Se qualcuno vuole venire dietro a meโฆ
La predicazione pubblica di Gesรน di Nazaret รจ ormai iniziata da qualche tempo, ed egli รจ conosciuto, di lui si parla, su di lui ci si interroga. Gesรน appare infatti una figura di maestro che intriga, essendo la sua storia e il suo stile non consueti. Non รจ un rabbino come gli altri, con un curriculum di studio presso qualche rabbi di Gerusalemme o di una delle cittร situate sul lago di Gennesaret. ร apparso accanto a Giovanni il Battezzatore (cf. Lc 3,21-22), anche lui figura anomala, che ricordava i profeti scomparsi da secoli in Israele, in particolare il profeta Elia, del quale aveva assunto il modo di vestire e lโabitare nella solitudine del deserto (cf. Mc 1,2-6 e par.). Anche il tetrarca Erode, che aveva imprigionato il Battista (cf. Lc 3,19-20) e lo aveva fatto decapitare, si pone delle domande su Gesรน, che ne sta proseguendo il ministero profetico. Egli โ scrive lโevangelista โ โnon sapeva che cosa pensare di lui, perchรฉ alcuni dicevano: โGiovanni รจ risorto dai mortiโ, altri: โร apparso Eliaโ, e altri ancora: โร risorto uno degli antichi profetiโ. Ma Erode diceva: โGiovanni, lโho fatto decapitare io; chi รจ dunque costui, del quale sento dire queste cose?โ. E cercava di vederloโ (Lc ย 9,7-9).
[ads2]Intanto Gesรน aveva inviato i discepoli a due a due nelle varie cittร dei dintorni ad annunciare il Regno di Dio (cf. Lc 9,1-6) ed essi erano tornati da lui dopo una missione feconda (cf. Lc 9,10). Ed ecco, durante una sosta in disparte di Gesรน e della sua comunitร , una sosta di silenzio, riposo e preghiera, Gesรน stesso pone ai discepoli una domanda: โLe folle, chi dicono che io sia?โ. Egli domanda, chiede, perchรฉ vuole conoscere cosa si pensa di lui, della sua missione, ma soprattutto vuole sapere se i discepoli che ha chiamato e radunato attorno a sรฉ riescono a comprendere chi lui รจ, qual รจ veramente la sua missione, che rapporto ha con Dio, quindi con loro. I discepoli rispondono che la gente, ascoltandolo, vedendolo vivere e agire, pensa che egli sia un profeta, sorto in Israele come nei tempi antichi. Cโรจ chi lo crede Giovanni il Battista redivivo, perchรฉ proprio dopo la sua morte Gesรน ha impresso al proprio ministero un ritmo e unโestensione che si notavano; altri pensano a Elia. Insomma, per la gente Gesรน era un rabbi (un maestro) e un profeta, un portatore della parola di Dio.
A questo punto Gesรน pone la domanda piรน importante, decisiva: โMa voi, chi dite che io sia?โ. Attenzione, egli non vuole una risposta โda catechismoโ, una formula, ma vorrebbe poter leggere la loro fede-fiducia in lui, vorrebbe conoscere la loro adesione, il loro coinvolgimento nella sua vita. Ed ecco che Pietro, il primo tra i Dodici, colui che aveva ricevuto da Gesรน il nome di Kefa, Roccia (cf. Lc 6,14; Gv 1,42), esclama: โTu sei il Cristo, il Messia di Dioโ. Non solo rabbi, non solo profeta, ma il Messia di Dio, lโatteso Unto del Signore, promesso dal Signore per la salvezza del suo popolo negli ultimi tempi. Secondo gli altri vangeli sinottici, la risposta di Pietro รจ espressa in modo leggermente diverso. In Marco, la fonte di Luca, le parole sono piรน brevi, senza alcuna specificazione: โTu sei il Cristoโ (Mc ย 8,29). In Matteo la confessione รจ esplicitata con la definizione del Messia quale โFiglio del Dio viventeโ (Mt 16,16; cf. Sal 2,7). Certamente non conosciamo gli ipsissima verba Petri, le parole stesse di Pietro, ma ciรฒ che รจ decisivo viene testimoniato da tutti e tre i testi. Pietro confessa โ ed รจ difficile dire se lo fa a nome personale o come portavoce della comunitร โ che Gesรน รจ il Messia atteso, per la cui venuta ogni ebreo pregava allโinterno delle cosiddette Diciotto benedizioni. Dโaltronde il battesimo di Gesรน era stato evento di โunzioneโ, perchรฉ lo Spirito santo era sceso su di lui (cf. Lc 3,22), e Gesรน stesso nella sinagoga di Nazaret si era presentato come colui che era stato annunciato dal profeta Isaia: โLo Spirito del Signore รจ sopra di me, perchรฉ egli mi ha unto, mi ha inviato ad annunciare ai poveri la buona notiziaโ (Lc 4,18; Is 61,1).
