p. Ermes Ronchi – Commento al Vangelo di lunedì 6 Ottobre 2025

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L’APPUNTAMENTO CON DIO É SEMPRE SULLA STRADA DI GERICO

Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico.
Una delle storie più belle
al mondo,
solo dieci righe
di sangue, polvere
e splendore.

Un uomo scendeva,
e guai se ci fosse
un aggettivo:
giudeo o straniero,
ricco o povero.
É l’uomo, e tanto basta.

Non ne sappiamo il nome,
ma sappiamo
il suo dolore:
ferito, colpito,
terrore e sangue,
faccia a terra.

Oggi il mondo intero
scende da Gerusalemme
a Gerico.

Il primo che passa
è un prete che lo scansa
e passa oltre.

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Non passare oltre.
Cosa c’è oltre l’uomo?
Il nulla.

Oltre il sangue di Abele
non c’è niente,
tantomeno Dio.

Il sogno
di un mondo nuovo
distende le sue ali
ai primi tre gesti
del samaritano:
lo vide,
ne ebbe pietà,
si fece vicino.

Tutti termini
di una carica infinita
che grondano umanità.

Vedere
e lasciarsi ferire
dalle ferite dell’altro.

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Fermarsi addosso alla vita
che si scioglie
nel sangue sulla strada.

Toccare:
si può toccare
solo da vicino,
facendosi “prossimo”.

La compassione
non è un istinto,
è una conquista,
e il samaritano
sceglie di fermarsi,
senza neppure sapere
chi sia quell’uomo.

E poi il racconto
si fa rapido.
Luca mette in fila
altri sette verbi
per descrivere
un amore senza parole:
versò, fasciò, caricò,
portò, si prese cura,
pagò.

Fino al decimo verbo:
ripasserò a saldare,
se serve.
Esagerato.
Davvero incapace
di calcolo, come Dio.

Quell’uomo che scendeva
da Gerusalemme a Gerico
è fortunato.
Perché l’esperienza
di essere amato
gratuitamente, anche
una sola volta nella vita,
risana in profondità
chi si sente calpestato
nell’anima.

Chi è il mio prossimo? Aveva chiesto il dottore della legge.
Gesù gira la domanda:

a chi sei prossimo tu?

Il dottore aveva posto
all’inizio un’altra questione,
immensa:
cosa devo fare
per essere felice?
Come si fa ad essere felici?

Domanda conficcata
nel cuore di tutti.

E Gesù risponde:
tu amerai; lo sai già.

Tutto il futuro è qui,
in un unico imperativo.

Allora
ama i tuoi samaritani,
quelli che
ti hanno salvato,
rialzato,
che hanno sofferto per te.

Chi ti ha versato
olio e vino sulle ferite,
e affetto nel cuore.

Non dimenticare mai
chi ti ha soccorso
e ha pagato per te.

Li amerai con gioia,
con festa,
con gratitudine.
E da loro imparerai:
“Va’ e anche tu fai così”.

L’appuntamento con Dio,
per tutti, è sempre
sulla strada di Gerico.

La vera differenza
non è tra cristiani, buddisti, musulmani, ma
tra chi si ferma accanto
all’uomo bastonato
a sangue e
chi invece tira dritto.

La notte comincia
con la prima stella, l’amore
con il primo sguardo,
il mondo nuovo
con il primo
samaritano buono. Che,
senza mai parlare di Dio,
lo rivela.

Perché Dio
non si dimostra,
si mostra.

Per gentile concessione di p. Ermes – Fonte.

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