Sรฌ, Gesรน รจ il Messia. E prende molto sul serio questa consapevolezza. No, non vuole impugnare unโarma per affermare la sua identitร , nรฉ cavalcare lโondata nazionalista di un popolo stanco di essere oppresso dal potente di turno. Gesรน vuole andare fino in fondo, affermare la propria visione di Dio fino a morirne.
Ascolta “Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 21 Febbraio 2025” su Spreaker.E chiede a noi, suoi discepoli, e a chiunque lo voglia โ sul serio โ seguire, di essere disposto a fare lo stesso. La croce che dobbiamo abbracciare non รจ certo una qualche sofferenza da sopportare con rassegnazione, ma la logica di chi ha talmente a cuore la presenza di Dio da metterla al di sopra della vita stessa.
Dio non manda le croci, perchรฉ dovrebbe? La vita, le scelte, ci mandano โle crociโ e, talora, siamo noi che le custodiamo e le carteggiamo ogni mattina. Morire in croce era la peggiore umiliazione che una persona potesse sperimentare, unโonta e unโignominia per la famiglia del condannato. Ci si vergognava di un familiare crocefisso, si subiva un pesante giudizio sociale, se ne cancellava la memoria allโinterno della famiglia.
Fino a quel punto dobbiamo essere disposti a seguire il Dio di Gesรน, fino a perdere totalmente la faccia. Facciamo bene i nostri conti, allora: possiamo guadagnare il mondo intero, ma se perdiamo la vita vera, la vita autentica, la vita eterna, cioรจ la vita dellโEterno, abbiamo perso il nostro tempo.
Ed รจ questo, ci dicono gli studiosi, il cuore stesso del Vangelo: perdere la vita, donarla, condividerla, per ritrovarla, per farla fiorire, per portare frutto. Seguire il Signore significa fare di ogni giorno, anche di questo che stiamo vivendo, un piccolo dono dโamore.
Ci siamo scoperti amati (fino alla morte di croce!), abbiamo accolto questo amore fino a colmare il nostro cuore che รจ tracimato e ha raggiunto gli altri. E questo amore condiviso diventiamo capaci di donare, se frequentiamo il Signore. Cerchiamo di coltivare questa vita piena, allora, costi quel che costi, con lโamore con cui siamo stati amati.
+++Commento di Paolo Curtaz tratto, per gentile concessione, dal libretto Amen, la Parola che salva.+++
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