Cโera una volta una casa un poโ particolare. In quella casa non valevano le regole abituali della societร , del tipo โdai per ricevereโ, โdevi risultare simpaticoโ, โdevi riuscireโ. Tali regole erano sospese, in quella casa. Per questo veniva considerata come un luogo separato. Come lo รจ, per esempio, lโambasciata di un Paese.
In quella casa andavano in tanti, con il desiderio di prendersi una pausa e stare con se stessi. In realtร , vi trovavano molto di piรน. Avvertivano la presenza del padrone di casa, da lui si sentivano invitati, attesi e accolti. In casa sua si scoprivano ricchi, non di soldi, ma di tanti altri beni, che volevano solo regalare, a tutti.
Quella casa aveva un difetto, si trovava in una cittร in rapida espansione. Per diversi anni era stata un edificio simile, per aspetto, agli altri, un edificio di un solo piano. Poi, perรฒ, intorno erano cresciuti i palazzi, e poi i grattacieli. Al confronto, sembrava una capanna. Alla gente della cittร parve uno spreco di terreno mantenerla in piedi. E la demolirono.
Che cosa faranno i tanti che si erano abituati a frequentare quel luogo sacro?
Stefano Corticelli SJ

Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato



