Una fede che supera la distanza
Gesรน si mette in viaggio: lascia la Galilea, dove fino a quel momento aveva circoscritto la sua attivitร pubblica, e raggiunge la regione di Tiro. Una donna, afflitta per la malattia di sua figlia, cerca di incontrarlo per implorarne lโaiuto. Una scelta per nulla scontata per lei che appartiene a unโetnia e a una religione diversa, come dettagliatamente annota lโevangelista: anche questa donna compie un viaggio fuori dal proprio โmondoโ, unicamente sostenuta da una fedecapace di infrangere steccati e colmare le distanze.
โDonnaโ e dunque non meritevole di considerazione per la cultura del tempo, e โstranieraโ sul piano religioso e geografico. Questi elementi aiutano a comprendere la risposta di Gesรน, che ci lascia perplessi perchรฉ inizialmente non prende a cuore la sua richiesta di scacciare il demonio da sua figlia: โLascia prima che si sazino i figli, perchรฉ non รจ bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnoliniโ (v. 27), espressione, questโultima, che i Giudei riservavano ai pagani in senso offensivo. Nella versione parallela di Matteo, Gesรน esplicita ulteriormente affermando che non รจ stato mandato โse non alle pecore perdute della casa di Israeleโ (Mt 15,24).
La donna non si arrende e si apre una breccia nelle parole stesse che Gesรน le aveva rivolto: โSignore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figliโ (v. 28). Briciole di pane, insignificanti, come appunto quelle che distrattamente facciamo cadere dalla tavola. Eppure, sembra suggerire il testo, in queste briciole รจ racchiusa una possibilitร di vita. Una realtร di poco conto a volte dischiude potenzialitร inimmaginabili: โSe avrete fede pari a un granello di senape direte a questo monte: โSpostati da qui a lรฌโ ed esso si sposterร , e nulla vi sarร impossibileโ (Mt 17,20).
La fede semplice e testarda di questa donna porta Gesรน a cambiare giudizio: lui che, pienamente inserito nella tradizione storica e religiosa del suo popolo, era persuaso che lโannuncio e il dono del Regno dovessero avere come primo destinatario il popolo di Israele, รจ condotto da lei a spingere piรน in lร i confini della propria missione per abbracciare tutta lโumanitร assetata di guarigione e di vita.
โPer questa tua parolaโ (v. 29). ร la parola della donna che salva sua figlia: la parola di fede nel pane riconosciuto come dono del Padre che non puรฒ essere negato a nessuno dei suoi figli. E non possiamo non rimanere stupiti, se pensiamo che in altri racconti del vangelo sono gli interlocutori di Gesรน a fare affidamento alla sua โparolaโ, capace di nutrire la vita come il pane: โMaestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterรฒ le retiโ (Lc 5,4); e ancora Pietro: โSignore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eternaโ (Gv 6,67).
Ci vuole umiltร per accogliere lโinsegnamento offertoci dagli altri, in particolare da chi percepiamo distante da noi, e riconoscervi lโappello che ci viene rivolto. E ci vuole anche il coraggio di ricredersi e di mutare i propri giudizi. Umiltร e coraggio che ci dispongono a discernere la via possibile allโincontro con lโaltro.
fratel Salvatore
Per gentile concessione del Monastero di Bose
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