Papa Francesco – Messaggio per la XLIX Giornata Mondiale della Pace 2016

Data:

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MESSAGGIO DEL SANTO PADRE
FRANCESCO
PER LA CELEBRAZIONE DELLA
XLIX GIORNATA MONDIALE DELLA PACEย 

1ยฐ GENNAIO 2016

Vinci lโ€™indifferenza e conquista la pace

 

1. Dio non รจ indifferente! A Dio importa dellโ€™umanitร , Dio non lโ€™abbandona! Allโ€™inizio del nuovo anno, vorrei accompagnare con questo mio profondo convincimento gli auguri di abbondanti benedizioni e di pace, nel segno della speranza, per il futuro di ogni uomo e ogni donna, di ogni famiglia, popolo e nazione del mondo, come pure dei Capi di Stato e di Governo e dei Responsabili delle religioni. Non perdiamo, infatti, la speranza che il 2016 ci veda tutti fermamente e fiduciosamente impegnati, a diversi livelli, a realizzare la giustizia e operare per la pace. Sรฌ, questโ€™ultima รจ dono di Dio e opera degli uomini. La pace รจ dono di Dio, ma affidato a tutti gli uomini e a tutte le donne, che sono chiamati a realizzarlo.

Custodire le ragioni della speranza

2. Le guerre e le azioni terroristiche, con le loro tragiche conseguenze, i sequestri di persona, le persecuzioni per motivi etnici o religiosi, le prevaricazioni, hanno segnato dallโ€™inizio alla fine lo scorso anno moltiplicandosi dolorosamente in molte regioni del mondo, tanto da assumere le fattezze di quella che si potrebbe chiamare una โ€œterza guerra mondiale a pezziโ€. Ma alcuni avvenimenti degli anni passati e dellโ€™anno appena trascorso mi invitano, nella prospettiva del nuovo anno, a rinnovare lโ€™esortazione a non perdere la speranza nella capacitร  dellโ€™uomo, con la grazia di Dio, di superare il male e a non abbandonarsi alla rassegnazione e allโ€™indifferenza. Gli avvenimenti a cui mi riferisco rappresentano la capacitร  dellโ€™umanitร  di operare nella solidarietร , al di lร  degli interessi individualistici, dellโ€™apatia e dellโ€™indifferenza rispetto alle situazioni critiche.

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Tra questi vorrei ricordare lo sforzo fatto per favorire lโ€™incontro dei leader mondiali, nellโ€™ambito della COP 21, al fine di cercare nuove vie per affrontare i cambiamenti climatici e salvaguardare il benessere della Terra, la nostra casa comune. E questo rinvia a due precedenti eventi di livello globale: il Summit di Addis Abeba per raccogliere fondi per lo sviluppo sostenibile del mondo; e lโ€™adozione, da parte delle Nazioni Unite,dellโ€™Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, finalizzata ad assicurare unโ€™esistenza piรน dignitosa a tutti, soprattutto alle popolazioni povere del pianeta, entro quellโ€™anno.

Il 2015 รจ stato un anno speciale per la Chiesa, anche perchรฉ ha segnato il 50ยฐ anniversario della pubblicazione di due documenti del Concilio Vaticano II che esprimono in maniera molto eloquente il senso di solidarietร  della Chiesa con il mondo. Papa Giovanni XXIII, allโ€™inizio del Concilio, volle spalancare le finestre della Chiesa affinchรฉ tra essa e il mondo fosse piรน aperta la comunicazione. I due documenti, Nostra aetate e Gaudium et spes, sono espressioni emblematiche della nuova relazione di dialogo, solidarietร  e accompagnamento che la Chiesa intendeva introdurre allโ€™interno dellโ€™umanitร . Nella Dichiarazione Nostra aetate la Chiesa รจ stata chiamata ad aprirsi al dialogo con le espressioni religiose non cristiane. Nella Costituzione pastorale Gaudium et spes, dal momento che ยซle gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini dโ€™oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristoยป [1], la Chiesa desiderava instaurare un dialogo con la famiglia umana circa i problemi del mondo, come segno di solidarietร  e di rispettoso affetto [2].

In questa medesima prospettiva, con il Giubileo della Misericordia voglio invitare la Chiesa a pregare e lavorare perchรฉ ogni cristiano possa maturare un cuore umile e compassionevole, capace di annunciare e testimoniare la misericordia, di ยซperdonare e di donareยป, di aprirsi ยซa quanti vivono nelle piรน disparate periferie esistenziali, che spesso il mondo moderno crea in maniera drammaticaยป, senza cadere ยซnellโ€™indifferenza che umilia, nellโ€™abitudinarietร  che anestetizza lโ€™animo e impedisce di scoprire la novitร , nel cinismo che distruggeยป [3].

