Celebriamo oggi, 6 gennaio, la solennitร dellโEpifania di nostro Signore Gesรน Cristo. Epifania, cioรจ โmanifestazioneโ/rivelazione: Gesรน si manifesta a tutte le genti (cfr Ef 3,6, II lettura) rappresentate dai โmagiโ: uomini estranei, stranieri, diversi. Ma dietro ai Magi possiamo vedere tutti i โcercatori di Dioโ, dichiarati o anonimi che siano.
โAlza il capo e guardaโ, invita Isaia nella prima lettura (v.4). Non chiuderti, non abbatterti, non restare prigioniero delle tue โconvinzioniโ, non demoralizzartiโฆ reagisci, โalza lo sguardoโ! I Magi sono astronomi, osservano le โstelleโ e trovano โla stellaโ. E si mettono in cammino per โvedere meglioโ, camminano guardando il cielo (โalza il capo e guardaโ). Se cโรจ chi cammina guardando il cielo, cโรจ chi lo fa strisciando a terra: basti ripensare al serpente di Genesi 3. E tanti camminano sul โventreโ, schiavi delle pulsioni, delle โcose della terraโ e non vivendo secondo il cielo, non cercando le cose di lassรนโฆ (cfr Col 3,1ss). Guardare al Cielo รจ guardare alle cose vere, belle, giuste. I Magi si mettono sulle โormeโ delle stelle, accettando di mettesi in discussione di volta in volta.
Ciรฒ che conta, allora, รจ mettersi in cammino, come loro. Significa accettare un processo di crescita, fatto di entusiasmi e di fatiche, di successi e di cadute, fatto di ricerca e di โconversioneโ: anche i Magi, pur dotti, dovranno accettare di โcambiare ideaโ, di โconvertirsiโ. Nella prima lettura, tratta dal libro del profeta Isaia, si ricordano i popoli che arrivano a Gerusalemme con tutte le loro ricchezze (oro e incenso): โUno stuolo di cammelli ti invaderร โฆ tutti verranno da Saba, portando oro e incenso, e proclamando le glorie del Signoreโ (v 6). Il richiamo ai magi e ai simboli dellโoro e dellโincenso, svela la scelta dellโevangelista Matteo di far comprendere che in Gesรน tutte le Scritture convergono e aiutano a capire lโAvvenimento che Gesรน stesso รจ.
vv. 1-3: โโฆAlcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemmeโฆ Allโudire questo, il re Erode restรฒ turbatoโ. I Magi โalzano il capoโ e si mettono in cammino, vanno dove era logico โcercareโ un re, nel palazzo. Il loro arrivo crea scompiglio, tanto che Erode convoca sacerdoti e farisei, gli esperti delle Scritture. Loro โsannoโ che il Messia deve nascere a โBetlemmeโ, ma il loro โsapereโ non va oltre. Non si fa vita, esperienza. Restano fermi. Non si โalzanoโ tanto sicuri e comodi stanno nel palazzo! I Magi giungono da lontano e si son messi in cammino: sacerdoti e farisei sono giร vicini, eppure sono bloccati dalla cecitร del loro sapere, dalle loro certezze, dalle posizioni di privilegioโฆ Pare che Dio si riveli lรฌ dove non si brilla di luce propria! Certamente non lรฌ dove si cerca la ribalta della notorietร . In questo modo Dio fa capire di non volersi imporre, di non voler ingannare. La luce di Dio illumina, ma non abbaglia: va cercata e accolta, perchรฉ rispettosa della libertร dellโuomo.
I magi dovranno mettere in discussione le loro certezze e โconvertirsiโ, pur di trovare quel โBimboโ: un atto di onestร intellettuale, non prigionieri di certezze, ma aperti alla โveritร โ, comunque sia. Non temono di ricominciare, di rimettersi โin marciaโ. Come per loro, anche per noi cโรจ sempre da impostare e reimpostare un itinerario diverso, cโรจ sempre da prendere unโaltra via, che per Gesรน รจ la via dellโamore, del farsi piccoli. Unโaltra via per giungere a Betlemme, allโincontro con il Bimbo, ma anche unโaltra via nel tornare a casa, perchรฉ la via di Erode, dellโillusione di bastare a se stessi, di โbrillare di luce propriaโโฆ non puรฒ sposarsi con la via di Dio (non potete servire Dio e mammona, cfr Mt 6,24).
