Vangelo di domenica 3 luglio 2016 – don Mauro Pozzi

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Il commento al Vangelo di domenica 3 luglio 2016 a cura di don Mauro Pozzi parroco della Parrocchia S. Giovanni Battista, Novara.

LAVORARE PER LUI

[ads2]Il lavoro รจ un aspetto molto importante della nostra vita, occupa tanto del nostro tempo e spesso le persone si identificano con la loro professione. Si dice infatti: sono un operaio, sono un commerciante, sono un medico… come se lโ€™occupazione definisse la persona. Un disoccupato, al contrario, vive un profondo disagio non sentendosi utile a nessuno. Certamente si lavora per vivere, ma il nostro fare va oltre noi stessi perchรฉ si inserisce nel contesto sociale facendo sรฌ che noi contribuiamo al bene comune.

Ci si puรฒ domandare, al di lร  del problema del mantenimento di sรฉ e della famiglia, quale sia lo scopo del lavoro. Se รจ possibile animare la propria professione con un ideale, questo contribuisce alla realizzazione e alla crescita della persona intera. Lavorare allora per gli altri, per migliorare la societร , ma lโ€™orizzonte si puรฒ allargare ancora di piรน: lavorare per il Regno. รˆ interessante che Gesรน chiami operai i suoi discepoli. Vuole farci capire che non si tratta di un hobby o di un impegno a mezzo servizio, ma che ha lโ€™importanza e la portata per coinvolgere tutta lโ€™esistenza. Chiede di pregare per avere questi operai, il mondo ne ha bisogno. รˆ comunque un compito difficile, si tratta di essere agnelli in un mondo di lupi senza contare solo sulle proprie forze (sandali, bisaccia…) e senza appoggiarsi a nessun uomo, ma solo a Dio (non salutate nessuno). Il lavoro per il Regno non risponde alle solite logiche umane, ma รจ qualcosa di diverso e non ci devono essere equivoci.

Il compito รจ quello di portare la pace, ma a chi รจ disposto ad accoglierla, proprio come lโ€™amore di Dio che non fa violenza a nessuno ma si dona a chi lo riceve. Non รจ un lavoro senza mercede, ma non si fa per arricchirsi. In realtร , lo dico per esperienza, il Signore non ci fa mancare nulla, ma certamente non รจ il profitto lo scopo dellโ€™impegno. Il fatto che le cittร  che non sanno accogliere gli inviati siano condannate, non รจ una sentenza contraria da parte di Gesรน, ma una sorta di autogiudizio, come dire che chi si toglie dalla grazia รจ causa del suo stesso male. I discepoli hanno successo e questo dipende dalla loro fede. Infatti io credo che il Maestro dia anche agli operai di oggi lo stesso potere di quelli di allora, ma sta a noi avere la loro stessa fede. Non รจ perรฒ il potere che deve dare gioia, ma lโ€™essere parte di un disegno eterno.

Il nome scritto nei cieli significa che quanto รจ fatto per il Signore non รจ piรน dimenticato, nemmeno dopo la morte. Vorrei allora che pregassimo perchรฉ ciascuno di noi sia operaio del Regno nel suo contesto e perchรฉ il Signore non ci faccia mai mancare la benedizione della sua presenza in mezzo a noi.

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XIV Domenica del Tempo Ordinario – Anno C

Lc 10, 1-12. 17-20
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, il Signore designรฒ altri settantadue e li inviรฒ a due a due davanti a sรฉ in ogni cittร  e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: ยซLa messe รจ abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perchรฉ mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, nรฉ sacca, nรฉ sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarร  un figlio della pace, la vostra pace scenderร  su di lui, altrimenti ritornerร  su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perchรฉ chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una cittร  e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarร  offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “รˆ vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una cittร  e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra cittร , che si รจ attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate perรฒ che il regno di Dio รจ vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sรฒdoma sarร  trattata meno duramente di quella cittร ยป.
I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: ยซSignore, anche i demรฒni si sottomettono a noi nel tuo nomeยป. Egli disse loro: ยซVedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrร  danneggiarvi. Non rallegratevi perรฒ perchรฉ i demรฒni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perchรฉ i vostri nomi sono scritti nei cieliยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 03 – 09 Luglio 2016
    Tempo Ordinario XIV, Colore verde
    Lezionario: Ciclo C | Anno II, Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

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