Card. Angelo Comastri – Commento al Vangelo del 4 Maggio 2025

Domenica 4 Maggio 2025 - III DOMENICA DI PASQUA - ANNO C
Commento al brano del Vangelo di: Gv 21,1-19

Data:

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Soltanto aggrappati a Lui possiamo dare una svolta alla storia

Commento al Vangelo a cura del Card. Angelo Comastri – Vicario Emerito di Sua Santitร  per la Cittร  del Vaticano – Arciprete Emerito della Basilica Papale di San Pietro.

Link al video

Il Card. Comastri offre una riflessione sulla terza domenica di Pasqua, concentrandosi sulle apparizioni di Gesรน risorto ai suoi discepoli e sul significato di questi eventi. Viene sottolineato come l’adesione a Gesรน permetta di cambiare il corso della storia e come la vera ricchezza risieda nell’amore e nella generositร , non nell’accumulazione. Sua Eminenza evidenzia l’importanza del ritorno in Galilea, luogo degli inizi, e interpreta la pesca miracolosa come un simbolo della dipendenza da Dio nell’attivitร  apostolica. Inoltre, riflette sul ruolo di Pietro e sulla sua riconferma da parte di Gesรน, sottolineando che la forza della Chiesa risiede nella misericordia divina e che l’amore e la bontร  sono gli strumenti piรน efficaci per l’evangelizzazione.

Trascrizione del video

Sia lodato Gesรน Cristo. Terza domenica di Pasqua.

Soltanto aggrappati a Gesรน noi possiamo dare una svolta alla storia.

Le prime apparizioni di Gesรน risorto agli apostoli avvengono a Gerusalemme, nel cenacolo. Lรฌ Gesรน li aveva salutati prima della passione, e lรฌ Gesรน li raggiunge dopo la passione per liberarli dalla paura e per prepararli alla grande missione di seminatori del Vangelo nel campo immenso, e anche difficile, del mondo.

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Ma Gesรน, il giorno di Pasqua, dice agli apostoli: “Andate in Galilea, lรฌ mi rivedrete”. Perchรฉ Gesรน vuole che gli apostoli ritornino in Galilea? In Galilea tutto era cominciato, e Gesรน vuole far capire agli apostoli che quegli inizi vanno rinnegati.

In Galilea Gesรน aveva chiamato Simone e Andrea, Giacomo e Giovanni, lungo le rive del lago, e aveva rivolto loro un invito formidabile: “Seguitemi, vi farรฒ pescatori di uomini”. Ora doveva iniziare la pesca, la pesca nel mare dell’umanitร . Lรฌ in Galilea Matteo aveva incontrato lo sguardo di Gesรน e, mentre teneva stretto il denaro, aveva sentito una voce decisa che gli diceva: “No, no Matteo, non รจ questo il tesoro. Seguimi e capirai qual รจ la vera ricchezza”. E Matteo aveva seguito Gesรน e, dietro a Gesรน, aveva capito che la vera ricchezza รจ dentro di noi, รจ nel cuore buono, รจ nel cuore mite, รจ nel cuore generoso che si sintonizza con il cuore di Dio e vive la caritร  fino al dono della vita. รˆ cosรฌ che si diventa ricchi: non accumulando, ma donando.

Lรฌ in Galilea era iniziata la grande rivoluzione spirituale che si chiama cristianesimo. Lรฌ gli apostoli avevano sentito per la prima volta le nuove beatitudini che demoliscono le bugiarde beatitudini che propone il mondo anche oggi. Ritornando in Galilea agli apostoli sembrava di sentire ancora la voce di Gesรน che spalancava orizzonti completamente nuovi e diceva: “Beati sono i poveri, cioรจ le persone libere dall’attaccamento al denaro e al potere. Beati sono i miti e non i prepotenti. Beati sono i misericordiosi e non gli egoisti e gli indifferenti. Beati sono i puri di cuore e non coloro che vivono avvoltolandosi nel fango”.

Ora questo messaggio innovatore doveva diventare lievito di una umanitร  nuova. Bisognava partire. Ma come? Gli apostoli attendevano un segnale da Gesรน, e l’attesa li univa e li affratellava al punto tale che quando Simon Pietro decide di andare a pescare, tutti gli dicono: “Anche noi veniamo con te. Veniamo con te”.

E Gesรน non delude gli apostoli, ma li raggiunge proprio dentro la fatica della vita quotidiana. Sul far del mattino, racconta il Vangelo, quando c’รจ poca luce e non si distinguono le persone, Gesรน dalla riva, come se fosse uno dei tanti affamati che chiedevano un po’ di caritร  ai pescatori, dice agli apostoli: “Avete qualcosa da mangiare?”. La domanda poteva sembrare una beffa, perchรฉ la pesca era andata male, come spesso accadeva nel lago di Galilea. E gli apostoli rispondono: “No, no, la rete รจ vuota”. Gesรน replica: “Gettate le reti dalla parte destra e troverete”. Poteva apparire strano questo consiglio. Chi era mai quello sconosciuto che voleva insegnare il mestiere a uomini che conoscevano il lago meglio delle loro tasche? Ma Gesรน vuole andare al di lร  della pesca, vuole dare una grande lezione di vita, un grande insegnamento per l’avventura dell’apostolato che stava per iniziare. Gli apostoli obbediscono, e la rete si riempie di pesci.

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Qual รจ il messaggio che si nasconde dietro questo miracolo? Eccolo: Prima di lanciare gli apostoli nell’avventura dell’apostolato, Gesรน ricorda loro che l’uomo puรฒ agitarsi quanto vuole, ma senza Dio non raccoglie nulla. La forza dei credenti รจ nel Signore. Soltanto aggrappati a lui noi possiamo dare una svolta alla storia e possiamo entrare nel cuore degli uomini per contagiarlo con la novitร  del Vangelo. Per essere evangelizzatori, bisogna essere immersi nel Vangelo. Se non siamo immersi nel Vangelo, siamo soltanto ripetitori di parole e non seminatori di una vita nuova. Questo รจ il messaggio che Gesรน consegna agli apostoli, ma anche a tutti noi.

Intanto Giovanni, l’uomo dallo sguardo limpido, riconosce Gesรน ed esclama: “Ma รจ il Signore!”. Pietro, impulsivo come era, si getta in acqua e va incontro a Gesรน. รˆ tutto bagnato, si trova di fronte a lui, di fronte al maestro, ma non riesce a dire una parola. Giungono anche gli altri apostoli e si stringono attorno a Gesรน, e provano una gioia immensa. รˆ difficile per noi immaginare che cosa provarono gli apostoli in quel momento.

Ma Gesรน affronta subito un problema che certamente serpeggiava tra gli apostoli, ed era questo: Pietro, che aveva rinnegato il Signore nell’ora della passione, poteva ancora essere la pietra della sua chiesa? Gesรน disarma ogni dubbio e davanti a tutti disro: “Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecorelle”. Egli glielo dice tre volte, come per lavare le ferite del rinnegamento con l’acqua della misericordia e per affermare chiaramente la sua volontร  riguardo al ruolo di Pietro nella Chiesa.

Possiamo tentare di chiederci: ma perchรฉ Gesรน ha riconfermato Pietro nella formidabile missione di essere la pietra della Chiesa, il centro dell’unitร , il punto attorno al quale tutti devono convergere? Perchรฉ, forse, per dirci che la forza di Pietro, e dei successori di Pietro, e dell’intera Chiesa, non sta nella capacitร  degli uomini, ma nella misericordia di Dio che usa sempre strumenti deboli e fragili per portare avanti la grande impresa della salvezza dell’umanitร . Non dimentichiamo che con le nostre sole forze siamo tutti sproporzionati e incapaci di fare il bene. Solo con Dio, solo uniti, uniti a lui attraverso l’umiltร , possiamo far fiorire anche i deserti dei cuori umani. รˆ la grande lezione che ci viene anche dal Magnificat di Maria.

Ma Gesรน, mentre riconferma Pietro, gli dร  una indicazione sullo stile con cui deve guidare la Chiesa e gli dice: “Simone di Giovanni, mi ami tu piรน di costoro?”. Con questa domanda Gesรน ricorda a Pietro, e a tutti noi, che รจ l’amore che dร  forza all’autoritร , รจ la bontร  che apre la porta dei cuori, รจ la caritร  che ci permette di far amare la veritร . Quanto รจ importante questo richiamo!

Negli anni difficili e travagliati nel postconcilio, Paolo VI si rivolse al suo amico Giuseppe Prezzolini, che si dichiarava non credente, e gli chiese un consiglio per poter avvicinare i lontani. Prezzolini rispose al Papa: “Santitร , non c’รจ che un mezzo per avvicinare i lontani: gli uomini di chiesa devono essere soprattutto buoni. Non c’รจ nulla che attiri come la bontร , perchรฉ di nulla noi increduli siamo tanto, tanto bisognosi. La cultura strappa applausi, l’intelligenza suscita ammirazione, ma soltanto la bontร  attira, soltanto la bontร  avvicina al Signore“. Sono parole da meditare e da prendere sul serio anche piรน di ieri.

Sia lodato Gesรน Cristo.

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