don Andrea Vena – Commento al Vangelo di domenica 18 Maggio 2025

Domenica 18 Maggio 2025 - V DOMENICA DI PASQUA - ANNO C
Commento al brano del Vangelo di: Gv 13,31-33a.34-35

Data:

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Siamo giunti alla V domenica di Pasqua.
Lโ€™itinerario liturgico โ€“ Scuola di vita โ€“ fin qui compiuto ci ha permesso innanzitutto di prendere atto che Gesรน รจ risorto, รจ vivo!

Questo รจ il fondamento della nostra fede: come la pietra del sepolcro รจ stata ribaltata, cosรฌ non ci sarร  pietra โ€“ che siano le fatiche, le difficoltร , le caduteโ€ฆ โ€“ a impedirci di vivere una vita di gioia e di speranza: nulla potrร  piรน inchiodarci nelle nostre fragilitร : il Signore sempre รจ pronto a rialzarci per riprendere il cammino (Domenica di Pasqua).

Continua dopo il video.

Certo, non si tratta di una โ€œbacchetta magicaโ€, ma di un itinerario che chiede tempo, crescita, fiducia e aiuto del Signore risorto, come ci ha testimoniato lโ€™esperienza di Tommaso, grazie al quale abbiamo compreso che non serve vedere-toccare per credere, ma che credendo possiamo vedere-toccare la presenza di Dio in ogni momento (II domenica di Pasqua, 24 aprile).

Questo รจ possibile nella misura in cui impariamo a vivere con profonditร , maturitร , vigilanti per cogliere la presenza di Gesรน lungo la riva della nostra vita (III domenica, 1ยฐ maggio). Un cammino lungo il quale non saremo soli e disorientati, ma dove Gesรน stesso si fa nostra Guida, nostro buon pastore (IV domenica, 8 maggio).

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A noi รจ chiesto di restare uniti, crescere nella fiducia reciproca, come ci ricorda lโ€™esperienza dei primi discepoli raccontataci nella I lettura di oggi, tratta dagli Atti degli Apostoli: โ€œRiunirono la Chiesa e riferirono tutto quello che Dio aveva fatto per mezzo loro e come avesse aperto ai pagani la porta della fedeโ€.

Si noti che il protagonista รจ Dio: โ€œQuello che Dio aveva fattoโ€ฆโ€: il discepolo del risorto riconosce che la trama della vita รจ Dio a tesserla. Con questa premessa, che ci ha concesso di contestualizzare il vangelo, entriamo nel testo.

vv. 33: ยซโ€Figlioli, ancora per poco sono con voiโ€ยป.
Non si tratta di una semplice durata cronologica, come a dire โ€œtra poco vado viaโ€, quanto unโ€™espressione che richiama i profeti quando annunciavano che il โ€œtempo si fa breveโ€ prima che giunga la salvezza (cfr Is 10,25). In Giovanni questa espressione la troviamo piรน dโ€™una volta (cfr Gv 7,33, 12,35, 14,19).

Anche per noi dunque il tempo si fa breve, รจ tempo di abbracciare la causa del Vangelo, la causa stessa di Gesรน: โ€œil tempo รจ compiuto e il regno di Dio รจ vicino: convertitevi e credete al vangeloโ€ (Mc 1,15).

vv. 34-35: ยซโ€Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri.
Come io ho amato voi, cosรฌ amatevi anche voi gli uni gli altri.
Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altriโ€ยป.

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Prima che essere un comandamento, lโ€™amore รจ un dono: โ€œVi doโ€ (Gv 15,9). La sorgente dellโ€™amore รจ dunque il Padre che ama Gesรน, il quale nel suo โ€œvi doโ€ dona tutta la sua vita, quella che vive dallโ€™eternitร  con il Padre e lo Spirito: Gesรน dร  la vita per noi.

La novitร  di questo comandamento sta nel fatto che รจ legato alla โ€œnuova alleanzaโ€: โ€œQuesto calice รจ la nuova alleanza del mio sangue, che รจ versato per voiโ€ (Lc 22,20; Ger 31,31). Gesรน ha inaugurato la nuova alleanza nel suo sangue, cioรจ nel dono della sua vita: ecco, il comandamento nuovo, รจ nella logica del dono, del servizio, dellโ€™amore.

In questo โ€œcomandamento-donoโ€ cโ€™รจ tutto il suo testamento.
La nuova alleanza non รจ una regola nuova, ma una vita nuova: vita donata. E qui sta la โ€œdifferenza cristianaโ€ o, invertendo i termini, la vita cristiana si fa differenza: una vita che sullโ€™esempio e lโ€™aiuto di Gesรน si fa dono, e da questa differenza il discepolo di Gesรน viene riconosciuto: โ€œDa questo tutti sapranno che siete miei discepoliโ€, conclude il vangelo (v. 35).

I discepoli del risorto sono coloro che partecipano alla vita di Gesรน, alla sua novitร , al suo dinamismo: accogliere la vita come un dono, donare la vita in dono, che รจ in fondo la logica dellโ€™Eucaristia.

Non sono le parole, i discorsi, le omelie che cambiano la vita, ma รจ quando lโ€™amore si fa parola-vita che tutto cambia. Il ritrovarsi dei discepoli descritti nella I lettura รจ un ritrovarsi riconoscendo lโ€™agire amorevole di Dio dentro la vita: e cosรฌ dovrebbe essere per noi.

In fondo, a coloro che incontrano Gesรน โ€“ siano essi la samaritana, Zaccheo, la Maddalena, il giovane riccoโ€ฆ โ€“ Gesรน non chiede preventivamente coerenza di comportamenti o certificati di buona condotta, chiede di legarsi alla sua persona, di lasciarsi abbracciare da un amore che non pone condizioni e non conosce confini.

Ciรฒ che conta รจ amare e amarsi come Lui, โ€œCome io ho amato voiโ€, non raccontare quanto bravi siamo noi! Lโ€™amore che Gesรน ci โ€œdaโ€™โ€ ha un โ€œcomeโ€: il modello รจ Gesรน stesso. Cโ€™รจ amore e amoreโ€ฆ noi siamo chiamati ad amare โ€œcome Gesรนโ€.

Non dunque un amore โ€œoccasionaleโ€, generico, ma quello di Gesรน, โ€œcomeโ€ Lui stesso ha vissuto accogliendo tutti, morendo-donandosi in croce, perdonando i nemici. La proposta di Gesรน non รจ una teoria tra le tante, ma รจ vita concreta, reale, vincente!

E la risurrezione dice che รจ una proposta vincente, lโ€™unica vincente, visto che รจ un amore che โ€œha ribaltatoโ€ anche la pietra della morte! Lโ€™amore di Gesรน ribalta ogni logica! โ€œNoi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perchรฉ amiamo i fratelliโ€ (cfr 1Gv 3,14).

Qui cโ€™รจ tutta la vita cristiana: ยซDa questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altriยป.

Se Gesรน ci ha amati quandโ€™eravamo ancora peccatori, fragili, deboliโ€ฆ traditori e rinnegatori, cosรฌ siamo chiamati a fare anche noi. Lui รจ il nostro metro di misura, la nostra regola, il nostro riferimento.

Se imparassimo fino in fondo a vivere la logica dellโ€™amore di Gesรน, allora anticiperemo la visione di Giovanni descritta nella II lettura tratta dal libro dellโ€™Apocalisse: โ€œVidi un cielo nuovo e una terra nuovaโ€ฆ Dio asciugherร  ogni lacrima dai loro occhi e non vi sarร  piรน la morte nรฉ lutto nรฉ affanno perchรฉ le cose di prima sono passateโ€ (testo che richiama la profezia di Ezechiele, 37, e quindi di Genesi 2: la creazione).

E Colui che sedeva sul trono disse: โ€œEcco, io faccio nuove tutte le coseโ€ยป.
Questi cielo e terra nuova sono giร  inaugurati da Gesรน: con la sua vita, morte e risurrezione. Come un tempo Dio creatore affidรฒ allโ€™opera dellโ€™uomo il creato perchรฉ โ€œlo coltivasse e lo custodisseโ€ (Gen 2,15), cosรฌ ora spetta a noi coltivare e custodire i cieli nuovi e la terra nuova.

Guardare con lo sguardo del โ€œdiscepolo amatoโ€ capace di cogliere la Sua presenza nei segni che vede: al sepolcro quando โ€œvide e credetteโ€ (Gv 20,8), sulla barca quando esclamerร  โ€œรˆ il Signore!โ€ (Gv 21,7).

Uscire dalle nostre prospettive, dai nostri calcoli, dai nostri progetti e, come ci รจ stato ricordato quindici giorni fa, gettare le reti della vita dallโ€™altra parte (cfr Gv 20,1ss), lasciando risuonare in noi la Parola del vangelo e imparando a guardare in modo nuovo, non tanto ai nostri risultati umani, comunque feriti dal peccato e dalla gelosia (cfr Gen 4, Caino e Abele), ma a quanto il Signore opera in noi, con noi e attorno a noi, e spesso nonostante noi!

E gli occhi di Gesรน sono occhi di amore e di simpatia, di accoglienza e di perdono. รˆ tutta unโ€™altra cosa! รˆ la vita dei discepoli del risorto!

Per gentile concessione di don Andrea Vena. Canale YouTube.

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