Ci sono molteplici ragioni per credere nella capacitร  dellโ€™umanitร  di agire insieme in solidarietร , nel riconoscimento della propria interconnessione e interdipendenza, avendo a cuore i membri piรน fragili e la salvaguardia del bene comune. Questo atteggiamento di corresponsabilitร  solidale รจ alla radice della vocazione fondamentale alla fratellanza e alla vita comune. La dignitร  e le relazioni interpersonali ci costituiscono in quanto esseri umani, voluti da Dio a sua immagine e somiglianza. Come creature dotate di inalienabile dignitร  noi esistiamo in relazione con i nostri fratelli e sorelle, nei confronti dei quali abbiamo una responsabilitร  e con i quali agiamo in solidarietร . Al di fuori di questa relazione, ci si troverebbe ad essere meno umani. Eโ€™ proprio per questo che lโ€™indifferenza costituisce una minaccia per la famiglia umana. Mentre ci incamminiamo verso un nuovo anno, vorrei invitare tutti a riconoscere questo fatto, per vincere lโ€™indifferenza e conquistare la pace.

[ads2]Alcune forme di indifferenza

3. Certo รจ che lโ€™atteggiamento dellโ€™indifferente, di chi chiude il cuore per non prendere in considerazione gli altri, di chi chiude gli occhi per non vedere ciรฒ che lo circonda o si scansa per non essere toccato dai problemi altrui, caratterizza una tipologia umana piuttosto diffusa e presente in ogni epoca della storia. Tuttavia, ai nostri giorni esso ha superato decisamente lโ€™ambito individuale per assumere una dimensione globale e produrre il fenomeno della โ€œglobalizzazione dellโ€™indifferenzaโ€.

La prima forma di indifferenza nella societร  umana รจ quella verso Dio, dalla quale scaturisce anche lโ€™indifferenza verso il prossimo e verso il creato. รˆ questo uno dei gravi effetti di un umanesimo falso e del materialismo pratico, combinati con un pensiero relativistico e nichilistico. Lโ€™uomo pensa di essere lโ€™autore di sรฉ stesso, della propria vita e della societร ; egli si sente autosufficiente e mira non solo a sostituirsi a Dio, ma a farne completamente a meno; di conseguenza, pensa di non dovere niente a nessuno, eccetto che a sรฉ stesso, e pretende di avere solo diritti [4]. Contro questa autocomprensione erronea della persona, Benedetto XVI ricordava che nรฉ lโ€™uomo nรฉ il suo sviluppo sono capaci di darsi da sรฉ il proprio significato ultimo [5]; e prima di lui Paolo VI aveva affermato che ยซnon vi รจ umanesimo vero se non aperto verso lโ€™Assoluto, nel riconoscimento di una vocazione, che offre lโ€™idea vera della vita umanaยป [6].

Lโ€™indifferenza nei confronti del prossimo assume diversi volti. Cโ€™รจ chi รจ ben informato, ascolta la radio, legge i giornali o assiste a programmi televisivi, ma lo fa in maniera tiepida, quasi in una condizione di assuefazione: queste persone conoscono vagamente i drammi che affliggono lโ€™umanitร  ma non si sentono coinvolte, non vivono la compassione. Questo รจ lโ€™atteggiamento di chi sa, ma tiene lo sguardo, il pensiero e lโ€™azione rivolti a sรฉ stesso. Purtroppo dobbiamo constatare che lโ€™aumento delle informazioni, proprio del nostro tempo, non significa di per sรฉ aumento di attenzione ai problemi, se non รจ accompagnato da unโ€™apertura delle coscienze in senso solidale [7]. Anzi, esso puรฒ comportare una certa saturazione che anestetizza e, in qualche misura, relativizza la gravitร  dei problemi. ยซAlcuni semplicemente si compiacciono incolpando i poveri e i paesi poveri dei propri mali, con indebite generalizzazioni, e pretendono di trovare la soluzione in una โ€œeducazioneโ€ che li tranquillizzi e li trasformi in esseri addomesticati e inoffensivi. Questo diventa ancora piรน irritante se gli esclusi vedono crescere questo cancro sociale che รจ la corruzione profondamente radicata in molti Paesi โ€“ nei governi, nellโ€™imprenditoria e nelle istituzioni โ€“ qualunque sia lโ€™ideologia politica dei governantiยป [8].

