don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 30 Maggio 2023

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Saper perdere per imparare a gioire – Martedรฌ della VIII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

โœ๏ธย Commento al brano del Vangelo di: โœย Mc 10,28-31

Dal libro del Sirร cideย Sir 35,1-15

Chi adempie i comandamenti offre un sacrificio che salva.

Chi osserva la legge vale quanto molte offerte;

chi adempie i comandamenti offre un sacrificio che salva.

Chi ricambia un favore offre fior di farina,

chi pratica lโ€™elemosina fa sacrifici di lode.

Cosa gradita al Signore รจ tenersi lontano dalla malvagitร ,

sacrificio di espiazione รจ tenersi lontano dallโ€™ingiustizia.

Non presentarti a mani vuote davanti al Signore,

perchรฉ tutto questo รจ comandato.

Lโ€™offerta del giusto arricchisce lโ€™altare,

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il suo profumo sale davanti allโ€™Altissimo.

Il sacrificio dellโ€™uomo giusto รจ gradito,

il suo ricordo non sarร  dimenticato.

Glorifica il Signore con occhio contento,

non essere avaro nelle primizie delle tue mani.

In ogni offerta mostra lieto il tuo volto,

con gioia consacra la tua decima.

Daโ€™ allโ€™Altissimo secondo il dono da lui ricevuto,

e con occhio contento, secondo la tua possibilitร ,

perchรฉ il Signore รจ uno che ripaga

e ti restituirร  sette volte tanto.

Non corromperlo con doni, perchรฉ non li accetterร ,

e non confidare in un sacrificio ingiusto,

perchรฉ il Signore รจ giudice

e per lui non cโ€™รจ preferenza di persone.

La vita progredisce sulle due gambe del culto e della caritร 

Ben Sira, autore dellโ€™omonimo libro biblico, espone la ricchezza della tradizione sapienziale dโ€™Israele che mette in dialogo il culto, con le sue forme rituali, e la pratica dei comandamenti. Nella vita del credente sapiente liturgia e morale si illuminano vicendevolmente. Lโ€™uomo saggio esprime nella caritร  fraterna, soprattutto nei confronti dei piรน deboli, la forma piรน completa del culto a Dio. Chi fa il bene e si astiene dallโ€™operare il male รจ gradito a Dio perchรฉ si presenta a lui con il cuore pieno di gratitudine. La riconoscenza nei confronti del Signore predispone alla bontร  e al rispetto nei riguardi degli altri. La giustizia e la caritร  innescano un circolo virtuoso nel quale fluisce la benedizione di Dio che si irradia in un raggio di azione sempre piรน ampio.

โœ Dal Vangelo secondo Marcoย Mc 10,28-31

Riceverete in questo tempo cento volte tanto insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrร .

In quel tempo, Pietro prese a dire a Gesรน: ยซEcco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguitoยป.

Gesรน gli rispose: ยซIn veritร  io vi dico: non cโ€™รจ nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva giร  ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrร . Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primiยป.

Saper perdere per imparare a gioire

Un tale era andato da Gesรน per chiedere consiglio su cosa fare per ereditare la vita eterna. Era giร  sulla buona strada dellโ€™osservanza dei comandamenti e Gesรน gli propone di vendere tutto per darlo ai poveri e poi seguirlo. Quellโ€™uomo si era voltato indietro ed era andato via triste perchรฉ non voleva lasciare i suoi molti beni. Lโ€™attaccamento alle ricchezze รจ grande ostacolo alla salvezza, ovvero al godimento della vera gioia. Il possesso dei beni, e il piacere che esso procura, ci educano a pensare che anche la salvezza sia un bene da conquistare e possedere per provare il grado piรน alto del piacere.

In realtร  ci autocondanniamo ad una tristezza senza consolazione. Pietro, a nome anche degli altri discepoli, esterna il suo pensiero secondo il quale la loro scelta di lasciare tutto sia il prezzo da pagare per ottenere quello che si vuole. Lโ€™apostolo si confronta con lโ€™uomo che aveva rifiutato lโ€™invito di Gesรน pur di non perdere le proprie ricchezze; lui invece, come anche gli altri apostoli, hanno lasciato tutto per seguirlo. Non importa tanto quanto si lascia alle spalle e ciรฒ a cui si rinuncia, ma conta per chi e per cosa lo si fa.

Lโ€™amore per Gesรน cresce nella misura dello spazio che liberiamo per lui nel nostro cuore. Farsi poveri non significa ridursi in miseria ma creare lo spazio della libertร  dalle cose da gestire, e che alla fine ci gestiscono, per lasciarci abitare da un amore cento volte piรน gratificante del piacere che potrebbero darci i beni di questo mondo. Chi allenta la presa sulle cose e sulle persone, chi rinuncia alla pretesa di avere il controllo su tutto, chi non segue lโ€™istinto dellโ€™aviditร  e della cupidigia, chi si libera dalle ansie della prestazione, si regala la gioia di scoprire sempre cose nuove, lโ€™entusiasmo nel creare relazioni di amicizia, gode la bellezza della comunione e della condivisione, riesce a vedere il bello ovunque e anche quando le sorti sono avverse sa adattarsi per non perdere la fiducia e la speranza.

Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per l’evangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualitร  biblica a Matera

Fonte – il blog di don Pasquale “Tu hai Parole di vita eterna