Il primo gennaio, solennitร di Maria Santissima Madre di Dio, che cade nellโottava di Natale, coincidendo con il primo giorno dellโanno solare, รจ sempre unโoccasione per riflettere sul nostro rapporto con il tempo e la storia. Il mistero dellโIncarnazione del Figlio di Dio, avvenuto nella โpienezza del tempoโ (Gal 4,4), รจ lโevento che ha cambiato il corso della storia, in quanto per mezzo di Lui noi siamo stati costituiti in una relazione nuova con lโAssoluto e con lโEterno, quella della figliolanza.
La venuta di Cristo coincide con la pienezza del tempo, in quanto tutti gli annunci profetici trovano il loro compimento in Lui e questa unione tra lโeterno e il temporaneo, lโinfinito e il finito, nel grembo di Maria, daโ un senso nuovo allo scorrere del tempo e alla vita di ciascuno. Il nostro concetto di tempo non puรฒ essere ormai piรน soltanto di natura cronologica, ovvero considerato semplicemente come istanti che si succedono senza senso, ma โ come figli ed amici di Cristo โ siamo immersi in una dimensione orientata e salvifica del tempo, in cui riceviamo la salvezza e la grazia nellโoggi del nostro spazio e della nostra storia.
La fede cristiana, proprio alla luce del mistero dellโIncarnazione, รจ sempre ben radicata nello spazio e nel tempo, ed รจ proprio lรฌ che si gioca la nostra salvezza. ร sempre significativa lโespressione usata da Gesรน nei confronti di Zaccheo, quando, vedendolo sullโalbero, intento a guardarlo dallโalto, lo invita a scendere perchรฉ in quellโoggi, voleva fermarsi da lui (Cf. Lc 19,5). Anche noi, come il discepolo Zaccheo, siamo in questโoggi dellโincontro con il Signore che viene.
Alla fine di un anno solare e sul punto di accogliere il nuovo, siamo chiamati a rendere lode al Signore, facendone memoria, per le belle occasioni di grazia che ci ha dato, in cui si รจ fermato con noi, ma anche a chiedergli perdono per tutte le volte in cui siamo stati distratti e abbiamo vissuto senza di Lui, preferendo la solitudine del peccato e dellโegoismo. Questa occasione del nuovo anno ci รจ propizia per rafforzare la nostra memoria spirituale, che non รจ certamente lo spazio dei rimpianti e dei rimorsi, ma quella terra santa in cui custodiamo โ come nel cuore di Maria โ gli eventi meravigliosi della nostra salvezza e dove rinnoviamo la nostra fiducia infinita nella misericordia, che come un mare sconfinato seppellisce le nostre miserie.
ร anche un momento in cui affidarci alla Provvidenza, che guida la storia, e nei cui imperscrutabili disegni si ritrova il nostro futuro, a cui guardare con fiducia e speranza, senza angosce e paure del domani. In ogni caso, seppure il passato รจ memoria e misericordia e il futuro provvidenza e speranza, su di essi non abbiamo โpotereโ. ร sempre il presente, invece, che siamo chiamati a vivere in pienezza, perchรฉ lรฌ si gioca lโoccasione per essere presenti a noi stessi, far tesoro delle conquiste e degli errori del passato e costruire pazientemente il futuro, lasciandoci illuminare dalla sua Presenza.