In altri casi, lโ€™indifferenza si manifesta come mancanza di attenzione verso la realtร  circostante, specialmente quella piรน lontana. Alcune persone preferiscono non cercare, non informarsi e vivono il loro benessere e la loro comoditร  sorde al grido di dolore dellโ€™umanitร  sofferente. Quasi senza accorgercene, siamo diventati incapaci di provare compassione per gli altri, per i loro drammi, non ci interessa curarci di loro, come se ciรฒ che accade ad essi fosse una responsabilitร  estranea a noi, che non ci compete [9]. ยซQuando noi stiamo bene e ci sentiamo comodi, certamente ci dimentichiamo degli altri (cosa che Dio Padre non fa mai), non ci interessano i loro problemi, le loro sofferenze e le ingiustizie che subisconoโ€ฆ Allora il nostro cuore cade nellโ€™indifferenza: mentre io sto relativamente bene e comodo, mi dimentico di quelli che non stanno beneยป [10].

Vivendo in una casa comune, non possiamo non interrogarci sul suo stato di salute, come ho cercato di fare nella Laudato siโ€™. Lโ€™inquinamento delle acque e dellโ€™aria, lo sfruttamento indiscriminato delle foreste, la distruzione dellโ€™ambiente, sono sovente frutto dellโ€™indifferenza dellโ€™uomo verso gli altri, perchรฉ tutto รจ in relazione. Come anche il comportamento dellโ€™uomo con gli animali influisce sulle sue relazioni con gli altri [11], per non parlare di chi si permette di fare altrove quello che non osa fare in casa propria[12].

In questi ed in altri casi, lโ€™indifferenza provoca soprattutto chiusura e disimpegno, e cosรฌ finisce per contribuire allโ€™assenza di pace con Dio, con il prossimo e con il creato.

La pace minacciata dallโ€™indifferenza globalizzata

4. Lโ€™indifferenza verso Dio supera la sfera intima e spirituale della singola persona ed investe la sfera pubblica e sociale. Come affermava Benedetto XVI, ยซesiste unโ€™intima connessione tra la glorificazione di Dio e la pace degli uomini sulla terraยป [13]. Infatti, ยซsenza unโ€™apertura trascendente, lโ€™uomo cade facile preda del relativismo e gli riesce poi difficile agire secondo giustizia e impegnarsi per la paceยป [14]. Lโ€™oblio e la negazione di Dio, che inducono lโ€™uomo a non riconoscere piรน alcuna norma al di sopra di sรฉ e a prendere come norma soltanto sรฉ stesso, hanno prodotto crudeltร  e violenza senza misura [15].

A livello individuale e comunitario lโ€™indifferenza verso il prossimo, figlia di quella verso Dio, assume lโ€™aspetto dellโ€™inerzia e del disimpegno, che alimentano il perdurare di situazioni di ingiustizia e grave squilibrio sociale, le quali, a loro volta, possono condurre a conflitti o, in ogni caso, generare un clima di insoddisfazione che rischia di sfociare, presto o tardi, in violenze e insicurezza.

In questo senso lโ€™indifferenza, e il disimpegno che ne consegue, costituiscono una grave mancanza al dovere che ogni persona ha di contribuire, nella misura delle sue capacitร  e del ruolo che riveste nella societร , al bene comune, in particolare alla pace, che รจ uno dei beni piรน preziosi dellโ€™umanitร  [16].

Quando poi investe il livello istituzionale, lโ€™indifferenza nei confronti dellโ€™altro, della sua dignitร , dei suoi diritti fondamentali e della sua libertร , unita a una cultura improntata al profitto e allโ€™edonismo, favorisce e talvolta giustifica azioni e politiche che finiscono per costituire minacce alla pace. Tale atteggiamento di indifferenza puรฒ anche giungere a giustificare alcune politiche economiche deplorevoli, foriere di ingiustizie, divisioni e violenze, in vista del conseguimento del proprio benessere o di quello della nazione. Non di rado, infatti, i progetti economici e politici degli uomini hanno come fine la conquista o il mantenimento del potere e delle ricchezze, anche a costo di calpestare i diritti e le esigenze fondamentali degli altri. Quando le popolazioni vedono negati i propri diritti elementari, quali il cibo, lโ€™acqua, lโ€™assistenza sanitaria o il lavoro, esse sono tentate di procurarseli con la forza [17].

