p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 7 Dicembre 2023

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Il Signore ci invita questโ€™oggi a basare la nostra vita sulla forza della Parola incarnata che ancora una volta viene dentro di noi e fra di noi per fare Natale.

Non ci chiede di non prendere in considerazione le nostre capacitร  che lui stesso ci ha donato, quanto invece di non fare sรฌ che queste capacitร  diventino finali, che queste capacitร  siano strumentali per accogliere il Signore che viene.

Uno dei problemi con cui ogni giorno noi ci imbattiamo sono le nostre paure e in particolare, per quanto la nascondiamo, la nostra paura di morire. Noi abbiamo paura di essere rifiutati o di essere lasciati soli; di essere considerati un peso o una seccatura; di essere derisi o considerati inutili. รˆ la paura profonda di non appartenere a nessuno, la paura della fine di ogni comunicazione, dellโ€™estremo abbandono.

La sofferenza piรน profonda delle persone non รจ data dalla loro incapacitร  di leggere, di studiare, di parlare o di camminare, ma della profonda paura del rifiuto, di essere un peso; a questo riguardo siamo tutti uguali: uomini di successo oppure no, donne in carriera o casalinghe, tutti abbiamo paura di essere un peso e di essere rifiutati.

La nostra sofferenza piรน grande viene dal perdere contatto con la coscienza di essere amati e dal pensare a noi stessi come a una presenza inutile e indesiderata.

Prendersi cura di noi stessi e degli altri significa aiutarci e aiutarli a superare la tentazione del rifiuto di sรฉ: ricchi o poveri, famosi o sconosciuti, disabili o in piena forma, tutti condividiamo la paura di essere lasciati soli e abbandonati, una paura che rimane nascosta sotto la scorza dellโ€™autocontrollo.

Prendersi cura di noi, prendersi cura delle persone significa dunque essere presenti in mezzo a questo campo di battaglia sterminato e immenso.

Chi dice di amare Dio che non vede e non ama il fratello che vede รจ un bugiardo, dice Giovanni nelle sue epistole.

Non chi dice Signore, Signore entrerร  nel Regno ma chi fa la volontร  del Padre. E fare la volontร  del Padre significa fondare la nostra esistenza sulla roccia anzichรฉ sulla sabbia dei nostri timori e delle nostre paure. E fare la volontร  del Padre significa essere presenti nel campo di battaglia delle nostre insicurezze e delle nostre paure; essere presenti nel campo di battaglia delle insicurezze e delle paure dei nostri fratelli.

Costruire sulla sabbia significa fidarsi solo delle nostre capacitร , significa dover nascondere le nostre paure anzichรฉ essere presenti ad esse, significa chiudersi agli altri perchรฉ le loro paure ci ricordano le nostre e ci fanno ancora piรน paura; significa non poterli amare; significa accontentarci di dire Signore, Signore.

Spesso quando ci troviamo di fronte ad una persona ammalata speriamo che tutto finisca presto, magari dicendoci che cosรฌ la persona cara smette di soffrire. Questo puรฒ essere vero, ma solo in parte. Di fronte alla battaglia che il nostro caro o il nostro amico combatte, noi rischiamo di farci sopraffare dalla sua e dalla nostra angoscia. Ci lasciamo sopraffare da sentimenti di impotenza, di solitudine, di dubbio e anche di colpa, legati al nostro desiderio spesso inconscio che tutto finisca presto.

Questo รจ uno degli effetti della sabbia su cui costruiamo se decidiamo di agire da soli. Non รจ vero che chi fa da sรฉ fa per tre. รˆ vero solo in apparenza, perchรฉ ad un certo punto la realtร  si incarica di far saltare tutte le nostre false certezze e sicurezze e ci riporta ad un alveo da cui siamo scappati: lโ€™alveo naturale della nostra vita.

Costruire sulla roccia significa porre come forza ultima della nostra esistenza Dio, il suo amore e la ricerca di concretizzazione di questo amore che รจ Presenza. Costruire sulla roccia significa essere presenti a noi stessi e agli altri in un modo vero che non ci porta a nascondere nessuna parte della nostra esistenza: ci porta invece ad evangelizzarla, ad annunciare anche a quella parte della nostra esistenza la buona novella. Un annuncio pieno di speranza che provoca la sequela dellโ€™Unico che ha camminato con le proprie paure e incertezze senza mai nasconderle e senza mai camuffarle con false sicurezze.

Cosรฌ vivremo liberi dalla paura di essere abbandonati e saremo noi i primi che non abbandoneremo; solo cosรฌ vivremo liberi dalla paura di rimanere soli e vivremo la nostra solitudine in compagnia di Dio e dei nostri fratelli. Questa รจ volontร  del Padre, questa รจ costruire sulla roccia una costruzione antisismica e anti-alluvionale.

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