Questi tempi sono strani. Non so se capita anche a voi, ma da mesi, e in modo sempre piรน forte mi sento attraversata da forti interrogativi. Leggo e medito il Vangelo e sento molte scelte distanti dalle sue vie. E non penso solo alla mia vita, ma anche al mondo che mi circonda. Vicino e lontano. E penso a noi credenti e al nostro mondo ecclesiale, alle nostre comunitร religiose, ma anche parrocchiali.
E di fronte al Vangelo che la XXIII domenica del Tempo Ordinario ci dona non riesco a non chiedermi se noi cristiani, scegliendo di credere in Gesรน, abbiamo davvero fatto i conti con le radicali istanze del Vangelo.
Quando abbiamo misurato, che cosa abbiamo misurato?
Quando abbiamo scelto, perchรฉ spero che per tutte e tutti noi credere sia stata una scelta consapevolmente fatta a un certo punto della nostra vitaโฆ Ecco, quando abbiamo scelto di diventare discepoli del Risorto, che cosa abbiamo veramente scelto?
Che cosa significa e che cosa comporta concretamente credere in quel Maestro di Nazaret?
Quanti dei nostri conflitti interpersonali, comunitari, ecclesiali sono causati da nostre personalissime vedute e da bisogni personali che nulla hanno a che fare con il Vangelo e con il Regno! E sรฌ, dico conflitti, perchรฉ ci sono e spesso e volentieri feriscono.
Quante delle battaglie che spesso ci troviamo a combattere hanno davvero a fondamento Dio e il suo volere!
Costruire una torre, gettare fondamenta nella vita cristiana significa lasciarsi impastare di Vangelo, lasciarsi orientare dalle sue vie, lasciarsi cambiare dai suoi valori. I suoiโฆ non i nostri!
E allora oggi voglio desiderare un nuovo modo di essere discepole, discepoli, di dare la vita, di mettere al centro Dio. Quello che vedo non mi basta. Quello che sento attorno a me รจ poco e spesso imbastardito da comode giustificazioni.
Sogniamo e costruiamo gesti di futuro, consapevoli, capaci di riconoscere e condividere limiti e fragilitร , capaci di passi indietro, ma anche di condivisione e supporto.
Prima te, Signore, e la tua Parola,
poi noi e i nostri personalissimi bisogni.
Prima le tue vie, prima la tua vita,
poi noi e le nostre continue insoddisfazioni.
Sia questa la nostra fede!
Questa la nostra risposta.
Per gentile concessione di Sr. Mariangela, dal suo sito cantalavita.com