Inoltre, lโ€™indifferenza nei confronti dellโ€™ambiente naturale, favorendo la deforestazione, lโ€™inquinamento e le catastrofi naturali che sradicano intere comunitร  dal loro ambiente di vita, costringendole alla precarietร  e allโ€™insicurezza, crea nuove povertร , nuove situazioni di ingiustizia dalle conseguenze spesso nefaste in termini di sicurezza e di pace sociale. Quante guerre sono state condotte e quante ancora saranno combattute a causa della mancanza di risorse o per rispondere allโ€™insaziabile richiesta di risorse naturali [18]?

Dallโ€™indifferenza alla misericordia: la conversione del cuore

5. Quando, un anno fa, nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace โ€œNon piรน schiavi, ma fratelliโ€, evocavo la prima icona biblica della fraternitร  umana, quella di Caino e Abele (cfr Gen 4,1-16), era per attirare lโ€™attenzione su come รจ stata tradita questa prima fraternitร . Caino e Abele sono fratelli. Provengono entrambi dallo stesso grembo, sono uguali in dignitร  e creati ad immagine e somiglianza di Dio; ma la loro fraternitร  creaturale si rompe. ยซNon soltanto Caino non sopporta suo fratello Abele, ma lo uccide per invidiaยป [19]. Il fratricidio allora diventa la forma del tradimento, e il rifiuto da parte di Caino della fraternitร  di Abele รจ la prima rottura nelle relazioni familiari di fraternitร , solidarietร  e rispetto reciproco.

Dio interviene, allora, per chiamare lโ€™uomo alla responsabilitร  nei confronti del suo simile, proprio come fece quando Adamo ed Eva, i primi genitori, ruppero la comunione con il Creatore. ยซAllora il Signore disse a Caino: โ€œDovโ€™รจ Abele, tuo fratello?โ€. Egli rispose: โ€œNon lo so. Sono forse il guardiano di mio fratello?โ€. Riprese: โ€œChe hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo!โ€ยป (Gen 4,9-10).

Caino dice di non sapere che cosa sia accaduto a suo fratello, dice di non essere il suo guardiano. Non si sente responsabile della sua vita, della sua sorte. Non si sente coinvolto. รˆ indifferente verso suo fratello, nonostante essi siano legati dallโ€™origine comune. Che tristezza! Che dramma fraterno, familiare, umano! Questa รจ la prima manifestazione dellโ€™indifferenza tra fratelli. Dio, invece, non รจ indifferente: il sangue di Abele ha grande valore ai suoi occhi e chiede a Caino di renderne conto. Dio, dunque, si rivela, fin dagli inizi dellโ€™umanitร  come Colui che si interessa alla sorte dellโ€™uomo. Quando piรน tardi i figli di Israele si trovano nella schiavitรน in Egitto, Dio interviene nuovamente. Dice a Mosรจ: ยซHo osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sorveglianti; conosco, infatti, le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dalla mano dellโ€™Egitto e per farlo uscire da questo paese verso un paese bello e spazioso, verso un paese dove scorre latte e mieleยป (Es 3,7-8). รˆ importante notare i verbi che descrivono lโ€™intervento di Dio: Egli osserva, ode, conosce, scende, libera. Dio non รจ indifferente. รˆ attento e opera.

Allo stesso modo, nel suo Figlio Gesรน, Dio รจ sceso fra gli uomini, si รจ incarnato e si รจ mostrato solidale con lโ€™umanitร , in ogni cosa, eccetto il peccato. Gesรน si identificava con lโ€™umanitร : ยซil primogenito tra molti fratelliยป (Rm 8,29). Egli non si accontentava di insegnare alle folle, ma si preoccupava di loro, specialmente quando le vedeva affamate (cfr Mc 6,34-44) o disoccupate (cfr Mt 20,3). Il suo sguardo non era rivolto soltanto agli uomini, ma anche ai pesci del mare, agli uccelli del cielo, alle piante e agli alberi, piccoli e grandi; abbracciava lโ€™intero creato. Egli vede, certamente, ma non si limita a questo, perchรฉ tocca le persone, parla con loro, agisce in loro favore e fa del bene a chi รจ nel bisogno. Non solo, ma si lascia commuovere e piange (cfr Gv 11,33-44). E agisce per porre fine alla sofferenza, alla tristezza, alla miseria e alla morte.

