Gesรน รจ stupito da quanto sta accadendo: chi avrebbe dovuto accogliere il Messia, riconoscerlo, accoglierlo con gioia e stupore si รจ rinchiuso nella propria supponenza religiosa, storcendo il naso davanti al Nazareno, troppo dimesso e umile per soddisfare il desiderio di riscatto della maggioranza del popolo.
I farisei, gli scribi, i sadduceiโฆ tutti hanno qualche ragione per rifiutare la sua pretesa, chiudendo occhi e orecchie davanti al suo annuncio. Chi meglio degli uomini di fede e devoti avrebbe potuto riconoscere nelle sue parole il richiamo dei profeti a tornare sulle strade di Dio?
Cosรฌ non รจ accaduto, anzi. Sono invece i poveri, i semplici, gli umili a seguirlo, ad ascoltarlo, ad accoglierne la testimonianza. Coloro che, agli occhi dei dottori della Legge e degli scribi, apparivano maledetti, perchรฉ incapaci di comprendere le norme da rispettare. Ha sbagliato strategia pastorale, il Maestro, il sogno lungamente coltivato. E Gesรน, davanti al fallimento del suo progetto, invece di rammaricarsi e scoraggiarsi che fa?
Capisce che il Padre ha agito in questo modo per venire incontro proprio ai figli perduti della casa di Israele. E gioisce, esultando e benedicendo il Padre. Cosรฌ รจ Dio: se si chiude una porta apre una finestra, se si chiude una finestra apre una breccia nei nostri cuori.
E ciรฒ che ai nostri occhi appare come limite e fallimento diventa, nella logica amorevole di Dio, opportunitร di cambiamento, di svolta, di ribaltamento delle (piccine) logiche del mondo. Non รจ quello che accade nelle nostre stanche parrocchie? Ci appoggiamo a un modello che si replica di anno in anno, facendo piccole modifiche, salvo accorgerci che coloro che dovrebbero (potrebbero) accogliere, i cristiani di lungo corso, abbandonano la vita comunitaria.
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E se, invece di lamentarci, facessimo come Gesรน scoprendo l’azione del Padre al di lร delle nostre azioni? Chiediamo al Maestro di saper riconoscere l’incredibile opera di Dio nelle nostre vite!
โ๏ธย Commento al brano del Vangelo di:ย ย โย Mt 11,25-27
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