La libertร interiore che porta a mettersi in discussione, permetterร ai Magi di rivedere le loro certezze, permetterร ai magi di โrivedere la stessa stellaโ.
vv. 9-10: โโฆUdito il re, partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finchรฉ giunse e si fermรฒ sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella provarono una gioia grandissimaโ. I magi si sono mossi seguendo la stella, ma ad un certo punto non la videro piรน, talmente forti della certezza che il re fosse nel palazzo: una certezza che ha momentaneamente abbagliato la loro ricerca, fino a far perdere loro la strada. Ma poi, accettato di mettersi in discussione, di โconvertirsiโ, la stella รจ rispuntata, guidandoli alla meta.
ร bello e importante questo passaggio, perchรฉ fa capire che il dramma dell’uomo non รจ mai quello di cadere, di sbagliare, ma รจ quello di arrendersi di fronte alle cadute. Come i Magi, anche noi, cercatori di veritร , rischiamo talvolta o spesso di lasciarci abbagliare dalle nostre convinzioni, fino a perdere la strada. Oggi ci viene insegnato a non temere di mettere in discussione le nostre certezze e conclusioni, perchรฉ un vero โcercatoreโ sa accettare di sbagliare e rimettersi in cammino. Il cuore ha grandi desideri, ha fame di giustizia e di veritร , di gioia e di speranzaโฆ perรฒ rischiamo di nutrirlo di cibo ingannevole, capace di soddisfare lโappetito superficiale che illude ma poi delude, lasciandoci un vuoto nel cuore. E lโamarezza del cuore ci fa sentire che abbiamo perso unโoccasione di crescita.
Eppure Dio non si stanca di attrarre a sรฉ i suoi amici, di suscitare in ciascuno il โdesiderio di Luiโ. โAlza il capo e guardaโ, ricorda Isaia. Non rassegnarti a โvedereโ solo ciรฒ che appare, vai oltre. Guarda oltre (cfr 1Sam 16,7, Dio guarda al cuore) e lasciati illuminare dalla โgloria del Signore che brilla su di teโ, scrive ancora il profeta Isaia (v. 1): questa รจ la luce da seguire, capace di illuminare le tenebre, dicevamo nella notte di Natale: โIl popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luceโ (Is 9,1). Una โluceโ che puรฒ smontare le nostre certezze, che โmanifestaโ chi รจ veramente Dio e chi sei veramente tu. Una luce capace di orientarci verso ciรฒ che effettivamente cerchiamo. Nei Magi il vangelo ci indica i veri cercatori di Dio, coloro che sono animati dallโamore e dalla ricerca della veritร e non da secondi fini.
Gesรน si โmanifesta/rivelaโ a tutte le genti. Eโ una veritร che sgretola molte nostre certezze, di noi sempre pronti a distinguere questi e quelli, di qua e di lร : โVerrร a te la ricchezza delle gentiโ (v 5). Questa รจ la festa dellโEpifania: la festa dei popoli! Gioia espressa nel canto del salmo: โTi adoreranno Signore tutti i popoli della terra: Tutti i re si prostrino a lui, lo servano tutte le gentiโฆ Perchรฉ egli libererร il misero e il poveroโ. Eโ la festa di coloro che si sono lasciati attrarre da Dio, accettando di essere portati dove solo Lui sa trasformare i cuori: โVi darรฒ un cuore nuovoโฆ toglierรฒ da voi il cuore di pietra e vi darรฒ un cuore di carneโ (Ez 36,26); โIo la sedurrรฒ, la condurrรฒ nel deserto e parlerรฒ al suo cuoreโ (Os 2,16).
v 11: โEntrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adoraronoโ. Quando la ricerca รจ animata dalla veritร , allora si trova ciรฒ che si cerca, e lo si sa cogliere anche da un โBimbo avvolto in fasce adagiato in una mangiatoiaโ (Lc 1,12, messa di natale della notte). ร interessante questo passaggio. Non basta infatti โcercareโ, se non si ha un cuore puro, se non si รจ liberi da interessi di parte, se non si รจ animati da sentimenti di veritร .
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Erode voleva adorare il bambinoโฆ ma sappiamo che questo desiderio era viziato (cfr Mt 2,16 โErode si accorse che i Magi si erano presi gioco di luiโฆ mandรฒ ad uccidere i bambini; Lc 9,9). Preso dalla paura e dallโambiguitร , talmente prigioniero del suo potere, Erode non รจ capace di vedere in quel Bimbo ciรฒ che realmente รจ, e si lascia prendere dalla paura di avere un concorrente pericoloso.
