Meditazione Mattutina di Papa Francesco del 29 ottobre 2015 a casa Santa Marta

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MEDITAZIONE MATTUTINA DI PAPA FRANCESCO DEL 29 ottobre 2015 NELLA CAPPELLA DELLA DOMUS SANCTAE MARTHAE

Come una chioccia

ยซCon tenerezza di padreยป. Nellโ€™omelia della messa celebrata a Santa Marta giovedรฌ 29 ottobre, Papa Francesco ha ribadito una certezza: Dio non riesce a non amarci, non riesce a ยซstaccarsi da noiยป. Possiamo anche rifiutare quellโ€™amore, ma lui ci aspetta, ยซnon ci condannaยป, e soffre invece per la nostra lontananza.

La meditazione del Pontefice ha preso avvio dal brano della lettera ai Romani (8, 31-39) nel quale san Paolo ยซfa come un riassunto di tutto quello che aveva spiegato sulla nostra salvezza, sul dono di Dio in noi, quello che il Signore ci ha datoยป. Il resoconto dellโ€™apostolo, ha notato il Papa, appare ยซun poโ€™ trionfalisticoยป, come se dicesse: ยซAbbiamo vinto la partita!ยป. รˆ una sicurezza che viene espressa da una serie di constatazioni: ยซMa se Dio รจ per noi, chi sarร  contro di noi? Se Dio ci ha dato questo dono, con questo dono nessuno potrร  nulla contro di noi. Chi muoverร  accuse contro di noi? Chi ci condannerร ?ยป. Sembra cioรจ, ha commentato Francesco, ยซche la forza di questa sicurezza di vincitoreยป Paolo lโ€™abbia ยซnelle proprie mani, come una proprietร ยป. Come dire: ยซAdesso noi siamo i โ€œcampioniโ€!ยป. E infatti afferma: ยซMa in tutte queste cose noi siamo piรน che vincitoriยป.

Perรฒ, ha messo in guardia il Papa, forse lโ€™apostolo ยซvoleva dirci una cosa piรน profondaยป e non semplicemente che noi siamo i vincitori, ยซperchรฉ noi abbiamo questo dono in mano, ma per unโ€™altra cosaยป. Quale? La risposta va cercata nel passaggio successivo della lettera paolina, dove lโ€™apostolo ยซcomincia a ragionare cosรฌ: โ€œIo sono, infatti, persuaso che nรฉ morte nรฉ vita, nรฉ angeli nรฉ principati, nรฉ presente nรฉ avvenire, nรฉ potenze nรฉ altezza, nรฉ profonditร  nรฉ alcunโ€™altra creatura potrร  mai separarci dallโ€™amore di Dio, che รจ in Cristo Gesรน nostro Signoreโ€ยป. Cioรจ, ha spiegato il Pontefice, ยซnon รจ che noi siamo vincitori sui nostri nemici, sul peccatoยป; รจ vero piuttosto che ยซnoi siamo tanto legati allโ€™amore di Dio, che nessuna persona, nessuna potenza, nessuna cosa ci potrร  separare da questo amoreยป.

Paolo, quindi, in quel ยซdono della ricreazioneยป, della ยซrigenerazione in Cristo Gesรนยป, ha visto di piรน: ยซquello che dร  il donoยป. Ha visto ยซlโ€™amore di Dio. Un amore che non si puรฒ spiegareยป.

Da qui parte la riflessione che tocca la vita quotidiana del cristiano. ยซOgni uomo, ogni donna โ€” ha detto Francesco โ€” puรฒ rifiutare il dono: โ€œNon lo voglio! Io preferisco la mia vanitร , il mio orgoglio, il mio peccato…โ€. Ma il dono cโ€™รจ!ยป. Quel dono ยซรจ lโ€™amore di Dio, un Dio che non puรฒ staccarsi da noiยป. Ecco, ha aggiunto il Papa, ยซlโ€™โ€œimpotenzaโ€ di Dio. Noi diciamo โ€œDio รจ potente, puรฒ fare tutto!โ€. Meno una cosa: staccarsi da noi!ยป.

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รˆ un concetto talmente grande che richiede unโ€™esemplificazione, subito portata dal Pontefice, il quale ha ricordato unโ€™immagine evangelica โ€” quella di Gesรน che piange sopra Gerusalemme โ€” che ยซci fa capire qualcosa di questo amoreยป. Nel pianto di Gesรน, ha spiegato Francesco, cโ€™รจ ยซtutta la โ€œimpotenzaโ€ di Dio: la sua incapacitร  di non amare, di non staccarsi da noiยป.

Nel vangelo di Luca (13, 34-35) si legge il lamento di Gesรน sulla cittร : ยซGerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti, quelli che ti annunciano la salvezza e lapidi quelli che sono stati mandati a teยป. รˆ un lamento, ha sottolineato il Papa, che il Signore rivolge non solo a quella cittร  ma a tutti, ricorrendo a ยซuna immagine di tenerezza: โ€œQuante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come una chioccia i suoi pulcini sotto le ali e voi non avete voluto!โ€ยป. Come dire: ยซQuante volte ho voluto far sentire questa tenerezza, questo amore, come la chioccia con i pulcini e voi avete rifiutato…ยป.

Ecco allora perchรฉ Paolo, avendo capito questo, ยซpuรฒ dire che รจ persuaso che nรฉ morte nรฉ vita, nรฉ angeli nรฉ principati, nรฉ presente nรฉ avvenire, nรฉ potenze, nรฉ altezza nรฉ profonditร , nรฉ alcunโ€™altra cosa potrร  mai separarci da questo amoreยป. Dio, infatti, ha ribadito, il Papa, ยซnon puรฒ non amare. E questa รจ la nostra sicurezzaยป.

[ads2]Una sicurezza che coinvolge tutti, senza esclusioni di sorta. ยซIo โ€” ha aggiunto Francesco โ€” posso rifiutare quellโ€™amoreยป, ma farรฒ la stessa esperienza del buon ladrone che lo ha rifiutato ยซfino alla fine della sua vitaยป e proprio ยซlรฌ lo aspettava quellโ€™amoreยป. Anche lโ€™uomo ยซpiรน cattivo, il piรน bestemmiatore รจ amato da Dio con una tenerezza di padre, di papร ยป o, per usare le parole di Gesรน, ยซcome una chioccia con i pulciniยป.

Cosรฌ dunque il Papa ha riassunto la sua meditazione: ยซDio il potente, il creatore puรฒ fare tuttoยป; eppure ยซDio piangeยป e ยซin quelle lacrimeยป cโ€™รจ tutto il suo amore. ยซDio โ€” ha concluso โ€” piange per me, quando io mi allontano; Dio piange per ognuno di noi; Dio piange per quelli malvagi, che fanno tante cose brutte, tanto male allโ€™umanitร …ยป. Egli, infatti, ยซaspetta, non condanna, piange. Perchรฉ? Perchรฉ ama!ยป.

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