Gesรน ci insegna ad essere misericordiosi come il Padre (cfr Lc 6,36). Nella parabola del buon samaritano (cfr Lc 10,29-37) denuncia lโ€™omissione di aiuto dinanzi allโ€™urgente necessitร  dei propri simili: ยซlo vide e passรฒ oltreยป (cfr Lc 10,31.32). Nello stesso tempo, mediante questo esempio, Egli invita i suoi uditori, e in particolare i suoi discepoli, ad imparare a fermarsi davanti alle sofferenze di questo mondo per alleviarle, alle ferite degli altri per curarle, con i mezzi di cui si dispone, a partire dal proprio tempo, malgrado le tante occupazioni. Lโ€™indifferenza, infatti, cerca spesso pretesti: nellโ€™osservanza dei precetti rituali, nella quantitร  di cose che bisogna fare, negli antagonismi che ci tengono lontani gli uni dagli altri, nei pregiudizi di ogni genere che ci impediscono di farci prossimo.

La misericordia รจ il cuore di Dio. Perciรฒ devโ€™essere anche il cuore di tutti coloro che si riconoscono membri dellโ€™unica grande famiglia dei suoi figli; un cuore che batte forte dovunque la dignitร  umana โ€“ riflesso del volto di Dio nelle sue creature โ€“ sia in gioco. Gesรน ci avverte: lโ€™amore per gli altri โ€“ gli stranieri, i malati, i prigionieri, i senza fissa dimora, perfino i nemici โ€“ รจ lโ€™unitร  di misura di Dio per giudicare le nostre azioni. Da ciรฒ dipende il nostro destino eterno. Non cโ€™รจ da stupirsi che lโ€™apostolo Paolo inviti i cristiani di Roma a gioire con coloro che gioiscono e a piangere con coloro che piangono (cfr Rm 12,15), o che raccomandi a quelli di Corinto di organizzare collette in segno di solidarietร  con i membri sofferenti della Chiesa (cfr 1 Cor 16,2-3). E san Giovanni scrive: ยซSe qualcuno possiede dei beni di questo mondo e vede suo fratello nel bisogno e non ha pietร  di lui, come potrebbe lโ€™amore di Dio essere in lui?ยป (1 Gv 3,17; cfr Gc 2,15-16).

Ecco perchรฉ ยซรจ determinante per la Chiesa e per la credibilitร  del suo annuncio che essa viva e testimoni in prima persona la misericordia. Il suo linguaggio e i suoi gesti devono trasmettere misericordia per penetrare nel cuore delle persone e provocarle a ritrovare la strada per ritornare al Padre. La prima veritร  della Chiesa รจ lโ€™amore di Cristo. Di questo amore, che giunge fino al perdono e al dono di sรฉ, la Chiesa si fa serva e mediatrice presso gli uomini. Pertanto, dove la Chiesa รจ presente, lร  deve essere evidente la misericordia del Padre. Nelle nostre parrocchie, nelle comunitร , nelle associazioni e nei movimenti, insomma, dovunque vi sono dei cristiani, chiunque deve poter trovare unโ€™oasi di misericordiaยป [20].

Cosรฌ, anche noi siamo chiamati a fare dellโ€™amore, della compassione, della misericordia e della solidarietร  un vero programma di vita, uno stile di comportamento nelle nostre relazioni gli uni con gli altri [21]. Ciรฒ richiede la conversione del cuore: che cioรจ la grazia di Dio trasformi il nostro cuore di pietra in un cuore di carne (cfr Ez 36,26), capace di aprirsi agli altri con autentica solidarietร . Questa, infatti, รจ molto piรน che un ยซsentimento di vaga compassione o di superficiale intenerimento per i mali di tante persone, vicine o lontaneยป [22]. La solidarietร  ยซรจ la determinazione ferma e perseverante di impegnarsi per il bene comune: ossia per il bene di tutti e di ciascuno perchรฉ tutti siamo veramente responsabili di tuttiยป [23], perchรฉ la compassione scaturisce dalla fraternitร .

Cosรฌ compresa, la solidarietร  costituisce lโ€™atteggiamento morale e sociale che meglio risponde alla presa di coscienza delle piaghe del nostro tempo e dellโ€™innegabile inter-dipendenza che sempre piรน esiste, specialmente in un mondo globalizzato, tra la vita del singolo e della sua comunitร  in un determinato luogo e quella di altri uomini e donne nel resto del mondo [24].

Promuovere una cultura di solidarietร  e misericordia per vincere lโ€™indifferenza

6. La solidarietร  come virtรน morale e atteggiamento sociale, frutto della conversione personale, esige un impegno da parte di una molteplicitร  di soggetti, che hanno responsabilitร  di carattere educativo e formativo.

Il mio primo pensiero va alle famiglie, chiamate ad una missione educativa primaria ed imprescindibile. Esse costituiscono il primo luogo in cui si vivono e si trasmettono i valori dellโ€™amore e della fraternitร , della convivenza e della condivisione, dellโ€™attenzione e della cura dellโ€™altro. Esse sono anche lโ€™ambito privilegiato per la trasmissione della fede, cominciando da quei primi semplici gesti di devozione che le madri insegnano ai figli [25].

Per quanto riguarda gli educatori e i formatori che, nella scuola o nei diversi centri di aggregazione infantile e giovanile, hanno lโ€™impegnativo compito di educare i bambini e i giovani, sono chiamati ad essere consapevoli che la loro responsabilitร  riguarda le dimensioni morale, spirituale e sociale della persona. I valori della libertร , del rispetto reciproco e della solidarietร  possono essere trasmessi fin dalla piรน tenera etร . Rivolgendosi ai responsabili delle istituzioni che hanno compiti educativi, Benedetto XVI affermava: ยซOgni ambiente educativo possa essere luogo di apertura al trascendente e agli altri; luogo di dialogo, di coesione e di ascolto, in cui il giovane si senta valorizzato nelle proprie potenzialitร  e ricchezze interiori, e impari ad apprezzare i fratelli. Possa insegnare a gustare la gioia che scaturisce dal vivere giorno per giorno la caritร  e la compassione verso il prossimo e dal partecipare attivamente alla costruzione di una societร  piรน umana e fraternaยป [26].

Anche gli operatori culturali e dei mezzi di comunicazione sociale hanno responsabilitร  nel campo dellโ€™educazione e della formazione, specialmente nelle societร  contemporanee, in cui lโ€™accesso a strumenti di informazione e di comunicazione รจ sempre piรน diffuso. Eโ€™ loro compito innanzitutto porsi al servizio della veritร  e non di interessi particolari. I mezzi di comunicazione, infatti, ยซnon solo informano, ma anche formano lo spirito dei loro destinatari e quindi possono dare un apporto notevole allโ€™educazione dei giovani. รˆ importante tenere presente che il legame tra educazione e comunicazione รจ strettissimo: lโ€™educazione avviene, infatti, per mezzo della comunicazione, che influisce, positivamente o negativamente, sulla formazione della personaยป [27]. Gli operatori culturali e dei media dovrebbero anche vigilare affinchรฉ il modo in cui si ottengono e si diffondono le informazioni sia sempre giuridicamente e moralmente lecito.

La pace: frutto di una cultura di solidarietร , misericordia e compassione

7. Consapevoli della minaccia di una globalizzazione dellโ€™indifferenza, non possiamo non riconoscere che, nello scenario sopra descritto, si inseriscono anche numerose iniziative ed azioni positive che testimoniano la compassione, la misericordia e la solidarietร  di cui lโ€™uomo รจ capace. Vorrei ricordare alcuni esempi di impegno lodevole, che dimostrano come ciascuno possa vincere lโ€™indifferenza quando sceglie di non distogliere lo sguardo dal suo prossimo, e che costituiscono buone pratiche nel cammino verso una societร  piรน umana.

Ci sono tante organizzazioni non governative e gruppi caritativi, allโ€™interno della Chiesa e fuori di essa, i cui membri, in occasione di epidemie, calamitร  o conflitti armati, affrontano fatiche e pericoli per curare i feriti e gli ammalati e per seppellire i defunti. Accanto ad essi, vorrei menzionare le persone e le associazioni che portano soccorso ai migranti che attraversano deserti e solcano mari alla ricerca di migliori condizioni di vita. Queste azioni sono opere di misericordia corporale e spirituale, sulle quali saremo giudicati al termine della nostra vita.

Il mio pensiero va anche ai giornalisti e fotografi che informano lโ€™opinione pubblica sulle situazioni difficili che interpellano le coscienze, e a coloro che si impegnano per la difesa dei diritti umani, in particolare quelli delle minoranze etniche e religiose, dei popoli indigeni, delle donne e dei bambini, e di tutti coloro che vivono in condizioni di maggiore vulnerabilitร . Tra loro ci sono anche tanti sacerdoti e missionari che, come buoni pastori, restano accanto ai loro fedeli e li sostengono nonostante i pericoli e i disagi, in particolare durante i conflitti armati.

