p. Alessandro Cortesi op – Commento al Vangelo di domenica 24 Marzo 2024

- Pubblicitร  -

Nel racconto della passione che Marco riprende da una antica narrazione a lui precedente Gesรน รจ presentato nel far progressivamente emergere i tratti piรน autentici della sua vita. โ€œPrincipio del vangelo di Gesรน Cristo figlio di Dioโ€: cosรฌ era iniziato il racconto. Lโ€™intero vangelo, รจ โ€˜bella notiziaโ€™ dellโ€™annuncio del regno portato da Gesรน.

Ma insieme รจ anche โ€˜bella notiziaโ€™ di Gesรน stesso: Marco lo indica come il messia atteso (โ€˜figlio di Dioโ€™ โ€“ titolo del re messia nel Salmo 2,7). Tuttavia nel corso della narrazione quando qualcuno indicava lโ€™identitร  di Gesรน gli veniva imposto di tacere. Marco รจ ben consapevole dei rischi di unโ€™immagine falsata di Gesรน: anche se viene proclamato messia non viene compresa la sua via e tanto meno รจ seguita. Al cuore del racconto della passione sta la questione del suo autentico volto e della sequela degli autentici discepoli.

Gesรน รจ ritratto da Marco nel momento dellโ€™angoscia, in preda allo sfinimento di fronte al male. Vive una progressiva solitudine anche da parte dei suoi piรน vicini โ€œTutti allora abbandonatolo, fuggironoโ€ (14,50). Nellโ€™orto degli ulivi provando paura si affida allโ€™Abbร . Cosรฌ sta in silenzio di fronte al sommo sacerdote e davanti a Pilato. Secondo la logica umana le vie da perseguire sono quelle della potenza e della violenza; Gesรน invece sta inerme davanti al sommo sacerdote e afferma in modo paradossale la pretesa di essere lui il Figlio dellโ€™uomo, figura del giudice degli ultimi tempi (cfr. Dan 7).

Marco riferisce la debolezza di Gesรน, il suo arrendersi nella fatica: non riesce a portare il trave della croce al punto che un certo Simone di Cirene che tornava dai campi fu costretto a portarlo (14,21). E sotto la croce la gente diceva: โ€œha salvato altri, non puรฒ salvare se stesso! Il Cristo, il re dโ€™Israele, scenda ora dalla croce, perchรฉ vediamo e crediamoโ€ (14,32-33). Gesรน รจ deriso come incapace di dare salvezza.

Il suo volto รจ quello del messia umiliato e torturato: e non scende dalla croce. Sulla croce si rivolge al Padre con le parole iniziali del salmo 22,2: โ€œDio mio, Dio mio, perchรฉ mi hai abbandonatoโ€, espressione della sua solitudine e dellโ€™abbandono del giusto che soffre. Il salmo 22 si conclude in una invocazione di affidamento a Dio che non abbandona il giusto suo servo. Marco delinea i tratti di un messia che sperimenta la debolezza e attua la sua missione nel fare della sua vita un dono di sรฉ fino alla fine, come colui che affida al Padre la sua causa.

Al momento della morte di Gesรน Marco annota due particolari: il centurione pagano indica lโ€™identitร  di Gesรน senza essere messo a tacere: โ€œveramente questโ€™uomo era figlio di Dioโ€. Eโ€™ un pagano, lontano dalla legge e dalle osservanze, colui che riconosce il volto del messia nel crocifisso ed esprime lโ€™attitudine del discepolo. Eโ€™ un messia diverso: non della violenza ma del servizio non della forza ma del dono. Gesรน lโ€™aveva indicato nei segni dellโ€™ultima cena: โ€œQuesto รจ il mio sangue, il sangue dellโ€™alleanza, versato per moltiโ€ (14,24).

La sua morte dal punto di vista storico รจ lโ€™esito di un complotto dei capi del potere politico e religioso, ma nel modo in cui Gesรน la affronta e la vive รจ fedeltร  radicale allโ€™annuncio del regno, e affidamento allโ€™Abbร .

Nel momento della sua morte โ€˜il velo del tempio si squarciรฒ in due dallโ€™alto in bassoโ€™. Marco indica un simbolo: si apre il velo. Ogni barriera tra Dio e lโ€™umanitร  รจ aperta. Per  tutti si rende possibile scorgere nel condannato della croce il volto del Figlio amato (cfr Mc 1,11; 9,7). La morte di Gesรน manifesta il volto di un messia che apre ad un rapporto nuovo con Dio. Gesรน si rende solidale con tutti i crocifissi della storia e indica nei volti di chi soffre e di chi รจ oppresso il luogo in cui incontrare Dio stesso.

Per gentile concessione di p. Alessandro – dal suo blog.


p. Alessandro Cortesi op

Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโ€™Istituto Superiore di Scienze Religiose โ€˜santa Caterina da Sienaโ€™ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โ€˜Giorgio La Piraโ€™ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ€“ Firenze.

Altri Articoli
Related

Liturgia della Parola in LIS di giovedรฌ 25 dicembre 2025

Le letture della Notte di Natale in LIS (Lingua...

Commento al Vangelo del 25 Dicembre 2025 โ€“ Sussidio Avvento CEI – Messa della Notte

ยซUn bambino รจ nato per noiยป (Is 9,1-6) Tutta la...

p. Enzo Fortunato – Commento al Vangelo del 22 Dicembre 2025

Il commento al Vangelo del giorno a cura di...

padre Ezio Lorenzo Bono – Commento al Vangelo di lunedรฌ 22 dicembre 2025

UN CANTO NEL GREMBO I. Cosa succede quando una donna...