Quando il Signore irrompe nella nostra vita, quando il Vangelo illumina le nostre scelte e scioglie la nostra lingua, da muti che siamo, per paura di non essere capiti, per arroganza a causa del peccato, diventiamo raccontatori di meraviglia.
Questo stupisce chi ci sta accanto, non ci riconoscono più, restano come esterrefatti. E così, al tempo di Gesù un muto che si è messo a parlare loquacemente di quanto gli è accaduto, suscita un aspro dibattito e pur di non ammettere che Gesù è davvero l’inviato di Dio, parla e guarisce per conto di Dio, ecco questa astrusa storia, questa strana narrazione: Gesù libera gli indemoniati perché lui per primo è indemoniato.
Fatichiamo a capire la logica di questo ragionamento e, in effetti, con infinita pazienza (tenero!) Gesù prova ad argomentare: che senso ha pensare che il demonio scacci il demonio? Che idiota sarebbe se lo facesse?
Se il Male è diviso al proprio interno e un indemoniato caccia i demoni non fa che distruggere il proprio progetto di distruzione! Ma ad avere un pensiero diabolico, che si ostina cioè a scindere, a dividere, a contrapporre, sono proprio gli avversari di Gesù che si arrampicano — maluccio – sugli specchi pur di non ammettere che egli agisce per conto di Dio.
Ma se anche si ostinano a difendere l’indifendibile, se anche non vogliono ascoltare o vedere, è arrivato l’uomo più forte, il Messia, a strappar loro il controllo sulla religiosità del popolo di Israele.
E ci rassicura, il Signore: se abbiamo messo lui a vigilare alla porta del nostro cuore, nulla potrà saccheggiare la nostra casa interiore. Che lo Spirito ci aiuti a non ostinarci a negare l’evidenza, a non arroccarci in difesa delle nostre (talora fragili) certezze.
Ci aiuti a crescere nell’umiltà, senza inserire ossessivamente le persone nelle nostre categorie di giudizio, nei nostri schemi mentali, perché lo Spirito soffia dove vuole, Dio fa nuove tutte le cose, non ce ne accorgiamo?
FONTE: Amen – La Parola che salva – Il blog di Paolo
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