don Andrea Vena – Commento al Vangelo di domenica 3 Dicembre 2023

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Iniziamo oggi un nuovo Anno Liturgico, simbolo del cammino della vita, stella polare che sola รจ capace ad allenare i nostri passi verso lโ€™Incontro con il Signore che viene. Un percorso fatto di silenzio e di stupore, di ascolto e diย  impegno, di allenamento e di fatica, di solitudine e fraternitร : รจ la vita. Il primo tempo dellโ€™Anno Liturgico รจย  lโ€™Avvento, contraddistinto dal colore viola-morello dei paramenti: meno scuro di quello di Quaresima, perย  sottolineare la gioia verso la quale si va incontro, la nascita di Gesรน; senza il canto del Gloria e con una presenzaย  minimale di fiori, talvolta sostituiti dalla corona dโ€™Avvento (salvo lโ€™8 dicembre, per la solennitร  dellโ€™Immacolata).ย 

Lungo questo cammino liturgico veniamo educati ad abbandonare lo stile mendicante, quello nel quale non sai daย  dove vieni neโ€™ dove vai, per assumere lo stile di pellegrino: ยซSignore, non sappiamo dove vai e come possiamoย  conoscere la via Gli disse Gesรน: โ€œIo sono la via, la veritร  e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di meยปโ€ (cfrย  Gv 14,5). Un cammino lungo il quale ciascuno รจ invitato a porsi sempre una domanda: ยซQuanto sto facendo mi portaย  allโ€™incontro con il Padre del cielo? O no? Mi avvicina o mi allontana?ยป. Questo chiede di ponderare le cose, di nonย  agire sullโ€™onda di istinti, emotivitร  o superficialitร : chiede vigilanza interiore. Maturitร , tenendo fisso lo sguardo inย  Colui che si offre a noi come modello di autentica umanitร , Gesรน (cfr Ef 4,12-15).ย 

Una delle caratteristiche del pellegrino, ci ricorda il testo della prima lettura, รจ saper fare ยซmemoriaยป, il tener vivo  nel cuore il senso della vita e della storia: da Chi provengo e verso Chi vado (Dio). Un far ยซmemoriaยป anche nei  momenti difficili: ยซPerchรฉ ci lasci vagare lontano dalle tue vieโ€ฆ lasci indurire il nostro cuore!โ€ฆ Ritorna per  amore!ยป (63,18). Un grido che nasce da una presa dโ€™atto: ยซโ€ฆTu sei adirato, abbiamo peccato contro di te da lungo  tempo e siamo stati ribelliโ€ฆ nessuno invocava il tuo nomeยป (64,4-6), animato da una fiducia: ยซMa, Signore, tu sei  nostro padre; noi siamo argilla e tu colui che ci dร  forma, tutti siamo opera delle tue maniยป (64,7). Ed รจ proprio a  partire da questa consapevolezza che il credente-pellegrino sa osare nella sua richiesta: ยซSe tu squarciassi i cieli e  scendessi!โ€. Parole che nel salmo responsoriale si fanno supplica: ยซRisveglia la tua potenza, vieni a salvarci!  Ritorna! Guarda dal cielo, vedi e visitaโ€ฆ e promessa โ€ฆda te piรน non ci allontaneremoยป (salmo). Ma non basta  chiedere, supplicare se poi non ci si pone in atteggiamento di attesa, di ascoltoโ€ฆ Ed ecco il vangelo.  

v. 33: ยซState attenti vegliateโ€ฆnon sapete quando sarร  il momentoยป. 

Vegliare vuol dire ยซstare svegliยป, stare con gli occhi aperti, ยซfare attenzioneยป. รˆ lโ€™atteggiamento della sentinella  che veglia la notte, lottando contro il sonno. Attesa e attenzione vanno dunque di pari passo.  v34: ยซEโ€™ come uno che รจ partito per un viaggioโ€ฆha lasciato la propria casa e dato il potere ai serviยป.  Gesรน, per spiegare il significato del vigilare nellโ€™attesa, si serve dellโ€™immagine di un uomo che lascia le sue cose ai  servi fino al suo ritorno; cioรจ condivide con loro le sue responsabilitร  (parabola dei talenti, cfr Mt 25,14ss, testo che  abbiamo meditato il 19 novembre, cioรจ a conclusione dellโ€™Anno liturgico e questo aiuta a cogliere come il cammino  liturgico รจ concatenato, รจ parte di un unico progetto).  

v. 35b: ยซVigilateโ€ฆ non sapete quando il padrone di casa ritornerร , se alla sera o a mezzanotte o al canto del  gallo o al mattinoยป.  

