Una cosa accomuna tutti i limiti e le incongruenze che Gesรน ha notato in coloro che affermano di essere i gestori della fede ebraica, dei pretoriani della fede, dei puri e duri: lโipocrisia, cioรจ il rischio di badare piรน allโapparenza che alla sostanza.
Lโipocritaย รจ colui che indossa una qualche maschera, che vuole mostrarsi diverso da ciรฒ che รจ. Ma non rispetto agli altri, un poโ di pudore va bene, ma davanti a Dio, come se dovessimo dimostrare a colui che scruta il cuore e le menti di essere diversi da ciรฒ che veramente siamo.
E lo facciamo sostanzialmente perchรฉ temiamo il giudizio: degli altri, di noi stessi e di dio. Non certamente del Dio di Gesรน che ci conosce fino in fondo, che non ci ucciderร mai con le parole e le critiche come fanno gli altri capaci di spegnere lโanima e di gettarci nellโimmondezzaio, la Geenna.
Il Dio che ci legge il cuore รจ colui che ama e protegge i passeri, come potrebbe farci del male? Allora, se รจ cosรฌ, di cosa abbiamo paura?
Fonte | LEGGI ALTRI COMMENTI AL VANGELO DEL GIORNO
- Pubblicitร -


