Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 24 Ottobre 2022

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Quando si legge questo brano quasi sempre lโ€™attenzione cade sulla diatriba tra Gesuโ€™ e il capo della sinagoga, nascente dal fatto che il Signore avesse guarito la donna di Sabato.

Oggi, perรฒ, mi voglio soffermare sui โ€œ gesti di Gesuโ€™ โ€œ, che portano questa donna, da โ€œ curva โ€œ che era, a โ€œ mettersi diritta โ€œ.

La donna, dice il testo, โ€œ era inferma da diciotto anni, era curva e non riusciva a stare diritta โ€œ.

Diciotto anni.

Un tempo lunghissimo.

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Probabilmente, quindi, questa donna era curva โ€œ da sempre โ€œ.

Lโ€™essere curvo, ripiegato su se stesso, impedisce di alzare lo sguardo, di vivere.

Spesso anche noi siamo come quella donna, sempre ripiegati su di noi, a rimuginare sui nostri problemi o presunti tali.

Per rialzarci abbiamo bisogno di Dio che, con noi, fa come fece con lei: ci vede, ci chiama e ci libera dalla nostra malattia.

Dio ci vede, si accorge di noi.

Certo dobbiamo imparare a riconoscere quando ci sta guardando.

Lo fa con gli occhi di un fratello, di una sorella, che ci mette vicino in un momento di difficoltร  e ci parla sempre tramite qualcuno che ci dice: โ€œ coraggio, alzati, non stare curvo, perchรฉ tu vali in quanto FIGLIO DI DIO โ€œ.

Il sentirsi figli consente di passare dallโ€™ โ€œ essere curvi โ€œ allo โ€œ stare diritti โ€œ.

Buona giornata e buona riflessione a tutti.

A cura di Fabrizio Morello

Foto: mia.