Uno sguardo purificato
La vita cristiana, come ogni vita umana, รจ questione di sguardo: noi esistiamo, guardando, come vedenti; ma soprattutto esistiamo, come guardati, se visti e riconosciuti, grazie al posarsi su di noi degli occhi dellโa(A)ltro.
Anche la storia di Dio con gli uomini รจ storia di un gioco di sguardi, eย lโocchio di Gesรน posato su quanto lo circonda ci offre unโindimenticabile grammatica dello sguardo, perchรฉ ci insegna a guardare lโaltro, noi stessi e ogni realtร creata con lโocchio di Colui che รจ lโAmico degli uomini.
Il mistero della condiscendenza di Dio รจ racchiuso in un incrociarsi di sguardi, che puรฒ diventare luogo di veritร della propria miseria, di riconoscimento di sรฉ e memoria dellโaltro, di fallimento e di perdono, di lacrime che risanano.
Il Vangelo ci invita senza posa a purificare il nostro sguardo, perchรฉ il nostro occhio torni ad essere semplice e luminoso. Probabilmente conosciamo il bagliore maligno che puรฒ traversare uno sguardo acuminato come freccia, che non si posa sullโaltro, ma lo trafigge come un bersaglio, lo trapassa come unโarma, per annientarlo sotto il peso di una critica inghiottita nel mutismo, ma non per questo meno โurlataโ, per condannarlo a un silenzio umiliante, per ridurlo a polvere e cenereโฆ: ยซse il tuo occhio se รจ cattivo, anche il tuo corpo รจ tenebrosoยป (Lc 11,34).
Brancolando nel nostro buio,ย possiamo volgere i nostri occhi al Signore, perchรฉ sia lui ad evangelizzare il nostro sguardo, magari facendo scorrere nuove lacrime dai nostri occhi inariditi.
ยซOra, se le lacrime vengono agli occhi, se dunque possono anche velare la vista, forse rivelano, nel corso stesso di questa esperienza, unโessenza dellโocchioยป (J. Derrida).ย Il dono delle lacrime ci ricorda, infatti, che ยซla lampada del corpo รจ lโocchioยปย (Lcย 11,34). Occhio luminoso, se capace di uno sguardo accogliente e benevolo; occhio che puรฒ ridiventare luminoso se bagnato da quelle lacrime che, rigando i nostri volti, esprimono quanto si cela nella profonditร del cuore: la gioia, la commozione, lo stupore, ma anche la paura, il dolore, lโinquietudine, lโangoscia, il pentimento.
Ciascuno di noi conosce le proprie lacrime, spesso segrete e nascoste, quando ยซle lacrime sono il nostro pane, giorno e notteยป (cf. Sal 41,4); ne conosciamo il prezzo sofferto e forse di rado osiamo deporle, come perle, nella mano di chi รจ caro al nostro cuore, di chi รจ capace di accoglierle, di custodirle, magari anche di asciugarle: ยซSรฌ, ha liberato la mia vita dalla morte, i miei occhi dalle lacrime, i miei piedi dalla cadutaยป (Sal 114,8).
Cosรฌ,ย attraverso le immagini sfocate che intravvediamo con i nostri occhi colmi di pianto, possiamo riconoscere e invocare la consolazione di quel Dio che รจ ยซmia luceยป, anzi ยซmia illuminazioneยป (Sal 26,1:ย illuminatio mea), nella certezza che solo nella Sua luce noi vediamo la luce (cf.ย Salย 35,10), quella luce che risplende nel Figlio amato, che รจ ยซirradiazione della gloria di Dioยป (Eb 1,3),ย Luce da Luce, venuta a rischiarare i nostri passi con la sua luce gentile, mentre โ nelle notti del nostro cuore โ ci sussurra ancora una volta: ยซIo sono la Luce del mondoโฆยป (Gv 8,12). Solo in questa Luce si trova il nostro tesoro, e in lei puรฒ riposare il nostro cuore (cf.ย Mtย 6,21).
un fratello di Bose
Per gentile concessione del Monastero di Bose
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