don Andrea Vena – Commento al Vangelo di domenica 3 Agosto 2025

Domenica 3 Agosto 2025 - XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C
Commento al brano del Vangelo di: Lc 12,13-21

Data:

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Continua il nostro cammino alla scuola della Liturgia, lโ€™appuntamento domenicale che plasma i nostri cuori, illumina i nostri pensieri, orienta le nostre scelte per divenire parola vivente di Vangelo.

Continua dopo il video.

In queste ultime domeniche abbiamo compreso che la chiamata a farsi testimoni-annunciatori del Vangelo รจ rivolta a tutto il popolo di Dio (cfr XIV domenica, la chiamata del 72 discepoli, 6 luglio).

Abbiamo capito che il nostro andare ad annunciare chiede di farsi azione e non semplicemente parola, perchรฉ se รจ vero che la fede ci fa essere credenti e la speranza credibili, รจ solo la caritร  che ci fa essere creduti, comโ€™รจ stato per il buon samaritano (cfr XV domenica, buon samaritano, 13 luglio).

Si puรฒ divenire samaritani contando prima di tutto sullโ€™amicizia con il Signore (cfr XVI domenica, Marta e Maria, 20 luglio). Perchรฉ, alla fin fine, solo Lui cโ€™introduce nella relazione piรน importante e vitale per noi: lโ€™amicizia con il Padre nostro del cielo (cfr XVII domenica, 27 luglio).

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Senza il Padre nostro del cielo, svanisce la fraternitร  ed emerge la logica del denaro, del potere, dellโ€™invidia โ€“ dimenticando, come ricorda la prima lettura tratta dal Qoelet, che tutto รจ โ€œVanitร  delle vanitร : tutto รจ vanitร โ€. Tutto รจ vano. Effimero.

โ€œUno della folla gli disse: ‘Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’ereditร ’. Ma egli rispose: ‘O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?’ E disse loro: ‘Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia, perchรฉ, anche se uno รจ nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciรฒ che egli possiede’.โ€

Alla domanda che gli viene posta, Gesรน rifiuta di dare risposta, ma rimanda al โ€œgiudiceโ€ preposto a questo scopo. Questi, in fondo, sono dettagli che esulano dalla sua missione: โ€œIl mio Regno non รจ di questo mondoโ€ dirร  a Pilato (Gv 18,36).

Pur trattandosi di una richiesta legittima, Gesรน la relativizza, perchรฉ non riguarda le cose ultime. Non riguarda il Cielo. Non riguarda la Meta verso la quale โ€œcon decisioneโ€ si sta dirigendo.

Nel rifiutarsi di rispondere, allarga lโ€™orizzonte della sua riflessione, toccando il tema della cupidigia, della disordinata bramosia di voler solo accumulare e possedere.

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Si capisce da qui perchรฉ Gesรน invita a โ€œNon servire a due padroniโ€ (cfr Lc 16,13), perchรฉ รจ โ€œDifficile entrare nel regno dei cieli per coloro che possiedono ricchezzeโ€ (cfr Lc 18,24).

Prendendo cosรฌ spunto dalla richiesta umanamente legittima di condividere lโ€™ereditร , Gesรน allarga lโ€™orizzonte e invita a guardare alle cose della vita da un altro versante, per arrivare a domandarci:

โ€œSu cosa faccio consistere la vita?
Sulla soliditร  della roccia o lโ€™inconsistenza della sabbia?
Sullโ€™accumulo di beni o sul solo Bene che puรฒ colmare la fame e sete del mio cuore, cioรจ Dio?โ€

In questa domanda, Gesรน va allโ€™essenziale: non si ferma sul dettaglio dellโ€™attrito tra i due fratelli, ma aiuta lโ€™interlocutore (e oggi ciascuno di noi) a domandarci se la richiesta che manifestiamo nasce da un cuore puro o da un cuore disordinato.

Perchรฉ, se รจ cosรฌ, allora ci saranno sempre tensioni nelle relazioni: oggi lโ€™ereditร , e domani qualcosโ€™altro.

