Enzo Bianchi – Commento al Vangelo del 14 Dicembre 2025

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Il piรน grande fra i nati da donna

Commento al brano del Vangelo di Mt 11, 2-11.

Domenica scorsa, II di Avvento, abbiamo accolto le parole di Giovanni il Battista, che predicava la venuta vicinissima del regno di Dio, chiedeva la conversione e annunciava che alla sua sequela vi era uno piรน forte di lui, il Messia e il Giudice della fine dei tempi (cf. Mt 3,1-12): Gesรน, che egli avrebbe battezzato indegnamente (cf. Mt 3,13-17).

Ma Matteo ci parla di Giovanni altre tre volte: quando รจ arrestato e Gesรน inizia la sua evangelizzazione (cf. Mt 4,12-17); quando dalla prigione invia dei messaggeri a interrogare Gesรน, il quale a sua volta parla di lui alle folle (cf. Mt 11,2-11, il vangelo odierno); infine viene narrato il suo martirio (cf. Mt 14,1-12).

Oggi ascoltiamo un Giovanni ben diverso da quello che era apparso nel vangelo quale predicatore e battezzatore delle folle numerose che accorrevano a lui. Giovanni รจ in prigione, solo, in balia della volontร  del tetrarca Erode, nella fortezza di Macheronte a est del mar Morto. รˆ lontano dalla folla, ormai piรน nessuno sembra ricordarlo, eppure conosce la predicazione e le azioni di colui che aveva indicato come il Veniente, Gesรน. La sua รจ unโ€™ora di oscuritร  ed egli รจ assalito dai dubbi: si รจ forse sbagliato nel suo servizio profetico, nellโ€™apprestare una voce al Signore in cui credeva? Era tutta una sua personale costruzione lโ€™annuncio del regno di Dio vicino e del Giudice ormai prossimo a instaurare la giustizia di Dio? Se Gesรน รจ il Veniente โ€“ come Giovanni aveva predicato โ€“, perchรฉ non lo libera dalle mani di Erode, perchรฉ i perversi trionfano e i giusti sono oppressi, senza che nessuno ne soffra?

รˆ la notte di un credente che non vede come alle sue parole proferite in obbedienza a Dio seguano fatti, eventi coerenti con esse. Eppure le Scritture meditate e interpretate parlavano di un Figlio dellโ€™uomo veniente nella gloria per giudicare e regnare (cf. Dn 7,13-14)โ€ฆ E invece Gesรน si mostra molto differente, soprattutto nello stile: non vive nel deserto, non si ciba di radici e miele selvatico, ma con i suoi discepoli va ad alloggiare presso i peccatori, senza temere il contatto con gli impuri; va anche a pranzo dei farisei, che Giovanni aveva condannato con tanta indignazione. Anche per il Battista Gesรน appare un โ€œMessia al contrarioโ€, cioรจ un Messia depotenziato, povero, fragile, umile; non appare neanche come il Giudice escatologico perchรฉ, quando incontra quelli che sanno di essere peccatori, rimette loro i peccati.

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Ma anche in preda a questa esitazione, a questi dubbi, Giovanni resta un credente nella parola di Dio, e per questo lascia lโ€™ultima parola a Gesรน. Manda alcuni suoi discepoli a interrogare colui che aveva battezzato e preannunciato, pronto a credere alle sue parole e a fargli obbedienza: โ€œSei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro Veniente da Dio? Sii tu a dirmelo, e alla tua parola io aderirรฒโ€. Ed ecco, in risposta, le parole di Gesรน per Giovanni: โ€œAndate a dirgli ciรฒ che ascoltate e vedete: i ciechi vedono, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi ascoltano, i morti risuscitano e ai poveri รจ annunciata la buona notiziaโ€. Ecco lโ€™azione e la parola del Veniente da Dio, di Gesรน! Non compie gesti come giustiziere, non agisce con potenza, non si impone e non mostra alcuna forza; no, la sua azione raggiunge i poveri, gli ultimi, quelli che soffrono e sono nel bisogno, e per tutti la sua presenza รจ una buona notizia.

A Giovanni queste parole bastano: ora puรฒ andare verso la morte nella fede provata e faticosa, ma aderendo alle parole di Gesรน. Per questo Gesรน proclama che Giovanni รจ ben piรน grande di un profeta, รจ il suo precursore, รจ colui che Dio ha inviato davanti a lui per preparargli la strada (cf. Es 23,20; Ml 3,1; Is 40,3). Giovanni รจ il piรน grande tra i nati di donna, ma Gesรน, che si รจ fatto il piรน piccolo nel regno di Dio, รจ piรน grande di lui.

Risuona ancora per noi lโ€™ammonimento di Gesรน: โ€œBeato chi non si scandalizza di meโ€. Sรฌ, รจ difficile credere al โ€œMessia al contrarioโ€, credere nella necessitร  della croce per il Messia, credere al fallimento umano di chi รจ inviato da Dio. Giovanni ha conservato la fede fino alla fine, e noi come viviamo la nostra fede di fronte allโ€™oscuritร , alla croce?

Per gentile concessione dal blog di Enzo Bianchi.

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