APPARIZIONI AI DISCEPOLI: 20,19-29
Struttura
Mentre Matteo e Giovanni 21 pongono la prima apparizione del Risorto in Galilea, Giovanni 20, come Luca e Marco 16, la pone a Gerusalemme: lo schema รจ quello classico dei racconti di apparizione:
a) misera situazione dei discepoli (v. 19);
b) apparizione (v. 19);
c) saluto (v. 19);
d) riconoscimento (v. 19);
e) comando (vv. 21-23).
Il racconto di Tommaso (20,24-29) รจ invece drammatizzazione del tema del dubbio.
Testo:
v. 19: – il primo dopo il sabato (cfr v. 26): riferimento liturgico;
- Pubblicitร -
v. 22: – alitรฒ: forse traccia di un antico rito di ordinazione;
v. 25: il semplice vedere corporale (blepein: v. 15) diventa sguardo scrutatore (theorein: vv. 6.12.14), fino a diventare comprensione nella fede (horan: vv. 20.25);
v. 29: รจ lโunico macarismo (= beatitudine) del Vangelo di Giovanni, insieme a 13,17.
I doni del Risorto
I doni del Risorto sono non solo per gli Apostoli, ma per tutti i credenti (Lc 24,33):
a) pace e gioia (Ap 19,7; 21,3-4);
b) la missione: i cristiani sono un popolo di inviati;
c) lo Spirito Santo (14,26; 16,7): รจ consacrazione profetica (17,18-19), รจ nuova creazione (Gen 2,7; Sap 15,11; Ez 37,4-5), รจ il battesimo dei discepoli (3,5);
d) il potere di perdonare (Is 22,22; Mt 16,19; 18,18): non solo il perdono โsacramentaleโ, ma quello reciproco (Mt 6,12; 18,22) e di riconciliazione del mondo (Mc 16,15-16; Lc 24,47; At 3,19; 1 Gv 1,7.9; 5,16).
La fede nella Resurrezione
In Giovanni 20, abbiamo quattro esempi di Fede nella Resurrezione: il discepolo amato, Maria di Magdala, i discepoli, Tommaso: ma โBeati quelli che pur non avendo visto crederannoโ (v. 29).
Il giorno del Signore
I cristiani, consci della centralitร della Resurrezione, si riuniscono per celebrarla nella sua ricorrenza settimanale (At 20,7; 1 Cor 16,2): รจ un chiaro stacco dallโebraismo, e una sottolineatura che nella Liturgia della domenica si incontra il Risorto (Ap 1,10).
CONCLUSIONE: 20,30-31
Lo scopo del Vangelo รจ cristologico e missionario- soteriologico: โperchรฉ crediate che Gesรน รจ il Cristo, il Figlio di Dio, e perchรฉ, credendo, abbiate la vita nel suo nomeโ (Gv 20,31).
I segni e la Fede: credere nella Bibbia
โGesรน, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perchรฉ crediateโ (Gv 20,30-31): ormai, il segno che ci รจ dato per credere รจ solo la Sacra Scrittura (Dei Verbum n. 4; 21)
โNon sta scritto che Tommaso mise il suo dito, ma che disse: ยซMio Signore e mio Dio!ยป. Riconoscendo nelle stigmate lโamore vissuto da Gesรน, Tommaso fa la confessione di Fede piรน alta e piena in tutti i vangeli: Gesรน รจ il Signore, Gesรน รจ Dio. Ecco perchรฉ chi vede Gesรน, vede il Padre (cfr Gv 14,9); ecco perchรฉ Gesรน รจ lโesegesi del Dio che nessuno ha mai visto nรฉ puรฒ vedere (cfr Gv 1,18); ecco perchรฉ Gesรน รจ ยซil Viventeยป (Lc 24,5) per sempre. Tommaso non รจ certo un modello, anche se in lui possiamo riconoscerci. Per questo Gesรน gli dice: ยซBeati quelli che, senza avere visto, giungono a credereยป. ร conoscendo lโamore vissuto dal Crocifisso che si inizia a credere: miracoli e apparizioni non ci fanno accedere alla vera fede. Solo la parola di Dio contenuta nelle sante Scritture, solo lโamore di Gesรน di cui il Vangelo รจ annuncio e narrazione (ยซsegno scrittoยป, per dirla con la chiusura del vangelo), solo lo stare nello spazio della comunitร dei discepoli del Signore, ci possono portare alla fede, facendoci invocare Gesรน quale ยซnostro Signore e nostro Dioยปโ (E. Bianchi).
Carlo Miglietta
Il commento alle letture di domenica 9 aprile 2023 a cura di Carlo Miglietta, biblista; il suo sito รจ โBuona Bibbia a tuttiโ.