Per far capire questo concetto, Gesรน narra una parabola. Quasi a non voler lasciare margini di ambiguitร :

โ€œLa campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sรฉ: ‘Che farรฒ, poichรฉ non ho dove mettere i miei raccolti? Farรฒ cosรฌ โ€“ disse โ€“: demolirรฒ i miei magazzini e ne costruirรฒ altri piรน grandi e vi raccoglierรฒ tutto il grano e i miei beni. Poi dirรฒ a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripรฒsati, mangia, bevi e divรจrtiti!’.
Ma Dio gli disse: ‘Stolto, questa notte stessa ti sarร  richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarร ?’.
Cosรฌ รจ di chi accumula tesori per sรฉ e non si arricchisce presso Dio.โ€

Lโ€™uomo della parabola รจ ricco e ha un raccolto abbondante. Pensa al suo futuro โ€œragionando tra sรฉโ€, che non รจ mai uno sguardo limpido.

Nel suo s-ragionare pone di fronte a sรฉ tre cose:

  • i molti beni ammassati,
  • i molti anni durante i quali puรฒ godersi i beni,
  • e una vita tranquilla.

Ma Dio smonta ogni tassello:

  • i โ€œmolti anniโ€ si ridurranno a โ€œquesta notte ti sarร  chiesta la vitaโ€;
  • lo sfrenato godimento della vita si trasformerร  in un โ€œrendere la vita a Dioโ€;
  • e i โ€œmolti beni accumulatiโ€โ€ฆ con una domanda sarcastica: โ€œdi chi saranno?โ€

รˆ in questโ€™ottica che Gesรน definirร  questโ€™uomo uno โ€œstoltoโ€, perchรฉ ha costruito la vita sulla sabbia delle sue illusioni, senza tener conto di Colui che detiene la vita: Dio.

Per capire chi รจ lโ€™uomo saggio, basta rileggere il versetto 12 del Salmo responsoriale:

โ€œInsegnaci a contare i nostri giorni, e acquisteremo un cuore saggioโ€ (v 12).

Cosรฌ lโ€™uomo โ€œstoltoโ€ s-ragiona tra sรฉ, mentre lโ€™uomo saggio dialoga con Dio, consapevole che la vita รจ nelle Sue mani.

Lโ€™uomo stolto, ossia lโ€™uomo ricco, รจ chiuso nel suo ragionare, nella sua illusione di bastare a se stesso, nella convinzione che la ricchezza e lโ€™accumulare siano la soluzione per una vita felice โ€” quando Gesรน stesso si รจ fatto povero per noi! (cfr Fil 2).

Se il fratello puntava a una piรน equa quantitร , Gesรน porta il dialogo a una piรน equa qualitร  della vita.

Un cuore pacificato e purificato porta tutto il resto a diventare relativo e secondario.

I beni, pur importanti, restano mezzi per aiutarci a vivere bene il dono della vita. E non solo i beni materiali: pensiamo ai doni che abbiamo ricevuto, a quei โ€œtalentiโ€ che il Padre del cielo ci ha donato e grazie ai quali siamo illusi di poter bastare a noi stessi.

Ma questi non possono farci perdere di vista il bene sommo che รจ Dio, Padre nostro (vangelo domenica scorsa); che รจ โ€œciรฒ che veramente contaโ€ nella vita (vangelo due domeniche fa).

Significa dare consistenza a ciรฒ che dร  valore alla vita.

Come dicevamo allโ€™inizio di questa lectio, il vangelo odierno ci invita a misurarci su cosa o su Chi stiamo costruendo la nostra esistenza: e non possiamo farlo s-ragionando in noi stessi, ma confrontandoci con il Signore Gesรน, con il suo vangelo.

Lui solo รจ la stella polare che puรฒ orientare con veritร  lโ€™agire del nostro cuore.
Che ci aiuta, come cโ€™รจ stato ricordato due domeniche fa, a puntare su โ€œciรฒ che veramente contaโ€.

Per gentile concessione di don Andrea Vena. Canale YouTube.

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