Continua il nostro cammino alla scuola della Liturgia, lโappuntamento domenicale che plasma i nostri cuori, illumina i nostri pensieri, orienta le nostre scelte per divenire parola vivente di Vangelo.
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In queste ultime domeniche abbiamo compreso che la chiamata a farsi testimoni-annunciatori del Vangelo รจ rivolta a tutto il popolo di Dio (cfr XIV domenica, la chiamata del 72 discepoli, 6 luglio).
Abbiamo capito che il nostro andare ad annunciare chiede di farsi azione e non semplicemente parola, perchรฉ se รจ vero che la fede ci fa essere credenti e la speranza credibili, รจ solo la caritร che ci fa essere creduti, comโรจ stato per il buon samaritano (cfr XV domenica, buon samaritano, 13 luglio).
Si puรฒ divenire samaritani contando prima di tutto sullโamicizia con il Signore (cfr XVI domenica, Marta e Maria, 20 luglio). Perchรฉ, alla fin fine, solo Lui cโintroduce nella relazione piรน importante e vitale per noi: lโamicizia con il Padre nostro del cielo (cfr XVII domenica, 27 luglio).
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Senza il Padre nostro del cielo, svanisce la fraternitร ed emerge la logica del denaro, del potere, dellโinvidia โ dimenticando, come ricorda la prima lettura tratta dal Qoelet, che tutto รจ โVanitร delle vanitร : tutto รจ vanitร โ. Tutto รจ vano. Effimero.
โUno della folla gli disse: ‘Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’ereditร ’. Ma egli rispose: ‘O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?’ E disse loro: ‘Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia, perchรฉ, anche se uno รจ nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciรฒ che egli possiede’.โ
Alla domanda che gli viene posta, Gesรน rifiuta di dare risposta, ma rimanda al โgiudiceโ preposto a questo scopo. Questi, in fondo, sono dettagli che esulano dalla sua missione: โIl mio Regno non รจ di questo mondoโ dirร a Pilato (Gv 18,36).
Pur trattandosi di una richiesta legittima, Gesรน la relativizza, perchรฉ non riguarda le cose ultime. Non riguarda il Cielo. Non riguarda la Meta verso la quale โcon decisioneโ si sta dirigendo.
Nel rifiutarsi di rispondere, allarga lโorizzonte della sua riflessione, toccando il tema della cupidigia, della disordinata bramosia di voler solo accumulare e possedere.
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Si capisce da qui perchรฉ Gesรน invita a โNon servire a due padroniโ (cfr Lc 16,13), perchรฉ รจ โDifficile entrare nel regno dei cieli per coloro che possiedono ricchezzeโ (cfr Lc 18,24).
Prendendo cosรฌ spunto dalla richiesta umanamente legittima di condividere lโereditร , Gesรน allarga lโorizzonte e invita a guardare alle cose della vita da un altro versante, per arrivare a domandarci:
โSu cosa faccio consistere la vita?
Sulla soliditร della roccia o lโinconsistenza della sabbia?
Sullโaccumulo di beni o sul solo Bene che puรฒ colmare la fame e sete del mio cuore, cioรจ Dio?โ
In questa domanda, Gesรน va allโessenziale: non si ferma sul dettaglio dellโattrito tra i due fratelli, ma aiuta lโinterlocutore (e oggi ciascuno di noi) a domandarci se la richiesta che manifestiamo nasce da un cuore puro o da un cuore disordinato.
Perchรฉ, se รจ cosรฌ, allora ci saranno sempre tensioni nelle relazioni: oggi lโereditร , e domani qualcosโaltro.
Per far capire questo concetto, Gesรน narra una parabola. Quasi a non voler lasciare margini di ambiguitร :
โLa campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sรฉ: ‘Che farรฒ, poichรฉ non ho dove mettere i miei raccolti? Farรฒ cosรฌ โ disse โ: demolirรฒ i miei magazzini e ne costruirรฒ altri piรน grandi e vi raccoglierรฒ tutto il grano e i miei beni. Poi dirรฒ a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripรฒsati, mangia, bevi e divรจrtiti!’.
Ma Dio gli disse: ‘Stolto, questa notte stessa ti sarร richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarร ?’.
Cosรฌ รจ di chi accumula tesori per sรฉ e non si arricchisce presso Dio.โ
Lโuomo della parabola รจ ricco e ha un raccolto abbondante. Pensa al suo futuro โragionando tra sรฉโ, che non รจ mai uno sguardo limpido.
Nel suo s-ragionare pone di fronte a sรฉ tre cose:
- i molti beni ammassati,
- i molti anni durante i quali puรฒ godersi i beni,
- e una vita tranquilla.
Ma Dio smonta ogni tassello:
- i โmolti anniโ si ridurranno a โquesta notte ti sarร chiesta la vitaโ;
- lo sfrenato godimento della vita si trasformerร in un โrendere la vita a Dioโ;
- e i โmolti beni accumulatiโโฆ con una domanda sarcastica: โdi chi saranno?โ
ร in questโottica che Gesรน definirร questโuomo uno โstoltoโ, perchรฉ ha costruito la vita sulla sabbia delle sue illusioni, senza tener conto di Colui che detiene la vita: Dio.
Per capire chi รจ lโuomo saggio, basta rileggere il versetto 12 del Salmo responsoriale:
โInsegnaci a contare i nostri giorni, e acquisteremo un cuore saggioโ (v 12).
Cosรฌ lโuomo โstoltoโ s-ragiona tra sรฉ, mentre lโuomo saggio dialoga con Dio, consapevole che la vita รจ nelle Sue mani.
Lโuomo stolto, ossia lโuomo ricco, รจ chiuso nel suo ragionare, nella sua illusione di bastare a se stesso, nella convinzione che la ricchezza e lโaccumulare siano la soluzione per una vita felice โ quando Gesรน stesso si รจ fatto povero per noi! (cfr Fil 2).
Se il fratello puntava a una piรน equa quantitร , Gesรน porta il dialogo a una piรน equa qualitร della vita.
Un cuore pacificato e purificato porta tutto il resto a diventare relativo e secondario.
I beni, pur importanti, restano mezzi per aiutarci a vivere bene il dono della vita. E non solo i beni materiali: pensiamo ai doni che abbiamo ricevuto, a quei โtalentiโ che il Padre del cielo ci ha donato e grazie ai quali siamo illusi di poter bastare a noi stessi.
Ma questi non possono farci perdere di vista il bene sommo che รจ Dio, Padre nostro (vangelo domenica scorsa); che รจ โciรฒ che veramente contaโ nella vita (vangelo due domeniche fa).
Significa dare consistenza a ciรฒ che dร valore alla vita.
Come dicevamo allโinizio di questa lectio, il vangelo odierno ci invita a misurarci su cosa o su Chi stiamo costruendo la nostra esistenza: e non possiamo farlo s-ragionando in noi stessi, ma confrontandoci con il Signore Gesรน, con il suo vangelo.
Lui solo รจ la stella polare che puรฒ orientare con veritร lโagire del nostro cuore.
Che ci aiuta, come cโรจ stato ricordato due domeniche fa, a puntare su โciรฒ che veramente contaโ.
Per gentile concessione di don Andrea Vena. Canale YouTube.
