Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 21 Febbraio 2023

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La tensione sale intorno al profeta di Nazaret. I miracoli da lui compiuti, le parole libere e liberanti, quel suo modo di parlare d Dio che fa innamorare, una certa sfrontatezza nel prendere in giro i seriosissimi rituali religiosi dei devotiโ€ฆ Ormai รจ riuscito a inimicarsi quasi tutti, dai farisei ai sadducei, dagli erodiani agli esseni.

E sa, perchรฉ lo sa, che il destino dei profeti scomodi รจ quello di essere tolti di mezzo, come racconta bene la storia d’Israele. E per tre volte, nel vangelo di Marco, il Signore, pensoso, condivide con i suoi discepoli il suo intento: รจ disposto ad andare fino in fondo, a morire anche, pur di non rinnegare il volto luminoso del Padre.

No, non capiscono i suoi discepoli, come potrebbero? Per loro seguire Gesรน, adesso, รจ diventata occasione di prestigio: dai primi passi mossi attorno al lago di Tiberiade, si ritrovano ora al centro di un movimento di uomini e donne che giungono da lontano per ascoltarlo e per essere guariti e liberati. Ora pensano al successo, alla gloria, al futuro radioso, perchรฉ mai dovrebbero pensare alla fatica, al dolore, alla morte? E mentre Gesรน parla della sua fine, loro litigano sui ruoli di prestigio. Che cosa assurda! Che insensibilitร ! Che stupiditร !

E il Signore, che vorrebbe ascolto, attenzione, empatia, invece di rattristarsi) invece di arrabbiarsi, invece di pensare a che genere di idioti insensibili lo stanno seguendo, si mette da parte e indossa le vesti del Maestro insegnando loro cosa significa essere gli uni a servizio della felicitร  degli altri. Ed รจ ciรฒ che siamo chiamati a fare nelle nostre comunitร , donare la vita, sul serio.

Ascoltare, pazientare, amare, sapere che c’รจ qualcosa di ben piรน importante di noi stessi. Ed รจ quello che siamo chiamati a fare oggi, amando liberamente, mettendoci a servizio del Regno, anche quando costa qualche fatica. Diventare davvero discepoli di “questo” Maestro, capace di fare della propria vita un dono d’amore quotidiano.

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Fonte: Il mensile “Amen – la Parola che salva

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