Tornare all’essenziale, fare il punto-nave della nostra vita, capire se ancora desideriamo amare, o se la nostra vita รจ stata trascinata nei meandri dell’indifferenza e del narcisismo, fermarci affinchรฉ la nostra anima ci raggiunga. Questa รจ la possibilitร che ci viene data in questa quaresima, inoltrandoci nel deserto che stiamo vivendo da troppo tempo, per abitarlo senza subirlo, imparando ad alzare lo sguardo, per avere una meta, attraversandolo insieme al Signore e Maestro Gesรน.
Per farlo la tradizione cristiana propone tre piccole attenzioni che ci richiamano all’essenziale: la preghiera vissuta con maggiore costanza e intensitร , l’elemosina che manifesta il nostro interessamento concreto ai fratelli poveri e il digiuno, di cui parla oggi la Parola, che toglie il superfluo per accendere in noi la fame di Dio.
La Chiesa ci propone, durante i venerdรฌ di quaresima, di astenerci dalla carne per fare memoria del dono d’amore di Cristo sulla croce. Una regola che, ovviamente, va compresa nell’oggi in cui la carne non รจ piรน un lusso. Ci sono anche altre forme per praticare il digiuno e l’astinenza: spegnere il televisore, disconnettersi dai social, saltare un pasto in comunione con quanti lo saltano tutti i giorni.
Ma sono gesti da compiere non per sentirci tanto asceti e penitenti, quanto per accorgerci di altro (dell’altro) e per cambiare prospettiva! Spengo il televisore e disattivo le notifiche per giocare con mio figlio, per andare a trovare la vicina di casa che da tempo non vedo, spengo la sigaretta per fare una passeggiata nel parco, salto un pasto e mentre passeggio saluto e scambio due parole con il senzatetto che incontro. Piccoli passi possibili che mi aiutano a rendere concreto il Vangelo.
Attendiamo il ritorno dello Sposo, ci prepariamo al grande banchetto pasquale alleggerendo il nostro corpo e il nostro cuore da tutto ciรฒ che lo ingombra e lo appesantisceโฆ
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Fonte: Il mensile “Amen – la Parola che salva“
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