Le parole che ci vengono donate oggi sono di una potenza inaudita e si collocano dopo il racconto di una guarigione difficile, quella di un fanciullo indemoniato che i discepoli non sono riusciti a guarire.
Anche i discepoli sono malati e non lo sanno. Dichiarano con le labbra il loro amore per Gesรน ma il loro cuore รจ lontano da lui. Sulla via verso Gerusalemme nonostante Gesรน abbia giร svelato loro che dovrร essere consegnato per svelare il volto vero del Padre, essi discutono su chi sia fra loro il piรน grande.
La grandezza di cui parlano nasconde pensieri di vanagloria, di egoismo, di divisione, necessariamente di forza e prevaricazione sullโaltro, pensieri che nulla cโentrano con la vita di Gesรน.
Ancora una volta il Signore ci viene incontro per operare anche in noi un esorcismo: liberarci dal male che ci spinge a dividerci dai nostri fratelli, incapaci quindi di riconoscerci figli dello stesso padre che ci ha chiamati alla vita. Lo fa con lโaiuto di un bambino, che esiste perchรฉ amato e accolto, riconosciuto dal primo vagito di vita. Chi lo accoglie, accoglie lui.
Ti affidiamo Gesรน le nostre povertร , insegnaci a imparare da te, Maestro e Signore, che ti sei fatto piccolo fra i piccoli, ultimo fra gli ultimi per insegnarci che amare รจ servire.
Maria Buiatti Luca Baccolini

Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato



