Per dirci la serietร del peccato, Gesรน ce ne mostra le conseguenze, rivelandoci con la sua libera consegna alla morte il suo amore per noi, tanto grande da far paura. Gesรน รจ inchiodato sulla Croce per un amore che ha esigito la morte, come l’amore di una madre esige il dolore del parto.
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La morte di Gesรน ci parla di noi, dei nostri peccati, che hanno esigito la sua morte. Siamo peccatori: ยซE neppure i demoni lo crocifissero, ma sei stato tu con essi a crocifiggerlo, e ancora lo crocifiggi, quando ti diletti nei vizi e nei peccatiยป. (San Francesco d’Assisi).
Ecco perchรฉ l’annuncio di Gesรน terrorizza i discepoli e tutti noi; ecco perchรฉ la morte ci fa paura: il peccato ha avvelenato la nostra vita, e non lo possiamo accettare. Siamo abituati a dare la colpa a tutto ciรฒ che si trova fuori di noi. Discutiamo sempre su chi sia il piรน grande: รจ un’immagine delle relazioni avvelenate di chi non accetta la realtร dei propri peccati. L’orgoglio, scalando prestigio, potere e affetto, camuffa l’estrema indigenza di un cuore malvagio.
Non possiamo accettare di essere smascherati come peccatori, empi che hanno ucciso davvero Cristo. Ma nella Chiesa ci รจ offerto un cammino di conversione, nel quale Gesรน si consegna a noi attraverso la Parola e i Sacramenti, che hanno il potere di riconsegnarci alla nostra realtร .
Per essere salvati abbiamo bisogno che la Chiesa ci “faccia” bambini, immagine di ogni uomo che, pur ferito dal peccato originale, puรฒ consegnarsi a Cristo. Un bambino รจ quello che รจ: tante volte capriccioso, ma naturalmente consapevole della propria debolezza. Per questo, di fronte alle cose piรน grandi, รจ capace del puro abbandono alla mano dei genitori, in una semplice e umile accoglienza del loro amore.
Per questo Gesรน parla dei piccoli per indicare chi crede in Lui e i suoi discepoli inviati ad evangelizzare. Un cristiano รจ rinato nell’amore, che lo “fa” essere in pace quello che รจ. Per questo “non va in cerca di cose grandi superiori alle sue forze” ma, “come un bimbo che riposa in braccio a sua madre” dopo la poppata, consegna tutto se stesso a Cristo, che si รจ consegnato a lui senza riserve.
La veritร della nostra piccolezza emerge infatti dall’enormitร del suo amore. Dinanzi alla Croce non possiamo che scoprirci bambini per sperimentare la beatitudine annunciata dal Signore. Essa รจ agli antipodi di ciรฒ che il mondo considera come fonte di felicitร : “Beato il servo, che non si ritiene migliore, quando viene lodato e esaltato dagli uomini, di quando รจ ritenuto vile, semplice e spregevole, poichรฉ quanto lโuomo vale davanti a Dio, tanto vale e non di piรน”, ammoniva San Francesco.
E come lui, che ai piedi della Croce ha compreso di valere infinitamente nell’abbraccio di Gesรน, anche noi, giungendo alla veritร , potremo sperimentare la grandezza dell’amore di Dio, che dร un valore inestimabile proprio alla nostra piccolezza.
Perchรฉ Gesรน prende in braccio i piccoli, i poveri, i peccatori. La Croce, che ci umilia, รจ infatti il luogo dove si stende il suo abbraccio con cui ci accoglie nel perdono.
Ecco il segreto nascosto alla sapienza mondana: l’amore si fa bambino per ricrearci bambini, indifeso perchรฉ smettiamo di difenderci, piccolo perchรฉ abbandoniamo i miseri sogni di grandezza. La storia che oggi ci crocifigge e ci fa paura รจ lo scrigno nel quale lโamore del Padre si fa bambino nel suo Figlio per incarnarsi nella nostra vita.
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Accompagnati dalla Chiesa, impariamo allora ad accogliere la storia di ogni giorno per abbracciare Gesรน laddove Egli ci abbraccia: nell’indigenza che ci fa suoi prediletti.
Chi vive cosรฌ รจ un cristiano, uno cioรจ che sa di essere l’ultimo di tutti e ne รจ felice, perchรฉ all’ultimo posto ha conosciuto il Signore, sceso sin lรฌ per unirsi a lui. E chi vive in Lui serve tutti, perchรฉ รจ Cristo che si consegna attraverso le sue parole e i suoi gesti, offrendo a ogni uomo la possibilitร di accogliere Lui e il Padre, che lo ha inviato nei suoi fratelli piรน piccoli, posti in mezzo alla storia nell’abbraccio che li crocifigge nellโamore.
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