ€ dottore della legge non puรฒ piรน aggirare lโ€™ostacolo e non puรฒ far altro che rispondere: โ€œChi ha avuto compassione di luiโ€, benchรจ si trattasse niente meno che di un samaritano!

Eโ€™ ben nota lโ€™ostilitร  allora esistente tra giudei e samaritani, al punto che i primi non pronunciavano mai la parola โ€œsamaritanoโ€ senza sputare subito per terra, in segno di disprezzo; e a buon conto il dottore della legge non pronuncia lโ€™odiato termine e ricorre ad una perifrasi!

La conclusione dellโ€™episodio rimane aperta, come spesso nel vangelo al termine delle parabole. Se per quanto riguarda Davide, nel giร  citato episodio di Natan, sappiamo che il racconto parabolico del profeta raggiunse pienamente il suo effetto (il re riconobbe subito la sua colpa e si pentรฌ profondamente), di Simone il fariseo e del dottore della legge Luca non dice nulla; e a ragion veduta, perchรฉ poco importa che cosa poi abbiano effettivamente fatto.

Importa piuttosto che ogni lettore, identificandosi con i personaggi biblici, senta personalmente rivolto a sรฉ lโ€™originale e straordinario metodo dialogico di Gesรน e accetti di mettersi in discussione e convertirsi; nella fattispecie di questa pagina, accetti di chiedersi quanto, di fronte alle necessitร  dei fratelli (di ogni fratello senza discriminazione di sorta), sappia farsi davvero โ€œprossimoโ€!

Ileana Mortari – Sito Web

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XV Domenica del Tempo Ordinario – Anno C

Lc 10, 25-37
Dal Vangelo secondo Luca

[ads2]In quel tempo, un dottore della Legge si alzรฒ per mettere alla prova Gesรน e chiese: ยซMaestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?ยป. Gesรน gli disse: ยซChe cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?ยป. Costui rispose: ยซAmerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stessoยป. Gli disse: ยซHai risposto bene; fa’ questo e vivraiยป.
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesรน: ยซE chi รจ mio prossimo?ยป. Gesรน riprese: ยซUn uomo scendeva da Gerusalemme a Gรจrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passรฒ oltre. Anche un levรฌta, giunto in quel luogo, vide e passรฒ oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciรฒ le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricรฒ sulla sua cavalcatura, lo portรฒ in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirรฒ fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciรฒ che spenderai in piรน, te lo pagherรฒ al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che รจ caduto nelle mani dei briganti?ยป. Quello rispose: ยซChi ha avuto compassione di luiยป. Gesรน gli disse: ยซVa’ e anche tu fa’ cosรฌยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 10 – 16 Luglio 2016
  • Tempo Ordinario XV, Colore verde
  • Lezionario: Ciclo C | Anno II, Salterio: sett. 3

Fonte: LaSacraBibbia.net

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