Le ore richiamano il cambio della guardia dei soldati romani, ma nello stesso tempo ci riportano ai momenti decisivi  della vita di Gesรน: la sera del giovedรฌ, quando Gesรน si consegna ai suoi come nutrimento nella cena pasquale (cfr Mt 26,26, โ€œQuesto รจ il mio corpoโ€); a mezzanotte quando รจ nel Getsemani e Giuda tradisce lโ€™Amore con un falso  gesto dโ€™amore, il bacio (cfr Mt 26,49); al canto del gallo, quando Pietro lo rinnega (cfr Mc 14,72); allโ€™alba, quando  viene condannato a morte (Mt 27,26). Momenti in cui i discepoli furono trovati impreparati/โ€œaddormentatiโ€ (cfr Mc  14,37ss). 

v. 37: ยซQuello che dico a voi lo dico a tutti: vegliate!ยป.  

Se prima Gesรน parlava ai suoi discepoli, ora conclude invitando โ€œtuttiโ€ a โ€œvegliareโ€, indicando in questo modo cheย  questo รจ lโ€™atteggiamento fondamentale del credente: โ€œVegliate!โ€. (cfr โ€œSiate temperanti, vigilate. Il vostro nemico,ย  il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fedeโ€ (1Pt 5,8).ย 

II. Cosa dice a me la Parola/Gesรน 

Allโ€™inizio di questo nuovo cammino, primo giorno dellโ€™Anno Liturgico, la liturgia ci indica la Meta da raggiungere,  verso Chi stiamo andando, la Via da percorrere, come vivere nellโ€™attesa, e come accogliere Colui che viene. Modo  maturo di vivere la vita, di vivere la fede. Stiamo parlando dellโ€™Avvento ultimo ossia della terza venuta di Gesรน,  quando Egli tornerร  nella gloria, Signore e Re dellโ€™Universo (solennitร  che celebreremo nellโ€™ultima domenica  dellโ€™Anno Liturgico il prossimo anno, novembre). Nella prima venuta Gesรน, senza far rumore, ha squarciato i cieli ed รจ venuto in mezzo a noi nel Bimbo di Betlemme (cfr Lc 2); oggi, ancora senza far rumore, continua a venire in  mezzo a noi nel volto di ogni fratello/sorella (cfr Mt 25), e continua a venire, sempre senza far rumore, nella rugiada  della grazia dei Sacramenti. Queste coordinate ci permettono di orientare la โ€œbussola della vitaโ€ e, senza far  rumore, imparare a testimoniare con la vita stessa, e se serve con la parola (san Francesco), la gioia dellโ€™andare  incontro al Padre. 

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Lโ€™inizio di questo nuovo Anno Liturgico rappresenta la nuova opportunitร  che il Signore Dio ci offre per crescereย  nel suo Amore, per convertirci a Lui con tutto noi stessi. Lโ€™atteggiamento di fondo che viene chiesto di assumereย  allโ€™inizio del cammino รจ quello della ยซvigilanzaยป, dello stare svegli e allโ€™erta. Dellโ€™essere preparati perchรฉ nessunoย  sa quando e come il padrone tornerร . Attraverso questa parabola il Signore Gesรน ci ricorda che, anche se possiamoย  illuderci di avere la vita in mano, in realtร  non conosciamo nรฉ i tempi nรฉ dominiamo il tempo, ma siamo chiamatiย  a ricordarci, a fare memoria che la vita non รจ nostra, รจ un ยซdonoยป. Solo questo aiuterร  a vivere il tempo, la vita e ilย  cammino che oggi iniziamo in modo consapevole, maturo e responsabile.

