don Mauro Pozzi commenta il Vangelo di domenica 8 novembre 2015

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Il commento al Vangelo di domenica 8 novembre 2015 a cura di don Mauro Pozzi parroco della Parrocchia S. Giovanni Battista, Novara.

OFFRIRE

La cosa piรน difficile nella vita affettiva รจ imparare a donare. Il nostro istinto รจ quello di cercare di soddisfare prima di tutto le nostre esigenze, ma perchรฉ un rapporto sia equilibrato, non si puรฒ solo chiedere, bisogna anche dare. Piรน cresce la misura del dono, piรน lโ€™amore si purifica. Chi ama in modo totale non si preoccupa piรน di se stesso, come fa una mamma con il suo bambino. Dio ci ama cosรฌ, senza misura, senza calcolo. Ma ogni amore interpella, smuove la coscienza. Un figlio crescendo si accorge di quanto gli รจ stato donato gratuitamente e cerca di ricambiare. Spesso รจ la vita a spingere in questa direzione quando sono i figli che devono prendersi cura dei loro anziani genitori. Il nostro rapporto con Dio deve avere questa dinamica. Non possiamo sempre solo chiedere come fanno i bambini, ma occorre lasciarci interpellare dal Suo amore e domandarci come possiamo ricambiare. Questa consapevolezza trasforma il modo di essere religiosi. La religione puรฒ essere solo esteriore: norme, obblighi, riti; la preghiera puรฒ limitarsi ad una infinita serie di richieste, ma quando scopriamo la paternitร  di Dio, il suo amore personale, allora tutto quello che รจ esteriore diventa un mezzo per arrivare allโ€™interioritร . La messa รจ molto piรน di un rito, รจ un incontro con Gesรน che si rende presente nella Parola e nel Pane. La preghiera รจ molto piรน di una richiesta, diviene ascolto, intimitร  con Lui. Gesรน รจ seduto davanti al tesoro del tempio e guarda la gente che vi getta dentro i soldi. Tutti fanno lo stesso gesto, ma il Maestro giudica lโ€™intenzione che lo suscita. Lui apprezza la vedova non per la consistenza dellโ€™offerta, ma per la sua autenticitร . Dio non ha bisogno di soldi, lโ€™universo รจ suo, ha bisogno di figli che lo accettino come un padre: questo รจ molto piรน che una fredda e formale osservanza dei precetti. Lui oggi ci guarda e ci chiede: cosa fai qui in casa mia, sei venuto a trovare tuo padre per amore o a timbrare il cartellino del precetto domenicale? Uscito di qui cosa farai, mi porterai nel cuore dentro la tua vita o tornerai a fare le tue cose come se io non esistessi? Quando ero ragazzo mi resi conto che io facevo la stessa vita di tutti gli altri, sognavo i soldi e il successo come tutti gli altri, lโ€™unica differenza era che andavo in chiesa unโ€™ora scarsa alla domenica. Basta questo per dirsi cristiani? Gesรน fa come la vedova, non misura il suo impegno per noi, ma si dร  tutto, fino alla morte. Davanti a un amore tanto generoso come possiamo rispondere? Anche noi dobbiamo gettare nel tesoro del tempio la nostra vita, non semplicemente qualche briciola.

XXXII Domenica del Tempo Ordinario – Anno B

[ads2]Mc 12, 38-44
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesรน [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: ยซGuardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna piรน severaยป.
Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettรฒ due monetine, che fanno un soldo.
Allora, chiamati a sรฉ i suoi discepoli, disse loro: ยซIn veritร  io vi dico: questa vedova, cosรฌ povera, ha gettato nel tesoro piรน di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivereยป.

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C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net

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