LโEpifania non manifesta solo Gesรน, il Figlio di Dio, ma rivela i cuori, manifestando che il Salvatore puรฒ essere accolto (come avvenuto per i pastori e i Magi) e anche rifiutato (Erode). Non nascondiamocelo, come ci sono โi magiโ cosรฌ cโรจ un Erode in ciascuno di noi. Cโรจ una parte di noi sempre pronta a mettersi in marcia, in camminoโฆ per conoscere e capire, per crescere e migliorare, per superarsiโฆ ma cโรจ insieme un Erode sempre pronto a distruggere sogni e speranze. Un Erode sempre pronto a fare โstrageโ di ogni nostro desiderio di bene, di bello, di giustoโฆ che non accetta che noi troviamo โil Bambinoโ capace di cambiare la vita. I Magi cโinsegnano che la vita รจ cammino che chiede di essere vissuto come Gesรน; Erode ci illude e ci lusinga affermando che solo successo e potere valgono per poter esistere.
In questa solennitร Gesรน si manifesta nei Magi e si rivela grazie a una stella capace di guidare allโincontro con Lui. Come con i Magi, Gesรน continua ancora oggi, per ciascuno di noi, ad attirarci a sรฉ e a guidarci con la luce della stella della Parola di Dio, dei sacramenti, dellโamoreโฆ Una stella capace di squarciare le tenebre dei nostri cuori, delle nostre difficoltร , delle nostre paure e dei nostri peccati: sรฌ, perchรฉ Dio ci raggiunge lรฌ dove siamo concretamente, non dove pensiamo o vorremmo essere. Ed รจ lรฌ, nella concretezza della nostra vita, che accende la luce della speranza e della fiducia. Che non svela tutto, come non ha svelato tutto ad Abramo (Gn 12; o a Maria Lc 1,26ss), ma รจ capace di illuminare il cammino, di indicare i passi.
A volte, come capitato con i Magi, la stella luminosa scompare e ci viene il dubbio di aver sbagliato, di aver perso la strada, fino a giungere nel โpalazzoโ delle nostre certezze anzichรฉ nella povertร dove Gesรน stesso ha scelto di manifestarsi: รจ la prova della fede. La prova che ci obbliga a far memoria del cammino, a domandarci se quella meta corrisponde alla gioia che ci ha mossi quando siamo partiti. Un vero pellegrino รจ colui che sa perchรฉ รจ partito e verso dove รจ incamminato. Questa veritร interiore ci renderร sempre capaci di rimetterci in marcia quando la meta raggiunta non corrisponde alla meta di partenza: qui, solo qui, giunti al limite della prova ritroveremo la stella luminosa, e ritroveremo tanti compagni di viaggio animati dagli stessi sentimenti di veritร , con i quali confrontarsi e rincuorarsi e, insieme, riprendere il cammino verso lโincontro con il โBambinoโ (ripensiamo allโesperienza del sacrifico di Isacco: saliranno il monte solo Abramo ed Isacco, gli altri dovranno aspettare ai piedi del monte: il momento della prova รจ una โlottaโ a โtu per tuโ con Dio: superata la lotta, gli amici comunque attendono ai piedi del monte per proseguire il cammino, cfr Gn 22).
v. 11 โLo adorarono e aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirraโ.
Oro, incenso, mirra: richiamano i doni della regina Saba, riferimento che abbiamo anche ritrovato nel salmo. Con lโoro si riconosce la regalitร di Gesรน; con lโincenso la sua divinitร , con la mirra la sua umanitร , tenuto conto che si tratta di una sostanza con la quale venivano cosparsi i corpi dei defunti.
Precisato questo, la luce della stella porta sempre a un atto di adorazione, a un chinarsi di fronte al mistero che si รจ fatto vicino. Porta a donare ma ancor piรน a donarsi. ร proprio il โdonarsiโ che frena tanti dal lasciarsi attrarre da Gesรน, che porta tanti a temere di perdere posizioni, comoditร , sicurezze, privilegiโฆ che frena nel cambiare vita, nel convertirsi. Ed รจ unโesperienza che puรฒ sempre accadere anche a quanti si sono messi in cammino perchรฉ la conversione รจ cammino di una vita, non di un momento. ร un continuo rimettersi in discussione, pur di lasciarsi amare da un Amore eterno. Un Amore che, in croce, darร la vita per amore. Per tutte le genti. Per tutti i popoli. E che chiederร di fare altrettanto (โVi ho dato lโesempioโฆโ Gv 13,15, lavanda dei piedi; Gv 15,9ss amateviโฆ come io vi ho amati).
Seguire la stella รจ seguire i propri desideri alti, giusti, belliโฆ quelli che entrano nel cuore e sono capaci di muovere la vita, di metterci in cammino sapendo affrontare fatiche, rischi, sconfitteโฆproprio come accaduto ai magi. Cosรฌ come puรฒ accadere a te, oggi. Adesso: seguire i desideri di Dio.
Per gentile concessione di don Andrea Vena. Canale YouTube.