Infatti la vigilanza non consiste tanto nelย  ยซfare qualcosaยป, ma nel tenere accesa la lampada del cuore (cfr dieci vergini, Mt 25,1-13), consapevoli che siamo inย  cammino verso lโ€™Incontro con il Signore che viene. La vigilanza รจ dunque lโ€™arte del discernimento, dello scrutare eย  del cogliere i segni che Dio getta a piene mani nel giardino della nostra vita. Cogliere che in questa vita concreta,ย  impastata di virtรน e di fragilitร  e di peccato, Dio comunque opera grandi meraviglie: a noi lasciarci stupire dalle sueย  sorprese. Ecco perchรฉ la liturgia nelle domeniche dโ€™Avvento ci affianca il profeta Isaia, quale maestro di desiderio,ย  di attesa, di sentinella. Ce lo affianca perchรฉ possiamo imparare da Lui a vivere lโ€™attesa e divenire cosรฌ credentiย  maturi, capaci di sorridere alla vita perchรฉ capaci di lasciarci sorprendere dalle sorprese di Dio.ย ย 

Lโ€™Avvento diventa cosรฌ non solo il tempo che ci prepara al Natale, la sorpresa piรน bella che Dio mai ha realizzatoย  per noi, ma รจ la cifra, la chiave stessa di lettura della vita, di un vivere nellโ€™attesa del suo ritorno nellโ€™ultimo giorno.ย  Vivere nellโ€™attesa di Lui non significa stare tutto il giorno in ginocchio a mani giunte, ma vivere dentro questaย  concreta storia personale e scorgere i segni della sua Presenza: ยซUomini di Galilea, perchรฉ state a guardare il cielo?ยปย  (At 1,11), dissero gli angeli ai discepoli dopo lโ€™Ascensione al cielo di Gesรน; ยซEgli vi precede in Galileaยป (Mt 28,7), cioรจย  dentro la vita ordinaria, quotidiana, feriale. Lโ€™Anno Liturgico inizia cosรฌ, aiutandoci a vivere la vita coltivando unoย  sguardo sul futuro.

Tenendo fisso lo sguardo alla Meta, la sola che daโ€™ senso al cammino e alle scelte che questoย  cammino richiederร . Se viene meno questo sguardo, se viene meno la certezza della Presenza di Gesรน nella mia eย  nostra vita, se viene meno la fede in Gesรนโ€ฆ anche il cammino perde di senso e di significato. Questo chiede di vivere nel mondo, ma senza lasciarci prendere dalle cose del mondo (Gv 15,18-21). Questo รจ lo spazio e il tempoย  che Dio ha dato a ciascuno per affinare il cuore, lo sguardoโ€ฆ per cogliere i segni della sua Presenza e saper cosรฌย  cantare la gioia della vita, la gioia di non sapersi soli, perchรฉ Gesรน, il Signore, รจ qui, รจ con me/noi. Questo spinge aย  mettersi in gioco, a diventare operai laboriosi, servi capaci di mettere in gioco i talenti ricevutiโ€ฆ non guardando aย  quanto gli altri hanno o non hanno, ma a saper gioire perchรฉ grazie ai doni che ciascuno ha ricevuto partecipiamoย  allโ€™unico disegno dโ€™Amore di Dio.

Ciascuno ha ricevuto un compito, ossia ciascuno ha il giusto posto nella vita e,ย  nellโ€™Amore di Dio, siamo dipendenti lโ€™un lโ€™altro. Questo sarร  o comunque dovrebbe essere il segno piรน bello eย  tangibile che possiamo mostrare agli altri, che possiamo testimoniare agli altri. Pellegrini, amici che camminano insieme tenendo fisso lo sguardo alla Meta e da essa lasciandoci orientare e sostenere, motivare e rafforzare,ย  ยซGareggiando nello stimarsi a vicendaโ€ฆ facendo il bene, ferventi nello spiritoโ€ฆ lieti nella speranza, costanti nellaย  tribolazioneโ€ฆperseveranti nella preghieraโ€ฆpremurosi nellโ€™ospitalitร ยป (cfr Rm 12,10-13). Vigilare, essere di sentinellaย  non รจ dunque un ยซfareยป quanto un modo di essere, di stare nella vita, ben sapendo a Chi apparteniamo, Chi ci haย  fatti, Chi attendiamoโ€ฆ Siamo opera dโ€™arte, tra le mani di un Vasaio che ci ama di amore eterno, ci amaโ€ฆda morire!ย  Unโ€™attenzione fatta di silenzi e di sguardi, di ascolto e di risposta, di servizio e prossimitร . Allora viviamo nellโ€™attesa,ย non col volto triste e cupo, ma con la gioia di chi sa attendere Colui che certamente viene per introdurci nella gioiaย  del Cielo.ย 

Questo รจ lo stile da viversi lungo questo anno. Questo รจ lo stile da vivere nella vita, educandoci sempre ad andare  allโ€™essenziale.  

Per gentile concessione di don Andrea Vena. Canale YouTube.

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