Alla domanda, apparentemente teorica, di un dottore della LeggeโยซChi รจ il mio prossimo?ยปโGesรน risponde con un racconto concreto, diretto, capace di abbattere ogni forma di religiositร formale o distante.
Il sacerdote e il levita, figure rispettabili e osservanti, vedono l’uomo ferito ma โpassano oltreโ. Forse avevano buone ragioni: la paura, la fretta, il desiderio di non contaminarsi. Ma il punto รจ che vedono, ma non si lasciano toccare. Il Samaritano, inveceโstraniero, escluso dal mondo religioso ebraicoโsi ferma, si fa vicino, ha compassione, si prende cura con gesti concreti e gratuiti. Non chiede chi sia l’altro, se lo meriti o no, non fa domande: agisce, ama.
In un mondo come il nostro, dove spesso si dibatte molto sui โconfiniโ del prossimo, Gesรน capovolge la prospettiva: non chiederti chi รจ il tuo prossimo, ma scegli tu di esserlo per chiunque incontri. La vera questione non รจ โchi devo amare?โ, ma โcome posso amare?โ.
La compassione non รจ un’emozione superficiale, ma una scelta di responsabilitร , una forma di amore che si sporca le mani, che investe tempo, risorse, presenza. Il Samaritano non solo soccorre, ma torna indietro, paga di tasca propria, si impegna anche per il futuro. ร un’immagine viva dell’amore cristiano: senza misura, senza calcolo, senza confini.
Per Riflettere
Quante volte โvedoโ chi soffre, ma passo oltre? Mi lascio coinvolgere, o preferisco restare a distanza, giustificando la mia indifferenza con mille ragioni? Chi รจ, concretamente, oggi il โferito sul ciglio della stradaโ nella mia vita? Lo riconosco? Mi avvicino? Gesรน ci dice con chiarezza: ยซVa’ e anche tu fa’ cosรฌยป. Non basta sapere che cosa รจ giusto: la fede vera si gioca nel fare, nel vivere ogni giorno da โprossimiโ di chi ci รจ affidato.
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FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi
