don Andrea Vena – Commento al Vangelo di domenica 25 Giugno 2022

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Domenica scorsa Gesรน ci aveva coinvolti nella sua missione โ€“ a tal punto da divenire noi tutti ยซpopolo sacerdotaleยป – eย  altresรฌ invitati a lasciarci coinvolgere di fronte alle folle smarrite e affamate; a lasciarci scomodare dalla nostra tranquillitร  pur di sentirci parte delle gioie e delle fatiche, della speranza e delle sofferenze di quanti incontriamo lungo il cammino. Di fatto, Gesรน ci chiese di fare come Lui ha fatto con noi: avere compassione. Un compito, una missione che nonย  รจ al di sopra delle nostre possibilitร , perchรฉ essa รจ incisa nei nostri cuori (cfr Dt 30,10ss); e neppure dobbiamo lasciarciย  frenare dal peso delle nostre fragilitร , perchรฉ come a san Paolo, cosรฌ a noi il Signore ripete: ยซTi basta la mia grazia; laย  mia potenza infatti si manifesta nella debolezzaยป (cfr 2Cor 12,9).ย ย 

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Oggi la liturgia ci fa fare un passo in piรน. Aver paura di fronte al compito affidatoci รจ normale, umano. La paura รจ lo  stato dโ€™animo che attraversa i cuori di tutti, perchรฉ siamo di natura siamo fragili (cfr Gn 3), e il povero che cโ€™รจ in noi/la  miseria che caratterizza la nostra vita, ci accompagnerร  sempre (cfr Mc 14,7). 

Se ci pensiamo, anche Gesรน nel Getzemani ha avuto paura, tanto da chiedere al Padre che gli fosse evitato quel ยซcaliceยป  (Mt 26,39). E cosรฌ รจ stato per i profeti prima di Gesรน. Motivi per cui avere paura ci sono e ci saranno sempre: paure che  possono nascere dallโ€™esterno, causate dallโ€™avversione di coloro che non condividono il nostro stile di vita e il messaggio  che portiamo, come capitato al profeta Geremia, nellโ€™esperienza descritta nella I lettura: ยซSentivo la calunnia di molti:  Tutti i miei nemici aspettavano la mia caduta: โ€œForse si lascerร  trarre in inganno, cosรฌ noi prevarremoโ€ฆโ€ยป. Altre volte, in 

vece, la paura puรฒ nascere dal sentirsi inadeguati, pressati dal peso delle proprie fragilitร : pensiamo, per fare un esempio, ancora al profeta Geremia: ยซNon so parlare, Signore, perchรฉ sono giovaneยป (Ger 1). Altre volte la paura puรฒ essereย  dovuta dallโ€™ariditร  interiore, dal sentire Dio lontano; รจ unโ€™esperienza di oscuritร  di cui, ai nostri giorni, si รจ fatta eco santaย  Teresa di Calcutta nel suo diario, situazione che san Giovanni della Croce (santo e dottore della Chiesa, 1542-1592) definรฌ in unaย  sua opera ยซLa notte oscuraยป.ย ย 

Preso quindi atto che la ยซpauraยป รจ parte di noi, non รจ un incidente di percorsoโ€ฆ dobbiamo guardare come รจ stata affrontata. In fondo Gesรน nellโ€™invitarci a seguirLo non ci ha promesso una vita facile o senza ostacoli (ยซChi vuole venireย  dietro a me prenda la sua croceยป, Lc 9,22ss): ci ha perรฒ garantito di essere il ยซDio con noiยป (Is 7,14, Natale) e il suo aiutoย  per affrontare ogni tornante della vita, fino alla fine del mondo (cfr Mt 28,20).ย 

I Profeti, ma cosรฌ sarร  anche per il Signore Gesรน, hanno saputo su Chi appoggiarsi: ยซIl Signore รจ al mio fianco come un  prode valoroso, per questo i miei persecutori vacilleranno (Geremia, I lettura). Concetto che Gesรน riprenderร  nellโ€™odierno  testo del vangelo: ยซNon abbiate pauraยป, perchรฉ nulla sfugge dallo sguardo di Dio. Questa รจ la forza e la speranza del  credente che la liturgia ci aiuta a trasformare in preghiera nel canto del salmo: ยซPer Te io sopporto lโ€™insultoโ€ฆ perchรฉ mi  divora lo zelo per la tua causaโ€ฆ Io rivolgo a te la mia preghieraโ€ฆ Rispondimi, Signore, perchรฉ buono รจ il tuo amoreโ€ฆยป.  Entriamo cosรฌ nel dettaglio di questo testo evangelico per cercare di capire cosa dice la Parola e cosa essa vuole dire a  noi oggi.  

vv. 26-27: ยซIn quel tempo Gesรน disse ai suoi apostoli: โ€œNon abbiate paura degli uomini, poichรฉ nulla vi รจ di nascosto  che non sarร  svelato nรฉ di segreto che non sarร  conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce,  e quello che ascoltate allโ€™orecchio, voi annunciatelo nelle terrazzeยป.  

Gesรน invita a non avere paura, perchรฉ il messaggio non รจ di chi lo porta, ma di manda, di Dio. Il profeta Geremia ยซsentivaย  la calunnia di moltiยป, sentiva il fiato sul collo dei suoi persecutori, ma non ha rinunciato ad annunciare la Parola, non haย  rinunciato ad essere ciรฒ per cui era stato chiamato: essere messaggero di Dio. Un coraggio, il suo, non costruito aย  tavolino, ma emerso dalla certezza che il Signore era al suo fianco. Riprendendo un testo di san Paolo, possiamo direย  che i profeti di ieri e di oggi sanno in quali mani hanno posto la loro vita: ยซSo infatti in chi ho posto la mia fede e sono ย convinto che egli รจ capace di custodire fino a quel giorno ciรฒ che mi รจ stato affidatoยป (2Tm 1,12). Dio sa prendersi cura diย  ciascuno di noi, in ogni situazione della vita, sia essa attraversata dalle gioie o dalle sofferenze, dalla serenitร  o dalle ย fragilitร . La vita tutta รจ presa in seria considerazione da Dio e nulla sfugge a Lui.ย 

vv. 28-31: ยซE non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno il potere di uccidere lโ€™animaโ€ฆDue  passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrร  a terra senza il volere del Padre  vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete molto piรน di molti  passeri!ยป 

La serenitร  alla quale il Signore invita non รจ dunque mancanza di difficoltร , fatiche e persecuzioni, come dichiarerร  Gesรน stesso ai suoi discepoli: ยซSe hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voiยป (cfr Gv 15,20), ma sta nella certezza che  Dio si prenderร  cura di ciascuno in ogni frangente della sua vita: ยซPerfino i capelli del vostro capo sono tutti contatiยป!  Potranno anche toglierci i beni, la saluteโ€ฆ anche la vita, ma nessuno potrร  toglierci la fiduciosa certezza che Dio รจ e  rimane con noi. Questa amicizia, dolce e fedele, nessuno potrร  cancellarla, come ricorda Gesรน: ยซNon abbiate paura di  quelli che uccidono il corpo ma non hanno il potere di uccidere lโ€™animaยป, ossia di uccidere quel legame indicibile e divino che il Signore assicura quaggiรน in terra quale premessa della condivisione eterna in cielo: la sua Amicizia. Ormai il suo  

amore per noi, la sua amicizia per noi รจ ยซinchiodata sulla croceยป e nessuno la schioderร  piรน! vv. 32-33: Perciรฒ chiunque mi riconoscerร  davanti agli uomini, anchโ€™io lo riconoscerรฒ davanti al Padre mio che รจ  nei cieli; chi invece mi rinnegherร  davanti agli uomini, anchโ€™io lo rinnegherรฒ davanti al Padre mio che รจ nei cieliยป. La fedeltร  a Dio, dunque, รจ salda perchรฉ non appiattita quaggiรน, ma perchรฉ proiettata verso il cielo. Tutto diventa cosรฌ  relativo perchรฉ solo Dio รจ assoluto, รจ Tutto.  

La testimonianza del discepolo, quindi, sarร  tanto piรน efficace quanto piรน il suo cuore sarร  libero dalla paura perchรฉ  saldo nella fiducia/abbandono nel suo Dio e Signore Gesรน. La perseveranza piรน vera e piรน bella, infatti, non รจ quando  tutto va bene, quando non ci sono difficoltร  o si sente Dio particolarmente vicinoโ€ฆ quasi che tutto questo sia frutto di  uno sforzo umano o di una conquista personale, ma la vera perseveranza si fonda sulla sicurezza che il legame dโ€™amore  di Dio non viene mai meno. Neppure nella dubbio della fatica o nella vergogna della fragilitร . Dio cโ€™รจ. 

Il commento al Vangelo di domenica 25 giugno 2023 curato da don Andrea Vena. Canale YouTube.