fra Stefano M. Bordignon – Commento al Vangelo del 31 Luglio 2025

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Gesรน ci racconta la storia di una rete gettata nel mare che raccoglie ogni genere di pesci. Quando รจ piena, i pescatori raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via quelli cattivi. Questo semplice gesto ci insegna qualcosa di profondo: il giudizio finale appartiene solo a Dio. Noi siamo chiamati a gettare la rete, a lavorare per il Regno, ma non a decidere chi รจ buono o cattivo.

Un esempio vicino alla nostra esperienza potrebbe essere quello di una comunitร  che accoglie persone diverse: alcuni hanno un passato difficile, altri sono segnati da errori e scelte sbagliate. Quante volte viene spontaneo giudicare, etichettare, separare chi riteniamo “giusto” da chi consideriamo “sbagliato”. Ma chi siamo noi per farlo?

Pensa a un medico: lui non giudica il paziente che arriva con una malattia, non decide se merita o meno la cura in base a come ha vissuto. Il medico si concentra sulla guarigione, sul fare il bene senza distinzione. Ecco, questo รจ quello che siamo chiamati a fare anche noi: curare, amare, aiutare. La giustizia lasciamola a Dio, perchรฉ solo Lui conosce il cuore di ogni persona.

Invece di cercare chi sbaglia, impegniamoci a fare il bene, confidando nell’amore di Dio. Gesรน รจ il vero giudice, l’unico capace di giudicare con giustizia e misericordia. Noi accontentiamoci di fare la nostra parte, che รจ seminare amore, anche quando sembra difficile.

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