Quante famiglie, poi, in mezzo a tante difficoltร  lavorative e sociali, si impegnano concretamente per educare i loro figli โ€œcontrocorrenteโ€, a prezzo di tanti sacrifici, ai valori della solidarietร , della compassione e della fraternitร ! Quante famiglie aprono i loro cuori e le loro case a chi รจ nel bisogno, come ai rifugiati e ai migranti! Voglio ringraziare in modo particolare tutte le persone, le famiglie, le parrocchie, le comunitร  religiose, i monasteri e i santuari, che hanno risposto prontamente al mio appello ad accogliere una famiglia di rifugiati [28].

Infine, vorrei menzionare i giovani che si uniscono per realizzare progetti di solidarietร , e tutti coloro che aprono le loro mani per aiutare il prossimo bisognoso nelle proprie cittร , nel proprio Paese o in altre regioni del mondo. Voglio ringraziare e incoraggiare tutti coloro che si impegnano in azioni di questo genere, anche se non vengono pubblicizzate: la loro fame e sete di giustizia sarร  saziata, la loro misericordia farร  loro trovare misericordia e, in quanto operatori di pace, saranno chiamati figli di Dio (cfr Mt 5,6-9).

La pace nel segno del Giubileo della Misericordia

8. Nello spirito del Giubileo della Misericordia, ciascuno รจ chiamato a riconoscere come lโ€™indifferenza si manifesta nella propria vita e ad adottare un impegno concreto per contribuire a migliorare la realtร  in cui vive, a partire dalla propria famiglia, dal vicinato o dallโ€™ambiente di lavoro.

Anche gli Stati sono chiamati a gesti concreti, ad atti di coraggio nei confronti delle persone piรน fragili delle loro societร , come i prigionieri, i migranti, i disoccupati e i malati.

Per quanto concerne i detenuti, in molti casi appare urgente adottare misure concrete per migliorare le loro condizioni di vita nelle carceri, accordando unโ€™attenzione speciale a coloro che sono privati della libertร  in attesa di giudizio [29], avendo a mente la finalitร  rieducativa della sanzione penale e valutando la possibilitร  di inserire nelle legislazioni nazionali pene alternative alla detenzione carceraria. In questo contesto, desidero rinnovare lโ€™appello alle autoritร  statali per lโ€™abolizione della pena di morte, lร  dove essa รจ ancora in vigore, e a considerare la possibilitร  di unโ€™amnistia.

Per quanto riguarda i migranti, vorrei rivolgere un invito a ripensare le legislazioni sulle migrazioni, affinchรฉ siano animate dalla volontร  di accoglienza, nel rispetto dei reciproci doveri e responsabilitร , e possano facilitare lโ€™integrazione dei migranti. In questa prospettiva, unโ€™attenzione speciale dovrebbe essere prestata alle condizioni di soggiorno dei migranti, ricordando che la clandestinitร  rischia di trascinarli verso la criminalitร .

Desidero, inoltre, in questโ€™Anno giubilare, formulare un pressante appello ai responsabili degli Stati a compiere gesti concreti in favore dei nostri fratelli e sorelle che soffrono per la mancanza di lavoro, terra e tetto. Penso alla creazione di posti di lavoro dignitoso per contrastare la piaga sociale della disoccupazione, che investe un gran numero di famiglie e di giovani ed ha conseguenze gravissime sulla tenuta dellโ€™intera societร . La mancanza di lavoro intacca pesantemente il senso di dignitร  e di speranza, e puรฒ essere compensata solo parzialmente dai sussidi, pur necessari, destinati ai disoccupati e alle loro famiglie. Unโ€™attenzione speciale dovrebbe essere dedicata alle donne โ€“ purtroppo ancora discriminate in campo lavorativo โ€“ e ad alcune categorie di lavoratori, le cui condizioni sono precarie o pericolose e le cui retribuzioni non sono adeguate allโ€™importanza della loro missione sociale.

Infine, vorrei invitare a compiere azioni efficaci per migliorare le condizioni di vita dei malati, garantendo a tutti lโ€™accesso alle cure mediche e ai farmaci indispensabili per la vita, compresa la possibilitร  di cure domiciliari.

Volgendo lo sguardo al di lร  dei propri confini, i responsabili degli Stati sono anche chiamati a rinnovare le loro relazioni con gli altri popoli, permettendo a tutti una effettiva partecipazione e inclusione alla vita della comunitร  internazionale, affinchรฉ si realizzi la fraternitร  anche allโ€™interno della famiglia delle nazioni.

