“All’inizio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio.”
Con queste parole Giovanni ci porta oltre la cronologia, oltre gli orologi e i calendari. Ci porta là dove il tempo non esiste ancora, dove tutto comincia in Dio. È come se ci dicesse: prima del tuo passato, prima dei tuoi errori, prima ancora dei tuoi sogni, c’era un Amore che ti pensava, una Parola che dava senso a tutto.
Il tempo che viviamo, allora, non è solo un susseguirsi di giorni. È un luogo sacro in cui Dio entra per incontrarci. Lo scorrere delle ore non è una condanna, ma un invito: ogni istante può diventare un frammento di eternità.
Quando amiamo, quando perdoniamo, quando portiamo luce in mezzo alle ombre, il tempo si apre e lascia passare l’infinito.
Spesso ci lamentiamo di quanto il tempo fugga: i giorni si accorciano, gli anni scorrono veloci, la vita sembra un soffio. Ma il Verbo fatto carne ci rivela che non conta quanto tempo abbiamo, ma quanto amore mettiamo in ciò che viviamo.
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Anche un solo minuto, se vissuto nella verità e nella gratitudine, può valere un’eternità.
Così, mentre tutto cambia e passa, c’è qualcosa che non passa mai: la luce del Verbo, che illumina ogni uomo.
Allora il nostro compito è semplice ma grande: vivere ogni giorno come un incontro con la Parola, trasformare il tempo in dono, e lasciare che Dio scriva attraverso di noi una storia che non finirà.
Perché alla fine, chi vive in Gesù Cristo non perde tempo: ma trasforma ogni istante in eternità.
