Tempo Ordinario XXXIII, Colore Bianco – Lezionario: Ciclo C | Anno I, Salterio: sett. 2
Veglia nel cuore del mondo
In questo tempo in cui la luce sembra accendersi e spegnersi come una fiamma nel vento, la Parola di Dio ci invita a fermarci, a respirare profondamente e a guardare oltre lโorizzonte del visibile. Oggi le Scritture ci prendono per mano e ci conducono in un viaggio che va dal turbamento delle potenze al sorgere di un Regno che non tramonta.
Dn 7,2-14
Ecco venire con le nubi del cielo uno simile a un figlio dโuomo.
Dal libro del profeta Daniele
Io, Daniele, guardavo nella mia visione notturna ed ecco, i quattro venti del cielo si abbattevano impetuosamente sul Mare Grande e quattro grandi bestie, differenti lโuna dallโaltra, salivano dal mare. La prima era simile a un leone e aveva ali di aquila. Mentre io stavo guardando, le furono strappate le ali e fu sollevata da terra e fatta stare su due piedi come un uomo e le fu dato un cuore dโuomo.ย
Poi ecco una seconda bestia, simile a un orso, la quale stava alzata da un lato e aveva tre costole in bocca, fra i denti, e le fu detto: ยซSu, divora molta carneยป.
Dopo di questa, mentre stavo guardando, eccone unโaltra simile a un leopardo, la quale aveva quattro ali dโuccello sul dorso; quella bestia aveva quattro teste e le fu dato il potere.
Dopo di questa, stavo ancora guardando nelle visioni notturne ed ecco una quarta bestia, spaventosa, terribile, dโuna forza straordinaria, con grandi denti di ferro; divorava, stritolava e il rimanente se lo metteva sotto i piedi e lo calpestava: era diversa da tutte le altre bestie precedenti e aveva dieci corna.ย
Stavo osservando queste corna, quandโecco spuntare in mezzo a quelle un altro corno piรน piccolo, davanti al quale tre delle prime corna furono divelte: vidi che quel corno aveva occhi simili a quelli di un uomo e una bocca che proferiva parole arroganti.ย
Io continuavo a guardare,ย
quandโecco furono collocati troniย
e un vegliardo si assise.ย
La sua veste era candida come la neveย
e i capelli del suo capo erano candidi come la lana;ย
il suo trono era come vampe di fuocoย
con le ruote come fuoco ardente.
Un fiume di fuoco scorrevaย
e usciva dinanzi a lui,ย
mille migliaia lo servivanoย
e diecimila miriadi lo assistevano.
La corte sedette e i libri furono aperti.ย
Continuai a guardare a causa delle parole arroganti che quel corno proferiva, e vidi che la bestia fu uccisa e il suo corpo distrutto e gettato a bruciare nel fuoco. Alle altre bestie fu tolto il potere e la durata della loro vita fu fissata fino a un termine stabilito.
Guardando ancora nelle visioni notturne,ย
ecco venire con le nubi del cieloย
uno simile a un figlio dโuomo;ย
giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui.ย
Gli furono dati potere, gloria e regno;ย
tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano:ย
il suo potere รจ un potere eterno,ย
che non finirร mai,ย
e il suo regno non sarร mai distrutto.
Parola di Dio.
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Dn 3,75-81
R. A lui la lode e la gloria nei secoli.
Benedite, monti e colline, il Signore.
Benedite, creature tutte che germinate sulla terra, il Signore. R.
Benedite, sorgenti, il Signore.
Benedite, mari e fiumi, il Signore. R.
Benedite, mostri marini e quanto si muove nellโacqua, il Signore.
Benedite, uccelli tutti dellโaria, il Signore. R.
Benedite, animali tutti, selvaggi e domestici, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli. R.
Vangelo del giorno di Lc 21,29-33
Quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio รจ vicino.
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli una parabola:
ยซOsservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando giร germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate รจ vicina. Cosรฌ anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio รจ vicino.
In veritร io vi dico: non passerร questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passerannoยป.
Parola del Signore.
Nel libro di Daniele il mare ribolle come un cuore inquieto: onde scure si gonfiano, venti contrari si scontrano, e dal caos emergono figure che sembrano invincibili. ร lโimmagine del mondo quando si lascia guidare solo dalla forza, dalla paura, dal desiderio di dominio. Eppure, sopra questo mare sconvolto, Daniele alza lo sguardo e vede i cieli aprirsi: troni vengono collocati, e lโAntico dei giorni prende posto. La storia non รจ abbandonata al caso. Anche quando tutto sembra crollare, il cielo resta vigile. E poi appare โuno simile a figlio dโuomoโ: non viene con armi, ma con la dignitร dellโuomo vero; non conquista, ma riceve un regno che non avrร fine. ร come se Dio dicesse: la violenza non รจ lโultima parola, lโultima parola รจ un Volto.
A questo sguardo sullโalto risponde il canto che sgorga dal cuore dei giovani nella fornace. Il fuoco arde, ma non consuma; minaccia, ma non vince. In mezzo alle fiamme nasce una lode che abbraccia il cielo e la terra: sole e luna, pioggia e vento, gelo e caloreโฆ tutto รจ invitato a benedire il Signore. La creazione diventa un grande coro, perchรฉ quando lโuomo loda, il mondo ritrova la sua armonia. Anche nelle notti piรน scure, la gratitudine accende stelle invisibili. La lode รจ una fiamma che non brucia, ma illumina; non distrugge, ma custodisce.
E Gesรน, nel Vangelo, ci prende per mano ancora una volta e ci porta sotto un albero comune, vicino a un fico che germoglia. Le sue foglie tenere annunciano che lโestate รจ vicina, anche se lโaria รจ ancora fredda. Cosรฌ, dice il Signore, imparate a leggere i segni: non per fare calcoli, ma per custodire la speranza. Le scosse della storia non sono il crollo definitivo, ma doglie di parto. Ogni inverno porta un grembo segreto di primavera. E poi quella promessa che ci sostiene quando tutto trema: il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Le parole di Gesรน sono come rocce nel fiume in piena: non fermano lโacqua, ma permettono di attraversarla senza essere travolti.
Allora comprendiamo che i tre testi sono un unico respiro. Daniele ci mostra il trono che resta saldo; il cantico ci insegna il cuore che canta; il Vangelo ci affida una parola che non cade. Guardare in alto, cantare nel fuoco, vigilare accanto al fico: รจ lo stile del cristiano. Non fuggire dal mondo, ma attraversarlo con un cuore ancorato al cielo. Non spegnere la paura con il rumore, ma con una fiducia che diventa canto. Non aspettare la fine con angoscia, ma con lโolio della speranza pronto nella lampada.
๐ฟ Commento finale
Il mondo potrร tremare come mare in tempesta, ma noi camminiamo verso un Regno che non conosce tramonto. Cantiamo anche nella fornace, leggiamo i segni con occhi semplici, e restiamo aggrappati alla Parola che non passa. In questa fedeltร silenziosa, il cielo comincia giร sulla terra.