Lโevangelista non registra alcuna reazione alle parole di Pietro, se non lโammonimento di Gesรน a non riferire a nessuno la sua identitร . Perchรฉ? Innanzitutto perchรฉ Gesรน teme che questa identitร sia compresa in modo sviante, alla stregua di un Messia politico secondo lโideologia messianica dominante; inoltre, teme che i capi, interpretando la sua identitร come una pretesa di potere politico, possano mettere fine alla sua azione in modo prematuro. Per questo aggiunge subito: โIl Figlio dellโuomo deve soffrire molto, essererifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giornoโ. Gesรน ama definirsi โFiglio dellโuomoโ, titolo che spiega meglio, senza ambiguitร , la sua missione di inviato da Dio, quale terrestre, โfiglio di Adamoโ (Lc 3,38). Come tale, egli sa di dove andare incontro alla sorte che attende tutti gli umani: โlโuomo giustoโ (Lc 23,47), che vive secondo la volontร di Dio, in un mondo di ingiusti e peccatori puรฒ solo essere osteggiato e ripudiato, fino a essere messo a morte. ร una necessitร umana, inerente alla storia di questo mondo, come avevano ben capito i sapienti di Israele contemporanei di Gesรน (cf. Sap 1,16-2,20). Il giusto, il servo del Signore, se resta fedele a Dio e continua a fare la sua volontร , si troverร forzatamente nella condizione di โsoffrire molte coseโ (pollรก), di essere perseguitato come tutti i profeti, di essere addirittura ucciso da assassini (questo il loro nome, anche se sono autoritร religiose), ma di ricevere perรฒ il terzo giorno la risposta di Dio che lo rialza, lo rimette in piedi quale vincitore del male e della morte.
Questa รจ la fede di Gesรน, non una certezza, ma la fede che si รจ nutrita dellโascolto della Parola contenuta nelle sante Scritture, del discernimento dei segni dei tempi, dellโascolto attento e amoroso della voce di Dio dentro di sรฉ nelle sue ore di preghiera. Necessitร umana โ si badi bene โ, non necessitร , destino imposto da Dio a Gesรน fino a togliergli la libertร della risposta. Necessitas humana che solo secondariamente รจ anche necessitas divina, a cui Dio si sottomette, perchรฉ non puรฒ rinunciare a ciรฒ che egli รจ: un Dio di amore, che non si difende, non fa vendetta, non รจ mai un Dio armato. La necessitas humana degli eventi diviene, per lโumiltร amorosa di Dio, necessitas divina. Il โsi deve, bisognaโ (deรฎ) va letto in questโottica, senza dare a Dio un volto perverso, il volto di un padre piรน cattivo dei nostri padri terreni (รจ esattamente il contrario, come Gesรน ci ha rivelato in Lc 11,11-13!), oppure, come alcune volte i cristiani hanno fatto, creando un Dio che mette paura e fa fuggire gli umaniโฆ
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Ed ecco lโinvito conseguente di Gesรน: โIo sono questo tipo di Messia, dunque se qualcuno vuole venire dietro a me, seguirmi, essere mio discepolo, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi seguaโ. Si tratta di caricarsi dello strumento della propria esecuzione, per rinnegare, far morire, uccidere lโuomo vecchio che รจ in noi, con le sue โmembra di peccatoโ, dirร Paolo (cf. Rm 6,13). Sรฌ, questo vocabolario รจ duro, ma non indica una sterile mortificazione, bensรฌ una sottomissione degli istinti mondani, delle pulsioni cariche di egoismo che ci abitano. Caricarsi della croce
significa immettere nella propria vita la logica della cura dellโaltro, del servizio dellโaltro fino a sottomettersi a lui;
significa spendere la vita per gli altri, fare della propria esistenza una pro-esistenza, una vita per gli altri;
significa dimenticare se stessi e smettere di affermare se stessi senza gli altri e contro gli altri.
La vita, o la si dona oppure la si tiene gelosamente per sรฉ: se la si dona, si trova beatitudine; se la si tiene per sรฉ, si trova la morte. Ecco il senso dellโaggiunta finale di Gesรน: โChi vuole salvare la propria vita, la perderร , ma chi perderร la propria vita per causa mia, la salverร โ.
Chi รจ intelligente e comprende bene le parole di Gesรน, quando pensa al โprendere la croceโ non lo intende in senso masochistico o doloristico. Al contrario, abbracciando la croce nella libertร e per amore dietro a Gesรน, va incontro alla beatitudine, alla vita bella, alla bontร della convivenza fraterna. Perchรฉ alla fine della strada cโรจ la vita, la resurrezione.
p. Enzo Bianchi
Fonte: Monastero di Bose
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XII Domenica del Tempo Ordinario – Anno C
- Colore liturgico: verde
- Zc 12, 10-11; Sal 62; Gal 3, 26-29; Lc 9, 18-24
Lc 9, 18-24
Dal Vangelo secondo Luca
Un giorno Gesรน si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: ยซLe folle, chi dicono che io sia?ยป. Essi risposero: ยซGiovanni il Battista; altri dicono Elรฌa; altri uno degli antichi profeti che รจ risortoยป.
Allora domandรฒ loro: ยซMa voi, chi dite che io sia?ยป. Pietro rispose: ยซIl Cristo di Dioยป.
Egli ordinรฒ loro severamente di non riferirlo ad alcuno. ยซIl Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giornoยป.
Poi, a tutti, diceva: ยซSe qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderร , ma chi perderร la propria vita per causa mia, la salverร ยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 19 – 25 Giugno 2016
- Tempo Ordinario XII, Colore verde
- Lezionario: Ciclo C | Anno II, Salterio: sett. 4
Fonte: LaSacraBibbia.net
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