Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 29 Gennaio 2024

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Siamo ancora lungo le rive del lago, luogo dei primi tempi della missione di Gesรน. In questo passo evangelico Gesรน incontra due donne, ambedue in fin di vita: la prima รจ una ragazzina figlia di un uomo illustre, il capo della sinagoga del luogo; la seconda una donna vicina alla morte e impura per le continue perdite di sangue che da anni la tormentano.

รˆ scritto, infatti, nel libro del Levitico: ยซLa donna che ha un flusso di sangue per molti giorni, o che lo abbia piรน del normale, sarร  impura per tutto il tempo del flussoยป (15, 25). Le unisce, inoltre, il numero dodici: dodici anni di dolore e sofferenza per la donna emoroissa e dodici anni di etร  per la bambina figlia di Giairo. Un numero non casuale.

Due donne, due espressioni di fede diverse. Nel primo caso รจ il padre che chiede per la sua figlioletta, che sta morendo, la salvezza. Lo fa apertamente, mentre la folla lo accompagna e lo sostiene. Nel secondo caso una donna che di nascosto cerca di toccare il Signore, certa che in questo modo potrร  guarire. Un gesto audace, vista la sua impuritร , ma anche pieno di una fiducia sorprendente. Solo il Signore si accorge di lei. Eppure anche questa donna sarร  invitata a uscire allo scoperto. Non deve vergognarsi della sua infermitร , non deve temere niente da questo Maestro che supera ogni limite imposto dalle leggi di puritร .

Gesรน lo mostrerร  di nuovo subito dopo prendendo per mano la figlia di Giairo ormai morta. Per ambedue ha gesti di tenerezza, chiamando โ€œfigliaโ€ la donna con le perdite di sangue e preoccupandosi di dare da mangiare alla bambina restituita ai suoi genitori. Ben oltre la guarigione fisica. Per la loro fede.

Per riflettere

Qualche volte anche noi forse siamo tentati di vergognarci delle nostre malattie e infermitร . Eppure non c’รจ niente di cui temere. Cosรฌ come non c’รจ niente che dovrebbe trattenerci dal farci prossimi a colui o colei che soffre. Chi sta soffrendo vicino a noi? Riusciamo a vederlo con occhi di tenerezza?

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโ€™Evangelizzazione e la Catechesi

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