Oggi la Chiesa celebra la festa di santo Stefano, primo diacono e martire che ha testimoniato Cristo fino al dono della vita. Santo Stefano si è fidato di Dio e ha consegnato nelle sue mani tutta la sua vita, annunciando a tutti il Vangelo della Speranza; egli si è lasciato guidare dallo Spirito del Padre e con perseveranza ha creduto fino alla fine.
“Non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi”: lo Spirito Santo è l’amore tra il Padre e il Figlio, è il dono che la Chiesa ha ricevuto nel giorno di Pentecoste, che abita in noi, ci guida, ci accompagna, ci insegna, ci sostiene, ci aiuta a riconoscere la presenza di Dio, a portare il peso delle cose che non comprendiamo, a discernere la scelta da fare e ci dona la forza di compiere il bene.
Invocare lo Spirito Santo significa chiedere i suoi doni: intelletto, pietà, timor di Dio, fortezza, consiglio, sapienza e scienza; una vita nello Spirito è una vita che porta frutti di “amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé”. (Gal 5, 22–23). Invochiamo lo Spirito e lasciamo che sia lui a suggerirci i pensieri, le parole e le azioni giuste da compiere.
“Chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato”: la perseveranza è dono dello Spirito ed è la virtù di chi persiste nella fede con tenacia, nonostante le fatiche e le contrarietà, chi è capace di rimanere saldo, fermo, costante, senza tornare indietro nelle vicende della vita; la perseveranza si fonda sulla certezza che Dio è con noi e sempre si prende cura di ogni sua creatura.
Per Riflettere
Mi metto in ascolto dello Spirito del Padre: quali pensieri, parole e azioni mi suggerisce per compiere la volontà di Dio e fare della mia vita un dono?
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FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi
