Bisogna che questa la capiamo insieme. Perchรฉ nella mia testa da solo non ci entra. Fino ai โgiorni di Noรฉโ ci sono. La Bibbia racconta che lui e i suoi familiari costruivano lโArca mentre tutti gli altri lo deridevano e lo prendevano per scemo. Tutti continuavano la loro vita, facevano le cose importanti, serie ma si stava preparando qualcosa di travolgente che li avrebbe colti impreparati.
Ora, lasciando stare la storicitร del diluvio, forse un ricordo ancestrale di antichi disastri, quello che chiedi qui รจ che ci rendiamo conto che il tempo della Tua venuta richiede comportamenti nuovi. Iniziamo col chiederci cosa significhi โvenuta del Figlio dellโUomoโ (che sei Tu). In parte Ti riferisci a ciรฒ che รจ accaduto duemila anni fa, la Tua nascita tra di noi che ricordiamo a Natale – ed รจ questo il motivo per cui leggiamo questo brano allโinizio dellโAvvento, oggi -.
A questo punto del Vangelo perรฒ stai parlando della fine delle cose come le conosciamo. Non รจ scontato, facciamo fatica a crederci nonostante tutti i disastri che ci circondano, un poโ come i contemporanei di Noรจ. Qualche volta qualcuno inizia a dire che รจ la fine, incredibilmente qualcun altro ci crede, di solito si va incontro alla delusione o, se va male, a dei guai. Eppure i segni del Tuo ritorno sono attuali, sono giร presenti.
Tu perรฒ qui insisti: se da una parte la Tua venuta accompagna il fatto che il Regno di Dio si รจ fatto vicino, come predichi dallโinizio del Vangelo, e quindi stai giร venendo, dallโaltra ribadisci che verrร un tempo finale per tutto ciรฒ che รจ. Noi lo sappiamo: vale per ciascuno di noi e sarร il momento della nostra morte. Sembra di capire che in certi brani perรฒ parli di un evento finale comunitario, che ricapitola tutta la storia. Quasi nessuno ci crede e questo รจ un problema.
Se non ci prepariamo alla fine, personale e comunitaria, rischiamo di non capire a cosa servi Tu, oggi, e a cosa serva il Natale. Qui perรฒ forse Tu parli della nostra fine personale. Tracci una linea e ci dici che il momento di questโincontro con Te coinvolgerร qualcuno, non tutti. Ognuno avrร il suo momento. Noi non sappiamo quando sarร , ma ci viene chiesto di vegliare, che รจ la parola chiave – il tema – di questa prima domenica di Avvento.
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Cosa significa vegliare? Qui lโaffare si complica. ร lโatteggiamento che nasce dalla consapevolezza della Tua venuta, unita perรฒ al fatto che ne ignoriamo il giorno. Esiste un modo di vegliare, che รจ quello del padrone di casa che sa quando arriva il ladro. Per cui riesce ad evitare che la sua casa sia scassinata. Un vegliare consapevole, di fronte al quale ci si puรฒ organizzare, per evitare che la vita ne risulti sconvolta.
Invece a noi Tu chiede di vegliare in un modo diverso, che faccia i conti col fatto che non ne possiamo immaginare lโora. ร il vegliare di chi deve essere sempre pronto. Di chi non puรฒ aggrapparsi a niente o a nessuno pensando che possa rimanere in eterno. Puรฒ solo cercare fratelli che lo aiutino, che condividano questo cammino.
Perchรฉ alla fine la casa verrร scassinata, e ce ne verrร data unโaltra piรน grande, piรน bella, nei cieli. Purtroppo noi a vivere cosรฌ non ci riusciamo. Per questo abbiamo bisogno di Te. Per questo Tu duemila anni fa sei venuto tra noi. Per questo prepararci al Natale significa allenarci perchรฉ Tu nasca nella nostra vita ogni giorno, ogni volta che Te lo lasciamo fare.
don Claudio Bolognesi