In questa prospettiva, desidero rivolgere un triplice appello ad astenersi dal trascinare gli altri popoli in conflitti o guerre che ne distruggono non solo le ricchezze materiali, culturali e sociali, ma anche โ€“ e per lungo tempo โ€“ lโ€™integritร  morale e spirituale; alla cancellazione o alla gestione sostenibile del debito internazionale degli Stati piรน poveri; allโ€™adozione di politiche di cooperazione che, anzichรฉ piegarsi alla dittatura di alcune ideologie, siano rispettose dei valori delle popolazioni locali e che, in ogni caso, non siano lesive del diritto fondamentale ed inalienabile dei nascituri alla vita.

Affido queste riflessioni, insieme con i migliori auspici per il nuovo anno, allโ€™intercessione di Maria Santissima, Madre premurosa per i bisogni dellโ€™umanitร , affinchรฉ ci ottenga dal suo Figlio Gesรน, Principe della Pace, lโ€™esaudimento delle nostre suppliche e la benedizione del nostro impegno quotidiano per un mondo fraterno e solidale.

Dal Vaticano, 8 dicembre 2015
Solennitร  dellโ€™Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria
Apertura del Giubileo Straordinario della Misericordia

FRANCISCUS

[1] Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes, 1.

[2] Cfr ibid., 3.

[3] Bolla di indizione del Giubileo straordinario della Misericordia Misericordiae Vultus, 14-15.

[4] Cfr Benedetto XVI, Lett. enc. Caritas in veritate, 43.

[5] Cfr ibid., 16.

[6] Lett. Enc. Populorum progressio, 42.

[7] ยซLa societร  sempre piรน globalizzata ci rende vicini, ma non ci rende fratelli. La ragione, da sola, รจ in grado di cogliere lโ€™uguaglianza tra gli uomini e di stabilire una convivenza civica tra loro, ma non riesce a fondare la fraternitร ยป (Benedetto XVI, Lett. enc. Caritas in veritate, 19).

[8] Esort. ap. Evangelii gaudium, 60.

[9] Cfr ibid., 54.

[10] Messaggio per la Quaresima 2015.

[11] Cfr Lett. enc. Laudato siโ€™, 92.

[12] Cfr ibid., 51.

[13] Discorso in occasione degli auguri al Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede, 7 gennaio 2013.

[14] Ibidem.

[15] Cfr Benedetto XVI, Intervento durante la Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo, Assisi, 27 ottobre 2011.

[16] Cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 217-237.

[17] ยซFino a quando non si eliminano lโ€™esclusione e lโ€™inequitร  nella societร  e tra i diversi popoli sarร  impossibile sradicare la violenza. Si accusano della violenza i poveri e le popolazioni piรน povere, ma, senza uguaglianza di opportunitร , le diverse forme di aggressione e di guerra troveranno un terreno fertile che prima o poi provocherร  lโ€™esplosione. Quando la societร  โ€“ locale, nazionale o mondiale โ€“ abbandona nella periferia una parte di sรฉ, non vi saranno programmi politici, nรฉ forze dellโ€™ordine o di intelligence che possano assicurare illimitatamente la tranquillitร . Ciรฒ non accade soltanto perchรฉ lโ€™inequitร  provoca la reazione violenta di quanti sono esclusi dal sistema, bensรฌ perchรฉ il sistema sociale ed economico รจ ingiusto alla radice. Come il bene tende a comunicarsi, cosรฌ il male a cui si acconsente, cioรจ lโ€™ingiustizia, tende ad espandere la sua forza nociva e a scardinare silenziosamente le basi di qualsiasi sistema politico e sociale, per quanto solido possa apparireยป (Esort. ap. Evangelii gaudium, 59).

[18] Cfr Lett. enc. Laudato siโ€™, 31; 48.

[19] Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2015, 2.

[20] Bolla di indizione del Giubileo Straordinario della Misericordia Misericordiae Vultus, 12.

[21] Cfr ibid., 13.

[22] Giovanni Paolo II, Lett. enc. Sollecitudo rei socialis, 38.

[23] Ibid.

[24] Cfr ibid.

[25] Cfr Catechesi nellโ€™Udienza Generale del 7 gennaio 2015.

[26] Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2012, 2.

[27] Ibidem.

[28] Cfr Angelus del 6 settembre 2015.

[29] Cfr Discorso alla delegazione dellโ€™Associazione internazionale di diritto penale, 23 ottobre 2014.

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