Gesรน non condanna a priori chi possiede delle ricchezze, anche se mette in guardia i discepoli sulle insidie che comporta l’avere molti beni in relazione alla sequela. Infatti, il rischio รจ che ciรฒ che possiedi in realtร ti possieda, diventi il tuo padrone, e non รจ possibile servire contemporaneamente a due padroni che si prefiggono obiettivi antitetici come Dio e mammona. Ecco perchรฉ a chi vuole essere felice Gesรน suggerisce la povertร e a chi vuole mettersi alla sua sequela suggerisce di vendere tutto a distribuire ai poveri.
Essendo realista, Gesรน sa che per molti non รจ possibile rinunciare a trafficare con le ricchezze del mondo. Sa anche che non tutti i suoi discepoli saranno in grado di trafficare solo con le ricchezze oneste, frutto di scambi equi, rispettosi della dignitร umana e orientati alla costruzione di un mondo giusto e fraterno. Siamo sempre piรน consapevoli della quota di sfruttamento legata alle merci che compriamo, siano essi pomodori o magliette, della speculazione sul traffico di armi, degli imbrogli per il possesso della terra e delle materie prime. L’economia soffre di un peccato originale, che possiamo cercare di arginare con scelte di giustizia, senza perรฒ riuscirci completamente.
Poichรฉ รจ impossibile fuggire le disoneste ricchezze, Gesรน ci suggerisce, per quanto possibile, di metterle a servizio dei poveri, per farci degli amici che possano parlare a nostro favore nel giorno del giudizio. Insomma: togliere qualcosa a mammona per mettere da parte il tesoro che non puรฒ essere corrotto dalle tarme o dalla ruggine e non puรฒ essere rubato da ladri e scassinatori.
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi
I commenti di questo mese sono curati da Luisa Prodi
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