don Paolo Squizzato – Commento al Vangelo del 4 Dicembre 2022

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Strana figura quella di Giovanni Battista. Avrebbe dovuto seguire โ€“ da che mondo รจ mondo โ€“ la stessa vocazione del padre, sacerdote, e invece no. Chissร , forse per evitare di vivere una vita sterile come la sua. Da Luca sappiamo infatti che Zaccaria e sua moglie Elisabetta erano irreprensibili riguardo le cose di Dio, per poi aggiungere con sottile ironia che โ€˜non avevano figliโ€™. Giovanni cosรฌ tradisce il Tempio. E con esso le sue liturgie, i riti propiziatori, gli animali sgozzati, il sangue versato, le carcasse bruciate in sacrificio di soave odore. Giovanni esce e se ne va. Preferisce il deserto. Una vita austera, sufficiente a sรฉ stessa. Veste di peli di cammello, mangia locuste e miele selvatico. Giovanni non parla, grida. Nel deserto esistenziale grida la parola che puรฒ salvare. Sente che il tempo stringe ed รจ giunto il momento di andare allโ€™essenziale, a ciรฒ che conta. Giovanni non predica (come traduce la CEI) โ€“ che sarebbe come acqua sui vetri- ma proclama, proferisce: ferisce con parole che lasciano un segno. E lo fa indipendentemente da chi si trova dinanzi. Potere religioso o civile che sia. Morirร  per aver gridato la veritร  in faccia al potente di turno, il re Erode. A chi ritiene che Dio sia localizzato in un luogo, amministrato e ammansito da unโ€™รฉlite di addetti ai lavori โ€“ manco a dirlo โ€“ tutti maschi, egli dice no. Con Giovanni la presenza di Dio emigra dal recinto del Tempio alle pareti della coscienza. Giovanni chiede la conversione: cambiamento di mentalitร , di testa: usare la coscienza come luogo piรน sacro di un essere umano, e lรฌ si farร  esperienza del divino. I sacrifici per un dio non hanno mai salvato nessuno. Tanto meno la religione, autoreferenziale e autocelebrativa, fatta di certezze granitiche, giocata su una logica commerciale: io-ti-do-e-tu-mi-dai, e fondata sul principio del merito. Ai pii religiosi Giovanni grida: ยซnon crediate di poter dire fra voi: abbiamo Abramo per padre. Vi dico che Dio puรฒ far sorgere figli di Abramo da queste pietreยป. Gli studiosi sโ€™interrogano se Gesรน di Nazareth sia stato effettivamente discepolo del Battista. Chissร . Ciรฒ che รจ certo รจ che quando Gesรน sale al Tempio viene sempre colto a guarire o insegnare (lasciare il segno) e mai ad offrire sacrifici o a bruciare incensi. E quando parla degli addetti alla religione ha parole a vetriolo. Se il Battista li chiama โ€˜razza di vipereโ€™, Gesรน rincara la dose definendoli โ€˜ipocriti e sepolcri imbiancati; serpenti e razza di vipereโ€™ (cfr. Mt 23, 1ss.). E definirร  il Tempio di Dio come โ€˜covo di ladriโ€™ (Mc 11, 17). Per poi invitare i suoi ad entrare dentro di sรฉ, dove riposa il โ€˜Regno di Dioโ€™, il punto luminoso dellโ€™intero Universo (cfr. Lc 17, 21), e dove nel silenzio e nella quiete si sentirร  una voce antica e sempre nuova che dirร : โ€˜misericordia io voglio non sacrifici. La conoscenza di Dio piรน degli olocaustiโ€™ (Os 6, 6; cfr. Lc 12, 7). AUTORE: don Paolo Squizzato FONTE CANALE YOUTUBE