PADRE PADRONE?
Il fatto che la famosa parabola dei talenti si avvii con un verbo coniugato al futuro,ย avverrร che,ย significa che lโintento di Gesรน รจ quello di prepararci (come la sua chiesa sta facendo allโavvicinarsi dellโAvvento) a quelย giorno del Signoreย di cui S.Paolo parla ai cristiani di Tessalonica (2a lettura). La parabola conferma che il ritorno del Signore รจ certo, anche se non se ne conosce la modalitร e il puntuale riferimento spazio-temporale.
Cosa รจ necessario sapere su quel giorno? In che modo ci si prepara? A cosa dare somma importanza nellโattesa? La parabola delle vergini stolte e sagge di domenica scorsa ha giร dato unโindicazione fondamentale. Prima di tutto vegliare, cioรจ stare attenti a come ci si relaziona con il proprio tempo, non vivere come se noi ne fossimo i padroni.
Cercare di essere previdenti (riserve di olio in piccoli vasi) per saper affrontare lโimprevedibile appuntamento con lo Sposo, onde evitare che la lampada della fede si spenga e non ci si accorga del suo passaggio. Ma lโinsegnamento della parabola di questa domenica scende ancora piรน in profonditร .
Come un uomo che partendo per un viaggio, chiamรฒ i suoi servi e consegnรฒ loro i suoi beniย (Mt 25,14).ย Puoi pensarla come vuoi, ma la vita sta tutta in questa prima affermazione. Io non me la sono data la vita, so solo che Qualcuno mi ha chiamato ad essa e in essa mi ha messo dentro i suoi doni. Se la vita รจ un dono allora ci si mette al suo servizio, al di lร della sua multiformitร . Ecco la questione della diversitร dei talenti donatiย secondo la capacitร di ciascunoย (Mt 25,15).ย
ร interessante osservare che cโรจ chiย subitoย sembra capire che nella vita, i doni che si hanno vanno donati, impiegati, trafficati, perchรฉ questo vuol dire essere servi suoi, come se si intuisse che la vita che si รจ ricevuta in dono va donata, altrimenti si snatura e ce ne facciamo padroni. Infatti cโรจ anche chi nasconde il dono ricevuto (Mt 25,16-18). Perchรฉ fa questo? Lui stesso lo confesserร a chi di dovere. Infatti,ย dopo molto tempo il padrone di quei servi tornรฒ e volle regolare i conti con loroย (Mt 25,19), e cosa scopriamo?
Che i due servi che hanno condiviso i loro talenti sono diventati fecondi: hanno capito che il segreto della vita รจ donare ciรฒ che si รจ e ciรฒ che si ha. Questo li fa assomigliare al padrone che, prima di partire, aveva condiviso i suoi beni con loro. Perciรฒ la loro comune ricompensa รจ sentirsi dire:ย prendi parte alla gioia del tuo padroneย (Mt 25,21-23).ย Perchรฉ questi รจ โil padroneโ: un padre grande nellโamore che ci dona tutto con sรฉ, non si tiene niente, donandoci persino la sua divinitร , ovvero la sua capacitร di amare.
Cosa scopriamo del servo che scavรฒ la buca per nascondere il suo talento? La sua confessione รจ rivelazione del suo cuore:ย Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso.ย Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciรฒ che รจ tuoย (Mt 25,24-25).ย Proviamo a declinare queste affermazioni. Intanto questo servo รจ sicuro di conoscere il suo padrone. Perchรฉ รจ cosรฌ sicuro? E qual รจ la sua sicurezza?
Lo definisce un uomo duro,ย persino ingiusto, perchรฉ miete e raccoglie dove non ha faticato e dove non ci ha messo del suo seme. E la cosa davvero paradossale รจ che questa sicurezza si mantiene con la sua paura, come se costui si trovasse a suo agio in essa e non temesse di seguirla nelle sue decisioni. Il problema capitale del servo รจ questa falsa conoscenza data invece come sicura, frutto della distorsione diabolica dellโimmagine di Dio. Il messaggio importantissimo della parabola allora, non รจ semplicemente quello di darsi da fare nella vita per far fruttare i propri talenti, ma piuttosto di interrogarsi sul movente profondo del proprio vivere.
Che immagine di Dio vive in me? Corrisponde a quella che Gesรน mi dona nei vangeli? Nella mia vita, faccio esperienza di un โpadre padroneโ o di un padrone perchรฉ grande padre nellโamore? Il compito di ciascuno, nel suo cammino, รจ di darsi una risposta sincera, per non rischiare di trovarsi troppo tardi a scoprire di aver affossato il proprio talento in una buca.
AUTORE: d. Giacomo Falco Brini
FONTE: PREDICATELO SUI TETTI
